F1: “Vasseur o non Vasseur, questo è il dilemma, questo il tormento“. Parafrasando l’Amleto shakesperiano, me le immagino, torme di tifosi ferraristi sparsi per il globo la mattina svegliarsi con questo dilemma o, peggio, addormentarcisi pure pensando al rubicondo faccione del manager in forze alla Sauber Alfa Romeno. Lo scrivo perché lo penso anche io, essendo un ferrarista spaventato da 15 anni di nulla. Ma sarà davvero un problema?
Qui su Formula Uno Analisi Tecnica abbiamo già affrontato la questione. Il problema di fondo della Ferrari è stato quello di creare un sistema gestionale fortemente accentrato sulla figura di Binotto. E sappiamo anche che Mattia non avrebbe accettato altro modello per fare il team principal. Cosa che, con il senno di poi, appare evidente non potesse funzionare, viste le tante incombenze che si hanno in un team di punta di F1.
Mettiamo il punto: visto e considerato che non aveva le caratteristiche per fare il team principal (a detta di quasi tutti gli addetti ai lavori) e visto che il modello gestionale da lui proposto non funzionava, (e come sottolineato da tutti tale modello non esiste più in F1 da tempo immemore), era inevitabile che Binotto saltasse.
Un’ultima considerazione sul manager dimissionario e poi mi taccio. Qualcuno, ora non ricordo chi, ha scritto su Twitter che il tecnico di Losanna rappresentava il condensato perfetto di 20 anni di Ferrari. Considerazione che faccio mia, aggiungendo che lo è tanto nel bene, quanto nel male.
F1: Ferrari cercasi umiltà…
Per me il problema più grande del Cavallino Rampante non è che sbaglia. Ma non riconoscere davvero che sbaglia. Perché se sbagli e lo capisci migliori, ma se sei convinto di non aver sbagliato c’è un problema molto grande. Chiamatela cultura aziendale, inventatevi pure una altisonante parola inglese (che tanto mescolata nella parlata pare faccia figo e invece mostra in modo cristallino quanto si sia provinciali), insomma manca l’umiltà. Noi siamo la Ferrari e gli altri… ed è così che si perde per così tanto tempo. E non so in questo cosa possa fare il nuovo vertice gestionale, vedremo.
Comunque, in F1 le cose vanno veloci e, anche se avremo quasi certamente le vedove del Faraone, dobbiamo pensare non a quello che fu, ma a quello che sarà.Il modello su cui punterà la Ferrari sarà quello copiato dai migliori (e copiare dai migliori non è mica un errore anzi, a Maranello dovrebbero farlo sempre, sino a quando non saranno loro i migliori), cioè da Red Bull e da Mercedes.
Una figura eminentemente politica che amalgama gli uomini dentro la squadra e si occupa dei rapporti con gli altri team, un direttore tecnico che avoca a se tutti i settori tecnici e, se si trova, un consigliere esperto, una figura alla Lauda o alla Marko (lasciando perdere tutte le fregnacce di quest’ultimo che esulano dalla F1).
Piccola parentesi: la struttura bipartita in realtà fu creata da Enzo Ferrari con Forghieri, all’inizio degli anni settanta. Dunque, in questo tipo di struttura, siamo sicuri che Vasseur (se effettivamente sarà lui il nuovo Team Principal) sia un errore? Io non ho una riposta ma, come sempre, mi affiderei al tempo.
Un fatto è certo. Vasseur proviene dal mondo del motorsport propriamente detto, e fa il TP di mestiere. Binotto no, nel senso che viene si dal motorsport ma solo ed esclusivamente dalla parte tecnica (vedi suoi ruoli precedenti in Ferrari).
Dunque, se fosse Vasseur, prima di fasciarci la testa, aspetterei. Anche perché, tra l’altro, sarà pur vero che Alfa Sauber non ha fatto chissà cosa, ma non vorrete certo paragonare i mezzi di quest’ultima con quelli di Ferrari. E voi, che ne pensate?
Autore: Mariano Froldi – @MarianoFroldi
Foto: Scuderia Ferrari