sabato, Novembre 2, 2024

Verstappen 2.0: l’uomo che può riscrivere i record della F1

F1. Poco più di un anno fa L’Everest è stato scalato. Max Verstappen aveva appena sconfitto il binomio Hamilton/Mercedes e nelle emozioni a caldo di Abu Dhabi, aveva confessato che qualsiasi successo futuro sarebbe stato un plus. Chi ha interpretato questa frase come mera confessione relativa all’appagamento del fuoriclasse, però, è stato puntualmente smentito nei fatti dall’intatta fame di vittoria.

Spirito che ha consentito al due volte campione del mondo di infrangere il record di vittorie nella singola stagione (14, nda) senza apparenti segnali di sazietà. La cavalcata trionfale di Max è stata assecondata da un mezzo dominante, soprattutto nella seconda fase della stagione. Allo stato attuale, la perfetta simbiosi tra Verstappen e la RB18 fotografa un duo praticamente imbattibile.

Red Bull è tornata a vincere entrambi i titoli iridati dopo 8 anni di egemonia Mercedes, autentica dominatrice dell’era turbo ibrida. La stabilità organizzativa del squadra di Milton Keynes, sommata all’ingente insourcing dei profili tecnici provenienti da Brackley, hanno reso possibile il ritorno al successo. Inoltre, la divisione powertrains, supportata da HRC, ha fornito un’unità di potenza dalle eccellenti prestazioni e dall’affidabilità invidiabile dopo un inizio tutt’altro che entusiasmante.


F1: un titolo che ha certificato il talento

Vincere il primo mondiale ha avuto un effetto positivo su Verstappen, attestando le sue enormi capacità. In passato, l’approccio a volte troppo aggressivo aveva rischiato di compromettere la sua carriera. Red Bull, ciononostante, ha sempre creduto che Max fosse l’uomo della riscossa e che l’esperienza unita alle vittorie gli avrebbero conferito la serenità interiore per potenziare le proprie aree di debolezza.

Non commettere errori, avere un’auto incredibile, con un team che lavora in modo efficiente in termini di operazioni e strategia, ha reso la vita più facile all’olandese. Tuttavia, anche nei momenti più frustranti (come in Australia, nda), il processo di maturazione di Verstappen è apparso evidente.

Step mentale non necessariamente legato al conseguimento del primo titolo mondiale, ma probabilmente figlio della fisiologica maturità di un ragazzo di 25 anni. In una lunga intervista concessa al canale ufficiale della Formula 1, Max ha fornito la sua versione in merito:

“Cresci come persona ogni anno, impari molto da ogni singola stagione, riflettendo su cosa è successo in gara. Cerchi pertanto di andare avanti come pilota. Non penso che si possa migliorare in termini di velocità grezza, ma a seconda delle esperienze che hai avuto in passato, cerchi di metterla in gioco. In alcune situazioni difficili, a volte questo può aiutarti non poco”


F1: Verstappen riconosce l’importanza del supporto Honda

Il ritiro ufficiale del colosso nipponico a valle del trionfo di Abu Dhabi 2021 poteva rappresentare un duro colpo per le ambizioni del team austriaco. Al contrario, concedendo l’utilizzo della proprietà intellettuale relativa all’unità turbo ibrida, con il supporto attivo della divisione racing HRC, Honda non ha mai veramente abbandonato il Circus.

F1
la power unit 2022 che equipaggia la Red Bull RB18

Max ha riconosciuto l’importanza del duro lavoro svolto nel corso degli ultimi anni dalla casa di Sakura: “Lavorare insieme a Honda è stato incredibile, hanno meritato i successi ottenuti. I ringraziamenti vanno a tutto il team, al ritorno in fabbrica e a coloro che contribuiscono alla divisione powertrains. Hanno lavorato a pieno ritmo, a nessuno manca la motivazione, ed è così che mi piace vedere le cose”.


F1: il futuro secondo Max

Come tutti i grandi campioni della Formula 1 in giovane età, anche Verstappen non pensa di correre sino alla soglia dei 40 anni. Possibilità peraltro smentita da illustri predecessori come Schumacher, Alonso e lo stesso Lewis Hamilton:

Non mi vedo alla guida sino ai 40 anni perché voglio fare altre cose. Mi sto divertendo molto con quello che sto facendo e sarò qui ancora per qualche anno. D’altronde ho firmato fino al ’28. Dopo di che, dipenderà da come andranno le cose. Cercherò di fare diversi tipi di gare, perché è importante provare tutto

F1
Oracle Red Bull Racing F1: Max Verstappen, Christian Horner e Adrian Newey festeggiano la vittoria

“I numeri non sono mai stati importanti per me, mi godo davvero il momento. Mi è piaciuto far parte di questa squadra da subito e spero di farlo per molto tempo a venire. Con il personale attuale, credo che possiamo essere forti per un paio d’anni”.

Al momento l’unica certezza è che il fuoriclasse olandese ha tutte le carte in regola per diventare il pilota più vincente della storia della Formula 1. Ai coetanei Leclerc e Russell, l’ardua impresa di mettere i bastoni tra le ruote al fenomeno di Hasselt


Autore e grafiche: Roberto Cecere – @robertofunoat

Foto: Oracle Red Bull Racing

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