sabato, Novembre 2, 2024

Sainz punta al titolo 2023. Ma deve superare due ostacoli titanici

La candela sta per spegnersi, ma il fuoco della speranza ferrarista è stato soffocato mesi fa. Il campionato del mondo 2022 di F1 non ha praticamente più nulla da raccontare, se non storie di rilievo minore. Come la corsa al secondo posto tra Ferrari (favoritissima) e Mercedes. O come il duello tra Charles Leclerc, terzo, e Sergio Perez, secondo, che negli ultimi tempi giocano a sorpassarsi e contro sorpassarsi. Solo nella graduatoria a dire il vero perché in pista, al monegasco, in Messico, è servita la clessidra per contare il distacco dalla vettura dell’idolo di casa. Per non parlare del gap dalla vetta.

Tra i verdetti di second’ordine da redigere (forse anche di terzo a voler essere pungenti) c’è la corsa, udite udite, alla quarta casella nella classifica iridata ad oggi è occupata dal passista George Russell. Ma la lotta è a tre e vede coinvolti anche Lewis Hamilton, che segue il compagno di squadra, e un Carlos Sainz reduce da una trasferta americana da dimenticare e nella quale ha agguantato un misero quinto posto e un ritiro non dipeso da sue responsabilità. Ma, in generale, è il 2022 del ferrarista ad essere sottotono.

La cifra della stagione del madrileno è data dal distacco dal collega di garage. Sono 63 le lunghezze che dividono gli alfieri della rossa. La matematica, quindi, decreta che il duello interno è stato vinto da Leclerc che lo ha fatto in maniera piuttosto agevole. Riavvolgendo il nastro del mondiale, difatti, non troviamo un vero momento in cui l’ex McLaren è apparso più solido e veloce del monegasco. Cosa che, invece, era accaduta in alcuni passaggi chiave dell’annata 2021 che era coincisa col debutto di Carlos alla corte di Maranello.

F1
Carlos Sainz (Scuderia Ferrari) – Gp Stati Uniti 2022

F1. Carlos Sainz: una lunga “battaglia” contro le vetture next-gen

Sainz ha dovuto combattere in questo 2022. Le vetture di nuova generazione sono cambiate sensibilmente nel modo in cui affrontano la frenata e, di conseguenza, gestiscono il calo della downforce in base alla velocità. Le transizioni di forze sono più lente a causa dell’accresciuto peso del corpo vettura. Cosa aggravata dal fatto che molte monoposto superano il limite minimo di massa imposto dalla FIA. Sebastian Vettel fu molto lucido quando inquadrò questa dinamica dicendo, testuali parole, “Senti di più il peso che spinge la macchina in punti dove non vuoi che vada“. Aspetti, questi sottolineati, che hanno inciso sul degrado prestazionale dello spagnolo.

La fase in cui si marca la più grande differenza tra il 2021 e il 2022 è quindi quella di arresto della vettura. Questo perché le auto che si reggono aerodinamicamente sui canali Venturi mutano maggiormente, rispetto al passato, le loro caratteristiche in base alla velocità d’esercizio. Il carico aerodinamico generato sotto il fondo, difatti, dipende molto più dalla velocità rispetto a prima. Questo perché una quota superiore di aderenza rispetto al passato si crea nel sottoscocca.

Frenando ad alta velocità, i conducenti avvertono una grande quantità di aderenza scaturente dall’aerodinamica. Che, però, crolla molto più di prima a parità di decelerazione. Un bel rompicapo da gestire perché la cosa necessita un approccio molto diverso. E da qui la difficoltà di alcuni pilota ad adattarsi al nuovo contesto. Vedasi, nel nostro caso, Carlos Sainz.

I conducenti devono quindi modulare diversamente il momento della frenata. All’inizio della stessa sono chiamati ad aggredire con forza ma poi bisogna gestire il momento in cui si rilascia il pedale perché l’effetto suolo tende a calare sensibilmente facendo perdere aderenza e, di conseguenza, capacità di arresto. Staccando troppo in fondo le ruote anteriori si bloccano. Pertanto è meglio se si anticipa la manovra di una decina di metri. Così si evita il bloccaggio e soprattutto si riesce a posizionare più correttamente la macchina in curva.

