mercoledì, Dicembre 18, 2024

La F1 “orfana” del suo padre concettuale: quale futuro tecnico per la categoria?

Tra cinque giorni calerà il sipario sul campionato di F1 2022. Una stagione molto attesa per via della decisa virata regolamentare. Un’annata sportiva rimasta viva fino a luglio. Dal il Gran Premio di Francia, infatti, è iniziato un monologo a tinte blu che solo Mercedes è stata in grado di spezzare con la doppietta di domenica che è coincisa con la prima vittoria in carriera di George Russell. Due i verdetti che restano da scrivere. Il primo è quello di vicecampione del mondo piloti. In lizza troviamo Charles Leclerc e Sergio Perez appaiati a 290 punti. Sarà lotta vera tra i due con i compagni a giocare un ruolo decisivo. Ammesso che vogliano farlo (leggi qui).

L’altro capitolo aperto, ma non spalancato come nel caso della suddetta tenzone, è quello che rimanda all’assegnazione della piazza d’onore della graduatoria costruttori. Dinamiche che si intrecciano poiché Ferrari è coinvolta anche in questa faccenda e deve vedersela proprio contro una Mercedes arrembante che dista soli 19 punti. Non pochi visto che in paio ve ne sono 44. Abu Dhabi, però, non rappresenta solo l’archiviazione di cose afferenti la pista; nel paese mediorientale si chiuderà un’altra storia.

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Lewis Hamilton (Mercedes AMG) e Charles Leclerc (Scuderia Ferrari) ingaggiati a duello nelle fasi finali del GP di Gran Bretagna 2022

F1. Ross Brawn, il “padre” della Formula Uno contemporanea, dice addio

Ci riferiamo a quella di Ross Brawn che è in procinto di salutare il Circus dopo anni di onorato e vincente servizio in Benetton, Ferrari, Mercedes e nel suo omonimo team e dopo aver prestato servizio per Liberty Media contribuendo a creare quel nuovo paradigma tecnico sul quale sono state concepite le monoposto che si sono sfidate in questo campionato. Il direttore sportivo del colosso a “stelle e strisce”, alla soglia dei 68 anni, ha difatti comunicato che il suo compito si è esaurito.

Molti i commenti degli addetti ai lavori che si sono espressi in chiave assolutamente positiva per l’operato dell’ingegnere inglese. “Come squadra, non possiamo fare altro che ringraziarlo per tutto quello che ha fatto per noi e per la F1. Non solo in questi ultimi anni, ma per tutta la gara“, ha detto Andreas Seidl, team principal della McLaren.

Che ha aggiunto: È stato fondamentale in tutto ciò che la F1 ha messo in atto negli ultimi anni, sia in termini di regolamenti che di negoziazione degli accordi. È importante che persone del suo valore e della sua esperienza guidino lo sport, la FIA e le squadre. Spero che possiamo incontrarci di tanto in tanto per parlare e discutere con lui perché le sue opinioni saranno sempre benvenute e importanti per le decisioni future“.

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L’ingegnere britannico Ross Brawn, direttore generale e sportivo della Formula Uno

Abbiamo detto molte volte che le nuove regole funzionano e penso che questo sia il miglior complimento che possiamo fargli. Queste norme sono il suo ‘bambino’, l’eredità che ci lascia prima di partire. La sua presenza è stata essenziale per molte cose e l’attuale successo della categoria è in gran parte dovuto a lui. È vero, è tutto un lavoro di squadra, ma lui è stato il membro chiave di questo collettivo“, ha sottolineato Gunther Steiner della Haas.

Otmar Szafnauer è sulla medesima lunghezza d’onda dei colleghi: “Ross Brawn ha giocato un ruolo importante nel deliberare queste regole. Lavoriamo tutti molto duramente, ma un giorno è tempo di andare in pensione. Può farlo congratulandosi con se stesso per la sua favolosa carriera in F1, dovremmo congratularci con lui per questo“.


F1. Addio Rossa Brawn: la sua rivoluzione funzionerà mai?

Che le regole abbiano funzionato a dovere è una sorta di falso storico. A meno per quanto riguarda il 2022. Chiaro è che né Brawn Stefano Domenicali si aspettassero che, nell’anno d’esordio, si assistesse ad un generale e definitivo livellamento dei valori. Probabilmente servirà tempo e sarà necessario apporre qualche correttivo “strada facendo”, come fatto sull’altezza minima delle vetture del 2023.

Sia il tecnico ex Benetton che lo staff guidato da Pat Symonds (che ha fattivamente riscritto le regole tecniche), ad un certo punto, hanno capito che qualche team avrebbe interpretato al meglio il nuovo contesto normativo garantendosi un vantaggio non da poco. Che puntualmente si è verificato con Ferrari e Red Bull a far da lepre e con quest’ultima, a colpi di sviluppo, a prendere il largo nella fase calda dell’annata.

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Vista laterale dei sidepod della Mercedes W13

Ma il ritorno prepotente di Mercedes che, da Austin in poi, ha sensibilmente ridotto le distanze fino a primeggiare in Brasile, lascia sperare che nel medio periodo sia possibile vedere auto tra esse più vicine. E’ chiaro che gli effetti del budget cap e soprattutto del Balance Of Performance tecnico iniziano a farsi sentire. La rivoluzione di cui Brawn è teorico, difatti, si basa sul mix di questi tre elementi.

Solo il tempo ci dirà se il suo lavoro sarà stato davvero così rivoluzionario da rendere la categoria molto più combattuta e competitiva. In effetti, in F1, le annate in cui i duelli sono stati serratissimi sono la minoranza. Liberty Media voleva che diventassero la maggioranza. Per ora il target non è stato centrato. Vedremo nei tempi a venire.


Autore: Diego Catalano – @diegocat1977

Foto: F1
, Mercedes AMGScuderia Ferrari

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