Il team di F1 Mercedes si appresta ad affrontare il campionato 2023 con rinnovato ottimismo. Le prestazioni espresse nelle ultime tappe del mondiale appena concluso, infatti, hanno espresso una vicinanza prestazionale con la RB18 molto interessante. Un recupero tecnico difficilmente ipotizzabile ad inizio stagione, dove la W13 “B” ha mostrato una grande sensibilità al fenomeno porpoising.
Il processo di sviluppo delle frecce d’argento si può dividere logicamente in due parti. I primi update sono stati spesi per mitigare l’evidente oscillazione verticale della vettura. Poi, ad Austin, è arrivato uno step evolutivo. Dalla gara in Texas Lewis Hamilton e George Russell sono riusciti a duellare con Red Bull e Ferrari, sino alla conquista di una splendida doppietta in Brasile.
Le sorti sportive della scuderia di Brackley hanno diverse affinità con la stagione 2005 della rossa. Le modifiche al regolamento tecnico mirarono a spezzare il dominio del Cavallino Rampante, che riuscì a conquistare un solo successo grazie all’imbarazzante ritiro di tutti i team gommati Michelin nel surreale Gran Premio di Indianapolis.
Tuttavia, l’ennesima rivoluzione normativa messa in atto nel 2006, riportò la squadra modenese ai livelli di eccellenza espressi ininterrottamente dal 1997 al 2004. Questo è quanto si augura il Mercedes in chiave 2023.
F1: Mercedes come ha recuperato terreno nel 2022?
Uno dei punti di forza della W13 “B” è stata l’affidabilità delle power unit, constatata anche sulle vetture fornite dai propulsori creati a Brixworth. Con ogni probabilità, le performance assolute, hanno subito una limitazione in diversa misura limitate dalla competitività iniziale di Mercedes, McLaren, Aston Martin e Williams.
L’upgrade significativo è atteso sul fronte aerodinamico. In una recente intervista, Toto Wolff ha dichiarato che l’auto è radicalmente cambiata attraverso la modifica dei flussi aerodinamici, con una diversa distribuzione dei pesi e una nuova mappa aerodinamica, uno dei tanti strumenti che aiutano gli ingegneri nella fase di progettazione di un’auto da corsa.
Questi modelli vengono utilizzati per prevedere il comportamento della monoposto in base a diversi tipi di setup. La capacità di comprendere rapidamente l’effetto di diverse modifiche all’assetto è essenziale quando il pilota, la pista e le condizioni cambiano. Motivo per cui la modellazione è diventata una parte così critica dell’ingegneria del motorsport.
Se per ipotesi si intende analizzare il bilanciamento aerodinamico in funzione dell’altezza da terra anteriore, le mappe aerodinamiche forniscono riscontri fondamentali. Nell’illustrazione successiva un esempio. Per un range di altezze sull’asse anteriore e posteriore, la quantità di carico aerodinamico viene rappresentata da un set di colori, dove il rosso indica “alto” e il blu “basso”.
È quindi possibile utilizzare queste mappe aerodinamiche separate per visualizzare il carico aerodinamico anteriore, posteriore e totale, nonché la resistenza aerodinamica.
Nello studio della dinamica di una vettura di F1 è di grande importanza anche l’inviluppo dell’altezza della vettura nelle fasi di accelerazione, frenata e ingresso in curva. Quando un’auto percorre un giro in pista, la quantità di carico aerodinamico che agisce sulla monoposto cambia costantemente. Fattore che, a sua volta, varia sia l’altezza da terra anteriore che quella posteriore.
La quantità di carico aerodinamico aumenta con la velocità dell’auto. Quindi, durante l’accelerazione in rettilineo, dove la velocità del veicolo risulta elevata, la forza che spinge verso il basso è maggiore, motivo per cui l’altezza da terra, sia anteriore che posteriore, diminuisce come mostrato nell’inviluppo dell’altezza da terra sottostante.
Man mano che l’auto rallenta, nella fase di frenata, la deportanza perde gradualmente la forza che agisce sull’auto e, di conseguenza, l’altezza da terra anteriore e posteriore aumenta sensibilmente.
Durante il processo per accrescere le prestazioni di una F1, l’inviluppo viene sovrapposto alla mappa aerodinamica per analizzare diversi assetti e il relativo drag generato sull’asse anteriore e posteriore della monoposto.
Per le nuove wing car, davvero molto sensibili al gap rispetto al paino di riferimento (asfalto), il match tra inviluppo e relativa mappa aerodinamica è stato un elemento fondamentale per la comprensione della Mercedes W13 “B”.
F1/Mercedes: maggiore percentuale di simulazioni rispetto a Red Bull
A valle del controverso verdetto in merito al superamento del budget cap da parte della Red Bull, il team tedesco potrà sfruttare il 17% di simulazioni in più rispetto agli acerrimi rivali di Milton Keynes. Un plus da sfruttare nel corso della stagione attraverso una più ampia possibilità di deliberare update sulla W14.
Max Verstappen ha confermato indirettamente il vantaggio della concorrenza. L’olandese sostiene che malgrado ad inizio stagione la competitività della Red Bull sarà certamente alta, lo svolgimento del campionato sarà totalmente imprevedibile.
Non è dato sapere, al momento attuale delle cose, quanto si nasconda a livello di pretattica nelle dichiarazioni del due volte campione del mondo di F1. Tuttavia, indiscutibilmente, dopo un anno travagliato Mercedes torna a far paura ai propri competitor.
Autore e infografica: Roberto Cecere – @robertofunoat
