mercoledì, Dicembre 18, 2024

Ferrari: il barometro segna bel tempo

La stagione di F1 2023 si avvicina a grandi e veloci passi. Per quanto concerne la Ferrari la data che tifosi ed addetti ai lavori hanno annotato è il 14 febbraio, il martedì in cui caleranno i veli dal progetto 675 di cui conosceremo anche il nome da corsa. Dopo un anno in cui le prestazioni si sono impennate nella fase iniziale per poi appiattirsi da luglio in poi Maranello ha appreso tanto ed ha avviato un processo di ristrutturazione interna culminato nella rimozione di Mattia Binotto il cui scranno sarà occupato da Frédéric Vasseur proveniente dalla Sauber.

Proprio i problemi emersi nel corso delle ventidue tappe che hanno composto il calendario dell’anno passato e il riassetto organizzativo della Gestione Sportiva hanno generato qualche commento votato allo scetticismo. Qualche giorno fa Norbert Haug, uno che di corse se ne intende parecchio, aveva emesso giudizi lapidari parlando di una Rossa ancora soccombente nei riguardi della Red Bull (per approfondire leggi qui). Un punto di vista lecito, chiaramente condivisibile, ma naturalmente non definitivo perché ogni annata sportiva reca con sé specificità e singolarità che ne possono determinare un andamento profondamente diverso da quella precedente.

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L’italo-statunitense Mario Andretti, campione del mondo di Formula Uno nella stagione 1978

F1. Piedone Andretti prevede una Ferrari al top nel 2023

Quello degli scettici, insomma, non è un coro che canta all’unisono. Ci sono altri addetti ai lavori che riescono a vedere il bicchiere mezzo pieno preconizzando una Ferrari sul pezzo, pronta a dare la zampata decisiva. E’ il caso di Mario Andretti che non riesce ad immaginare che la crescita mostrata dal Cavallino Rampante dal biennio 2020-2021 al 2022 possa spezzarsi improvvisamente.

Penso che Ferrari abbia un pacchetto competitivo, lo hanno dimostrato nel 2022. Non cambieranno molte cose dal punto di vista tecnico per il prossimo anno, quindi credo che sarà presente. Lo spero, perché è un bene per la F1. La coppia di piloti rimarrà la stessa e questo è un aspetto positivo. Penso che sia un’ottima accoppiata. Leclerc e Sainz si completano bene a vicenda e ognuno è in grado di vincere, lo abbiamo già visto” ha dichiarato il driver americano al portale Soymotor.

La Ferrari potrebbe essere molto forte nel 2023 presentandosi come una vera contendente per il campionato. Non credo, inoltre, che ne usciranno male con la partenza di Binotto. La parte umana è molto importante, ma il mezzo lo è di più. E questo c’è, non v’è dubbio. Credo che abbiano ammesso alcuni errori commessi, mentre Carlos e Charles discuteranno di alcune cose che non potranno ripetere. Non è insolito che questo accada in una squadra. Ovviamente le cose potrebbero andare meglio – ha sottolineato Andretti – ma tutti possono unirsi e risolvere i problemi. A volte si impara dagli errori e ho molta fiducia che la Ferrari sarà competitiva nel 2023“.

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Charles Leclerc (Scuderia Ferrari) festeggia la prima vittoria nel campionato 2022 in Bahrain

F1 2023: anche a Maranello si respira fiducia

Se dall’esterno c’è chi osserva segnali positivi, anche dalla pancia di Maranello emerge un cauto ottimismo. Il portatore di questi favorevoli sentimenti non è un personaggio di secondo piano, ma uno dei due piloti che l’anno prossimo sarà chiamato a vedersela con Max Verstappen e con i portacolori della Mercedes che saranno particolarmente bramosi di riprendersi la scena dopo un mondiale di sofferenza.

Mi sento come se avessimo avuto opportunità quest’anno – ha detto Carlos Sainz in un intervento a RB365 – La Red Bull è stata dominante, ma lo è stata senza essere chiaramente davanti né nel passo di qualifica né nei long run in garaNon ho la sensazione che fossimo molto indietro nelle prestazioni o quando si trattava di sviluppare la vettura“. E su questo aspetto ci sarebbe da discutere visto come si è dipanato il 2022 di Maranello con una F1-75 che ad un certo punto non è stata in grado di evolversi per contrastare una RB18 in fuga e una W13 ritornante.

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Carlos Sainz (Scuderia Ferrari)

F1. Ferrari: la centralità del propulsore nella stagione 2023

Una difficoltà che ha attanagliato La Scuderia esponendola alla frustate dei competitor austriaci è stata una non perfetta esecuzione dei weekend di gara. Sainz ne è consapevole quando afferma quanto segue: “Stiamo lavorando per il prossimo anno sulla strategia, sulla conduzione della gara e la gestione delle gomme. Naturalmente, se si guarda alle prestazioni, non siamo lontani dal vertice. Quello di cui abbiamo bisogno è aggiungere un po’ più di potenza e carico aerodinamico e se lo facciamo, saremo allo stesso livello o saremo più veloci“.

Se pensi, ad esempio, ad Austin, ho fatto la pole e in condizioni normali saremmo stati primo e secondo sulla griglia. Ciò dimostra che la nostra macchina non è così lontana dalla Red Bull. Quello che dobbiamo fare è capire bene le gomme 2023 per essere più veloci in gara, perché è chiaro che sono un passo avanti sotto questo aspetto“.

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la power unit Ferrari che ha equipaggiato le vetture 2022

Il perno intorno al quale ruoterà il 2023 della Ferrari è però il motore. Per troppo tempo il propulsore italiano è stato usato senza spremere il massimo della potenza per tutelarne l’affidabilità. Da quando la questione è nata, nel Gran Premio di Spagna, a quando il mondiale scatterà saranno passati dieci mesi. Un lasso di tempo sufficiente per ritrovare la necessaria solidità ottemperando ad una procedura molto rigida individuata dalla FIA e che serve per operare in regime di congelamento regolamentare.

Se lo staff guidato da Enrico Gualtieri avrà superato le criticità osservate nel corso del 2022 allora la Ferrari potrà davvero risalire la china mantenendo un concept che esalta la produzione di carico aerodinamico. Filosofia che per funzionare necessita di un motore che non lesini potenza.

La questione motoristica, a ben vedere, sarà impattante anche negli anni a venire. Questo quadro normativo sarà vigente fino a tutto il 2025. I problemi strutturali non superabili rischiano di essere una zavorra fatale per il Cavallino che ha impostato il quadriennio sua power unit molto potente ma altrettanto fragile. Il programma era quello di trovare affidabilità in corso d’opera. Nel 2022, su questo frangete, Maranello ha fallito. Ora è all’ultima chiamata. Altrimenti le difficoltà potrebbero perdurare ancora. Con conseguenze sportive disastrose.


Autore: Diego Catalano – @diegocat1977

Foto: F1
, Scuderia Ferrari

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