Oggi, 12 Dicembre, è un giorno particolare per il clan Mercedes AMG F1. Ricorre, infatti, l’anniversario del Gran Premio di Abu Dhabi 2021 in cui Lewis Hamilton passò la mano a Max Verstappen. Le modalità con cui furono gestiti gli ultimi giri di quella gara sono arcinote così come le necessarie epurazioni che Mohammed Ben Sulayem ha dovuto compiere a seguito di un management disastroso che ha contribuito a modifica l’andamento di una sfida che era ormai assegnata.
Ma questa è storia. Da quel momento i dolori per la casa della Stella a Tre Punte non sono mai veramente terminati. La stagione che doveva rappresentare il riscatto, la vendetta sportiva, si è trasformata in un mezzo incubo ad occhi aperti in cui Red Bull e Max Verstappen hanno dominato con una tale scioltezza da far letteralmente sparire la concorrenza. Il team diretto da Toto Wolff ha concluso con un sola vittoria. Poca roba per chi è abituato all’aria pura dell’alta classifica.
F1. Mercedes: una stagione difficile da cui trarre insegnamento
Tutto da buttare per gli ex campioni del mondo? No, di buono c’è la progressione compiuta nell’arco del mondiale. La rivoluzionaria W13 è subito sembrata una macchina troppo azzardata nei concetti per poter funzionare. Ed infatti metà cammino iridato è volato via nel cercare di capire e risolvere il pompaggio aerodinamico. Una volta che ciò è successo è iniziato il lavoro sulle prestazioni. Operazione che ha pagato visto che, dopo il giro di boa, la Freccia d’Argento è stata in grado di giocarsela punto su punto con la Ferrari che quasi veniva battuta nella graduatoria costruttori.
Lo staff guidato dal duo Mike Elliott e James Allison ha già ampiamento fatto le valutazioni tecniche relative al 2023. Se la vettura presenta ancora i sidepod rastremati o se andrà incontro alla filosofia Red Bull non è chiaro, lo scopriremo solo a febbraio quando saranno tolti i veli dalla W14. una cosa è certa: Mercedes non intende commettere gli errori che hanno limitato la W13.
Andrew Shovlin, Trackside Engineering Director del team, spiega chiaramente che l’obiettivo è quello di partire fondando il lavoro sugli insegnamenti raccolti in un amaro 2022: “Il grande lavoro che è andato avanti negli ultimi mesi è stato quello di assicurarsi che quei problemi della W13 non vengano portati nella W14. È giusto dire che quando arrivi alla fine della stagione hai corso su tutta una serie di circuiti e che dovresti aver praticamente capito tutti i problemi dell’auto. Anche se alla fine avevamo ancora alcuni problemi che ci rendevano meno competitivi su alcune piste, non erano fatti nuovi. Erano difetti noti che potevamo anticipare e che erano lì da un po’ di tempo“.
L’ultima considerazione è molto importante se riavvolgiamo il nastro della stagione della franchigia anglo-tedesca. Per molto tempo la W13 è stata un cavallo bizzoso, imprevedibile nel comportamento. Verso il finale del percorso, specie col pacchetto di alleggerimento portato ad Austin che ha funzionato molto bene, quella macchina illeggibile è diventata un disco noto. I tecnici, quindi, sapevano dove mettere le mani. E soprattutto capivano quali saprebbero stati i teatri favorevoli e quali quelli ostici. Un ottimo viatico per il nascente 2023.
F1. Sviluppare la W13 è stato un atto necessario per costruire un 2023 da protagonisti
Molti si sono chiesto perché Mercedes abbia insistito con lo sviluppo della W13 invece di accantonarla presto per puntare sulla stagione successiva. Semplice: era necessario sviluppare nuove procedure per evitare di incappare negli stessi errori anche in futuro. Eloquenti a riguardo le parole di Lewis Hamilton, colui il quale ha speso buona parte del mondiale a lavorare per limitare i difetti della vettura concettualmente più deviante del lotto.
“Abbiamo continuato a spingere e non ci siamo arresi. Avremmo potuto facilmente arrenderci considerando quello che abbiamo affrontato. Io, invece, non ho mai visto nessun segnale di resa. Ognuno nel team è così importante per tornare in testa allo schieramento. Non sono mai stato così tanto orgoglioso della squadra – ha riferito il sette volte iridato – tutti hanno spinto al massimo fino ad ottenere quella doppietta a Interlagos che è stata semplicemente incredibile”.
“Non penso di aver mai visto i ragazzi così felici. So che siamo sulla strada giusta: non è stato un periodo semplice e non lo saranno i prossimi mesi, ma è così quando sei al top. Penso onestamente che, passato questo difficile anno, ci siamo preparati alla grande a un 2023 migliore“.
In Mercedes, quindi, si è pensato che l’unico modo per tornare a vincere stabilmente era lavorare sui difetti della macchina e su una correlazione pista-simulatore improvvisamente diventata di difficile lettura piuttosto che buttare il bambino con l’acqua sporca. Se lo schema avrà funzionato lo capiremo solo da marzo in poi.
Autore: Diego Catalano – @diegocat1977
Foto: F1, Mercedes AMG