La giornata di ieri sarà ricordata come quella delle porte girevoli della F1. Già lunedì, con l’azzeramento dei ruoli apicali della Williams, era iniziato a ridefinirsi lo scacchiere verticistico di diverse e storiche scuderie. L’indomani sono arrivate le vere e proprie “bombe di mercato”, per usare il gergo calcistico: Frederic Vasseur lascia l’Alfa Romeo Sauber per accasarsi alla Ferrari, Woking annuncia la partenza di Andreas Seidl promuovendo una risorsa interna che si è fatta valere negli anni di collaborazione con McLaren, ossia Andrea Stella (leggi qui).
Il dirigente tedesco, che sembrava una colonna del team che l’anno prossimo sarà rappresentato da Lando Norris ed Oscar Piastri, in questo sorprendente ed impazzito valzer di manager, ha preso la via di Hinwil per sposare la causa della Sauber. Il sodalizio elvetico, che ad oggi è una franchigia di fascia media senza possibilità di scalare le vetta, ha grandi ambizioni e, prevedendo giorni fausti che saranno caratterizzati dal legame con Audi Sport, ha voluto mettere a segno un colpo pesante, che sposta gli equilibri della F1.
F1. Andreas Seidl: una carriera vincente nel motorsport
L’ingegnere di Passavia era una figura molto ricercata in nel mercato dei direttori. Pare che la Ferrari, prima di puntare su Vasseur, abbia fatto una corte serrata al 46enne bavarese che avrebbe declinato con cortesia. Andreas era convinto e risoluto nello schema che aveva in mente: guidare una squadra che nel prossimo decennio vorrà far palare di sé a suon di vittorie. Perché è questo l’obiettivo dichiarato di Audi AG.
Seidl non sarà un semplice team principal. La sua figura sarà trasversale e multifunzione. Sarà infatti l’amministratore delegato della squadra che fu di Peter Sauber. Una carica che sublima i semplici poteri operativi del team principal avendo facoltà di stringere accordi più ampi e di firmare in vece della proprietà.
Parliamo di un dirigente scafato seppur abbastanza giovane. Una carriera iniziata alla BMW Sauber come responsabile delle operazioni di pista in Formula Uno che poi si è sviluppata nel WEC, con quella Porsche che fa parte dell’ecosistema Volkswagen con cui ha vinto tutto ciò che c’era da vincere. Risultati così brillanti che sono stati alla base della chiamata della McLaren, nel 2019. Parliamo quindi di una doppia vecchia conoscenza: un ponte tra le esperienze pregresse in Sauber e nella casa automobilistica tedesca.
F1. Le parole dei protagonisti di un cambio di casacca inatteso
E’ ovviamente sembrato soddisfatto Adreas Seidl che ha affidato ad un comunicato le sue impressioni a caldo sul cambio di casacca: “È fantastico entrare a far parte del Gruppo Sauber da gennaio: questa è una squadra con una lunga storia in Formula Uno e un’organizzazione che conosco molto bene dato che ho lavorato e vissuto a Hinwil per quattro anni. Non vedo l’ora di unirmi al team e lavorare con tutti i colleghi del Gruppo Sauber sugli obiettivi ambiziosi che ci siamo prefissati insieme. Voglio ringraziare Finn Rausing e tutto il Gruppo Sauber per la loro scelta: non vedo l’ora di ripagare la fiducia con il mio lavoro“.
Finn Rausing, il proprietario del team e architetto dell’operazione, ha replicato sottolineando che il focus aziendale è quello di competere su livelli più elevati. “È un immenso piacere dare il bentornato ad Andreas Seidl a Hinwil come CEO del Gruppo Sauber. L’esperienza di Andreas non è seconda a nessuno e porta al Gruppo Sauber una chiara visione di ciò che è necessario per raggiungere un successo duraturo. Rileva un’azienda in crescita e condivide il nostro impegno a far sviluppare ulteriormente la nostra organizzazione: non vedo l’ora di vivere molti anni di successi insieme“.
Da Ingolstadt, Oliver Hoffmann, CTO di Audi AG, è intervenuto a sugellare la centralità della casa automobilistica in questa scelta: “Accogliamo con favore la scelta del nostro futuro partner. Andreas Seidl ha una vasta esperienza in ruoli di leadership nell’ambito del motorsport, sia a livello di Costruttori che di team di Formula Uno. Il suo curriculum nel motorsport è impressionante“.
Audi non è ancora “padrona” di Sauber ma la sua influenza ha evidentemente già iniziato a produrre effetti. Quella di Seidl non può essere una scelta casuale, dietro c’è tutta la forza e tutto l’appeal di un marchio importante come quello dei quattro cerchi che fa riferimento ad un colosso quale è Volkswagen. I tedeschi non hanno deciso di scendere in pista per partecipare passivamente, il loro obiettivo è vincere e diventare punto di riferimento assoluto. Ieri si è posto un altro mattoncino in quella fortezza che dal 2026 dovrà essere Sauber-Audi.
Autore: Diego Catalano – @diegocat1977
Foto: F1, McLaren, Alfa Romeo Racing