La nuova F1 premia chi non è abituato a staccare tardi. Il nuovo stile di guida impone di essere più puliti e “rotondi”. L’obiettivo è quello di arrivare all’apex delle curve quanto più dritti possibile per aprire il gas prima. Questo è il frangente nel quale, per molte gare, Sainz ha pagato dazio a Leclerc che ha uno stile meno aggressivo in frenata. Quando si parla di adattamento ci si riferisce anche e soprattutto a questa dinamica che fa perdere preziosissimi centesimi ai piloti.

F1
Carlos Sainz (Scuderia Ferrari) Gp Azerbaijan 2022

F1. Carlos Sainz guarda avanti: obiettivo mondiale 2023

Sainz ha ammesso, nell’arco dei mesi, che ha dovuto molto lavorare per superare le difficoltà su evidenziate. I risultati si sono visti perché l’aumento del feeling con la macchina si è chiaramente notato. Ma – non è delittuoso affermarlo – non è mai sembrato che Carlos potesse seriamente e concretamente insidiare Charles nelle performance. La classifica odierna, in parole semplici, rispecchia abbastanza fedelmente la differenza di potenziale espressa in campionato dai due conducenti in rosso. Nonostante ciò, Sainz non demorde e si proietta al futuro pensando e ritenendo di poter chiudere ulteriormente il gap e di trasformarsi nel timoniere del vascello ferrarista.

Il mio obiettivo è diventare campione del mondo un giorno. Spero che se l’anno prossimo ci sarà di nuovo una buona macchina potrò essere in lotta fin dall’inizio. Non devo perdere il controllo nella prima parte di stagione, perché so che una volta che sono nella battaglia sono poi in grado di rimanerci. Questo sarà l’obiettivo, stiamo lavorando in Ferrari per ritornare ad avere una macchina forte tutto l’anno. Lavoriamo anche per migliorare come squadra, in modo che se nel 2023 si ripresenterà l’occasione non ce la lasceremo sfuggire“.

Sainz, che ha parlato alla testata spagnola AS, ha poi aggiunto: “Ci sono cose di cui sono soddisfatto quest’anno. Ad esempio sono migliorato molto dopo un inizio piuttosto difficile. Sono orgoglioso di questo, ma la stagione ha avuto un avvio molto duro e anche se poi ho ripreso il ritmo, ogni due o tre gare è successo qualcosa che non mi ha permesso di trovare continuità“.

F1
Ferrari F1-75 Gp Messico 2022

Le intenzioni sono pie. Sarà molto più difficile mettere in atto i desideri espressi nei passaggi su riportati. Sainz ha due ostacoli da sopravanzare. Sul primo non ha il pieno controllo perché si riferisce alla capacità della Ferrari di creare una vettura all’altezza della situazione. A sentire Mattia Binotto (leggi qui), il Cavallino Rampante ha scientemente sacrificato la seconda metà della stagione 2022 per fare all-in sull’anno venturo. Non una novità per Maranello che, con questa politica, rinvia la vittoria di un campionato dal 2008 (2007 se parliamo di titolo piloti). Al di là delle parole che vengono trasportate dal vento restano i fatti. Che non lasciano ben sperare ad essere sinceri.

Il secondo scoglio da aggirare, invece, è direttamente riconducibile al pilota. Per puntare ad essere campione del mondo non potranno esserci passaggi a vuoto. E, soprattutto, bisognerà essere sistematicamente più veloce di Leclerc. In qualifica (opera titanica) e in gara (sforzo sovraumano osservando il rendimento medio dei due). L’ambizione è e deve essere il carburante che alimenta i sogni. Ma serve anche una dose massiccia di pragmatismo per riuscire, nei fatti, a diventare l’uomo che riporta la coppa che pesa in Italia. Non ce ne voglia il volonteroso Carlos, ma non ci sembra che sia lui l’uomo giusto per farlo.


Autore: Diego Catalano@diegocat1977

Foto: F1, Scuderia Ferrari

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