venerdì, Novembre 15, 2024

Il gap della power unit Mercedes è l’ennesimo retaggio della beffarda stagione 2021

La stagione di F1 2022 era molto attesa in virtù della più importante rivoluzione tecnica degli ultimi decenni. Le nuove monoposto ad effetto suolo hanno imposto il totale reset del precedente paradigma aerodinamico, obbligando gli ingegneri a partire da un foglio completamente bianco. La scelta della veste aerodinamica e la gestione del porpoising sono stati i fattori determinanti per il conseguimento dei target fissati da tutti i team. Un’ulteriore variabile è stata l’affidabilità dei propulsori, oggetto degli ultimi interventi prima del congelamento imposto dalla Federazione Internazionale il primo di Settembre.

E’ interessante notare che in relazione all’entità dello step evolutivo programmato dai motoristi, è corrisposto un tasso di affidabilità inversamente proporzionale. Più grande è stato l’update tecnologico delle componenti delle unità turbo-ibride, minore è stata l’affidabilità garantita. Un interessante dato è fornito dal distacco percentuale medio tra le qualifiche del 2022 rispetto a quelle dello scorso anno. Il calcolo è stato effettuato prendendo in considerazione la migliore tra le prestazioni di ogni coppia di piloti, escludendo le sessioni di qualifica “bagnate”.

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Distacco medio in qualifica 2022 vs 2021

Dal grafico si evince che i team motorizzati Ferrari hanno effettuato un grande balzo prestazionale, mentre i team dotati di unità turbo-ibrida Mercedes hanno perso performance nonostante filosofie aerodinamiche agli antipodi.

F1. Mercedes sorpresa dal balzo della concorrenza?

Uno dei punti di forza della Mercedes W13”B” è stata l’incredibile affidabilità che ha consentito alla team capitanato da Toto Wolff di accumulare molti punti anche nella prima parte della stagione, fase in cui la Freccia d’Argento era in evidente crisi. Nell’inverno dello scorso anno gli ingegneri di Brixworth hanno lavorato sodo per sanare le noie tecniche emerse in modo evidente nella fase finale del mondiale 2021.

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Il team principal della Mercedes Toto Wolff

Situazione non troppo dissimile da quella vissuta quest’anno dalla Scuderia Ferrari quest’anno, che venne apertamente resa pubblica da Toto Wolff: “Nel 2022 non avremo problemi con la Power Unit. Nel corso di questa stagione [2021], infatti, abbiamo avuto modo di capire quali erano i nostri deficit e siamo riusciti ad identificarne le cause. L’anno prossimo, quindi, non avremo più le stesse difficoltà, perché le abbiamo già individuate e risolte.” Dichiarazione che a distanza di un anno rende chiara la mission degli ingegneri Mercedes: affidabilità a tutti i costi. Probabilmente il team Mercedes ha sovrastimato le prestazioni dell’unità di potenza, concentrando tutti gli sforzi sulla durata degli elementi della power unit, in particolare sull’albero motore dell’ICE.

F1. Il bilancio Performance/Affidabilità ha giocato un ruolo fondamentale nel 2022

Nonostante Ferrari e Alpine abbiano chiaramente estremizzato i concetti alla base delle rispettive power unit il risultato finale è stato sensibilmente diverso. La scuderia del Cavallino Rampante ha accarezzato per molti mesi la possibilità di giocarsi i titoli iridati, soccombendo dinanzi alla necessità di omologare un numero elevato di componenti delle unità turbo-ibride. Tuttavia la piazza d’onore nelle classifiche iridate, rispetto alle premesse apprezzate nella prima parte della stagione, non possono soddisfare le ambizioni della storica scuderia modenese.

Viceversa per Alpine, nonostante i frequenti cedimenti al propulsore, soprattutto sulla monoposto numero 14 di Fernando Alonso, la stagione 2022 può essere considerata soddisfacente alla luce del quarto posto nella classifica costruttori. Per quanto riguarda Mercedes, la tenuta mostruosa dell’unità di potenza può essere considerata la vera croce e delizia della W13 “B”. Fattore che ha consentito alla coppia Russell/Hamilton di vedere la bandiera a scacchi 42 volte su 44 (uno dei due ritiri e per incidente, nda).

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Problemi per l’Alpine A522 durante i test invernali del Montmelò

F1. L’affidabilità della power unit ridimensionerà le ambizioni Mercedes nel prossimo triennio?

Se le prestazioni della power unit Mercedes apprezzate nel 2022 sulla monoposto del team ufficiale e su quelle dei clienti sono state liberate senza alcuna limitazione allora lo scenario tecnologico nel prossimo triennio potrebbe farsi inquietante. Mercedes, McLaren, Aston Martin e Williams, nonostante concept aerodinamici completamente diversi hanno probabilmente svelato il ritardo della power unit tedesca rispetto a quelle della concorrenza. Per assurdo, la surreale affidabilità dei propulsori anglotedeschi non darà modo di apportare più alcuna modifica in virtù del congelamento della specifica sia per quanto concerne la componente endotermica che per la parte ibrida.

Probabilmente un approccio progettuale più spregiudicato avrebbe fornito migliori performance riuscendo a sanare eventuali noie tecniche attraverso la deroga offerta dalla FIA in caso di problemi di affidabilità. Se questo scenario dovesse concretizzarsi, sarebbe l’ennesima beffa per Mercedes che nella strenua lotta con Red Bull alla fine della stagione 2021 preferì optare sulle massime performance piuttosto che sull’affidabilità successivamente sanata nella stagione appena terminata.


Autore e infografica: Roberto Cecere@robertofunoat

Foto: F1, Mercedes AMG, Alpine

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