La presentazione delle monoposto di F1 del 2023 è distante solo qualche settimana ma la modalità riguardante la prima vittoria del titolo mondiale di Max Verstappen, a distanza di oltre un anno, è ancora fonte di polemica. A dissotterrare l’argomento mai veramente dimenticato è l’ex pilota Renè Arnoux. Il francese, infatti, con la consueta schiettezza, dichiara la sua su quel discusso titolo e su chi, fra Verstappen e Leclerc, ne abbia di più per la prossima stagione e per quelle future.
F1. Max, “ladro” del mondiale 2021
Avevamo provato ad andare avanti, in quel mondiale vinto all’ultimo ad Abu Dhabi del 2021, ma dimenticare è impossibile. Specialmente in F1, uno sport che corre veloce come il vento ma non perdona né dimentica nulla. Lo sa bene l’ex ferrarista Renè Arnoux, pilota attivo durante l’ultima parte degli Anni Settanta e tutti gli Ottanta, a cui ancora si rimprovera quel titolo sfiorato nel 1983. Una delle caratteristiche dell’ora 74enne è la sua vivacità nell’esprimersi.
Una forza comunicativa rimasta intatta nella propria schiettezza. Il francese, infatti, ha parlato della F1 odierna e non ha potuto fare passare la strana gestione gara della chiusura della stagione 2021, un evento insolito che ha garantito a Max Verstappen la sua prima vittoria del titolo del mondo su Lewis Hamilton.
Ad Abu Dhabi, infatti, la gestione delle Safety Car agevolò l’olandese, che si assicurò così una vittoria che non sembrava nelle sue corde visto il dominio del pacchetto Hamilton-W12. In molti gridarono al complotto, incolpando Michael Masi. Tanto che il manager australiano è stato rimosso dal suo ruolo in un profondo processo di ristrutturazione interna voluta da Mohammed Ben Sulayem, n°1 della FIA. Guardando indietro ci si aspetterebbe che gli animi si siano placati e le decisioni, giuste o sbagliate, siano state assorbite. Arnoux, al contrario, definisce il primo titolo di Verstappen “rubato”.
“Non ho mai visto una decisione così poco intelligente come quella di chi gestiva le Safety Car. é stato uno scandalo,” ha affermato il francese a la Gazzetta dello Sport. Il riferimento, per nulla velato, colpisce dritto in petto Masi, responsabile dell’errore che ha favorito Verstappen.
L’olandese ha provato a mettere a tacere le voci bissando nel 2022 e conducendo anche Red Bull alla vittoria, il tutto con un grande anticipo. Tuttavia, la luce della sua prestazione pressochè perfetta in questa stagione appena conclusa non riesce a scacciare le ombre di Abu Dhabi 2021.
F1. Verstappen e Leclerc, una guerra in pista
Le polemiche che continuano ad infiammare l’assegnazione del titolo nel 2021 appaiono sterili. Si tratta di decisioni che hanno indubbiamente cambiato la storia, però questo è lo sport. Se guardiamo al futuro, Verstappen ed il suo sconfinato talento, unito ad un carattere di ferro, si apprestano a dominare per molti anni a venire.
L’olandese, insieme a Russell e Leclerc, fa parte della nuova guardia. Sono loro tre, ognuno finalmente in un top team, a delineare la storia della F1 dei prossimi anni. Nel 2023 c’è il rischio che Russell possa restare escluso dalla lotta del titolo a causa di una Mercedes che potrebbe ancora essere in leggera difficoltà rispetto alle avversarie.
Arnoux, prospettando l’ipotesi di un duello fra Leclerc e Verstappen, vede in testa l’alfiere Red Bull, seppure entrambi siano piloti incredibilmente forti. Il francese, valutando le chances in percentuale, darebbe la vittoria al 51% a Verstappen contro il 49% di Leclerc, per via della capacità di frenata del pilota Red Bull.
Prendendo ad esempio la partenza sul bagnato di Suzuka, in cui Verstappen ha fatto un capolavoro alla prima curva, Arnoux ha ammesso il talento “senza paragoni” del 25enne, perché ha dalla sua l’innata capacità di frenare dopo gli altri, quando c’è la necessità. “Alla prima curva dopo il via, Verstappen sa fare un’inchiodata che costringe gli altri a frenare. Per fare questo ci vogliono le palle!” ha esclamato l’ex pilota.
L’epiteto colorito vuole premiare la grinta di un giovane uomo che si è fatto strada nel Circus grazie a determinazione e sangue bollente, con mosse a volte apparse sconsiderate ma sempre coraggiose. Max Verstappen sta diventando un driver perfetto, unendo al talento e l’impulsività quella razionalità che può darti solo l’esperienza. E sta riuscendo a gestire al meglio le situazioni difficili anche grazie ad un team che lo ha messo al centro del progetto tecnico e sportivo.
Per quanto riguarda la percentuale però, rispettando l’opinione personale di ognuno, specialmente di un uomo d’esperienza e di conoscenza come Arnoux, sarebbe importante scendere al 50% per entrambi. Lo sappiamo, è l’indeterminatezza totale a regnare in certe dinamiche. Come nello sport, le cui variabili sono infinite, a volte minuscole, ed investono la forza della monoposto, la particolare stella dei piloti stessi. Ma anche l’umore generale della squadra e la capacità di restare concentrati da parte di ogni membro del team. E poi quelle variabili esterne come condizioni meteorologiche o, appunto, le decisioni “scellerate” come quella presa da Masi in quel famoso GP di Abu Dhabi.
Invece delle percentuali, tuffiamoci nell’azione, lasciando che a parlare sia la pista, sia il futuro disegnato dalle abili pennellate delle monoposto guidate dai due nuovi protagonisti della categoria. E facciamolo godendoci ogni secondo. nella speranza che la direzione gara – o chi per essa – si limiti a proteggere la F1 senza modificarne troppo il suo corso.
Autore: Silvia Giorgi – silvia_giorgi5
Fonte: Oracle Red Bull Racing, Scuderia Ferrari