mercoledì, Dicembre 18, 2024

Red Bull/Perez: un 2023 a briglie corte

F1. Ci sono eventi apparentemente marginali che possono erodere granitiche certezze. L’anno scorso il rapporto tra Verstappen e Sergio Perez sembrava l’emblema della solidità. Nel primo mondiale dell’olandese c’è stato molto del collega di garage. Quella difesa strenue su Lewis Hamilton è stata una delle variabili che, mixata con l’azione dello sciagurato Michael Masi, hanno permesso a Max di raggiungere la prima corona dall’alloro.

Il 2022 sembrava essere iniziato sullo stesso canovaccio: rispetto reciproco e supporto incondizionato. Ma unidirezionale, dalla RB18 n°11 a alla n°1. In un avvio di stagione in cui il feeling del campione del mondo con la macchina non era totale, il messicano ha pensato e creduto che potesse dire la sua in chiave iridata. E in effetti aveva dato filo da torcere a Verstappen che non era parso brillantissimo nelle prime uscite, specie in qualifica.

Poi c’è stato il Gran Premio di Spagna, quello in cui il figlio di Jos ha prima pasticciato per poi rimanere bloccato da un DRS pazzo e da un George Russell più coriaceo di uno spartano in guerra. La gara che il muretto Red Bull ha tolto dalla sicure mani di Perez per consegnarla al collega/rivale.

Una specie di onta che è alla base di quanto successo a Monaco, con l’ex Racing Point ha mettersi di traverso in qualifica per guadagnarsi una posizione privilegiata in griglia che è stata il primo mattoncino su cui erigere la vittoria domenicale (leggi il nostro approfondimento telemetrico). Un fatto che a Verstappen è andato storto. Il classico nodo al dito che alla prima occasione è stato sciolto per vendicarsi.

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Max Verstappen (Oracle Red Bull Racing) e Geroge Russell (Mercedes AMG) duellano durante la Sprint Race del Gp del Brasile 2022

F1. Red Bull: la vendetta di Max Verstappen

Mesi e mesi ha atteso Max. Nel frattempo dominava, prendeva il largo in classifica e trionfava fino ad incamerare il secondo titolo consecutivo. Gioia inebriante che non ha condizionato una memoria elefantina. In Brasile, con Perez in piena lotta con Charles Leclerc per la seconda posizione nella graduatoria generale, il driver di Hasselt ha gustato la sua rivalsa superando il compagno quando in palio c’era un brodino e, peggio ancora, lanciando parole velenose dopo una gara oggettivamente mal condotta dalla Red Bull.

Grandi manovre diplomatiche sono state necessarie per ricomporre quell’infranto a cui ha contributo il clan dell’olandese mai troppo tenero quando c’è da usare la scure verbale. Ad Abu Dhabi, Perez è stato troppo distante per godere dell’aiuto di Verstappen e il suo mondiale si è così chiuso in terza piazza. Dai team radio si percepiva un Max collaborativo ad indicare che il sole era tornato a splendere. Fino all’altro ieri quando, in un intervento pubblico, si è lasciato sfuggire parole che avevano un solo indirizzo di destinazione: Guadalajara, città natale di Sergio. “Non voglio fare nomi, ma bisogna accettare il proprio ruolo. Non si può vivere in un mondo di favole“.

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Sergio Perez (Oracle Red Bull Racing) – Gp Abu Dhabi 2022

F1. Red Bull: un 2023 in salita per Sergio Perez

Dichiarazioni non troppo carine e che preludono ad un 2023 ricco di scintille. E’ questa l’idea di Karun Chandhok che preconizza un campionato teso: Penso che il vero danno fatto dal Brasile potremo scoprirlo solo nel 2023, nel momento in cui a Checo verrà chiesto di aiutare Max. Allora credo che le cose si faranno interessanti. Ma alla fine Checo dovrà correggere il tiro perché quest’anno ha battuto Max solo tre volte, sempre su circuiti stradali. E una di queste gare è stata Montecarlo, dove c’è un grosso asterisco per quanto avvenuto in qualifica. Perez deve migliorare il suo livello se vuole essere in grado di lottare“.

Forse a Perez non converrà concedersi troppe libertà poiché in Red Bull è tornato un certo Daniel Ricciardo. E non possiamo immaginare che il suo ingaggio serva solo come mossa pubblicitaria o per consumare il simulatore di Milton Keynes. L’australiano sarà al contempo pungolo e opzione in caso di intemperanze messicane. A voler essere cinici, il 2023 potrebbe essere ancora di più una passeggiata per Verstappen e un incubo ad occhi aperti per il messicano che avrà il guinzaglio molto molto corto.


Autore: Diego Catalano – @diegocat1977

Foto: F1, Oracle Red Bull Racing

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