venerdì, Novembre 15, 2024

Mercedes 2023: nessun “doble bottom”, si punta su incremento outwash e riduzione drag

Sempre più spesso, nelle ultime settimane, in F1 si sente parlare di “doppio fondo”. Un termine in realtà alquanto fuorviante, in quanto di fatto non ha a che fare direttamente con il pavimento della vettura. Questa dicitura viene associata in particolare alla Mercedes che verrà. Secondo gli ultimi rumor all’interno del Circus, la W14 manterrà il layout di massima utilizzato durante il primo anno della rivoluzione regolamentare.

Secondo le informazioni racimolate da Formula Uno Analisi Tecnica, però, le modifiche apportate dagli ingegneri di Brackley, esattamente come avevamo anticipato a fine campionato, si concentreranno su profilo del fondo e sospensione posteriore. Due elementi indicati come altamente nocivi nella generazione del tedioso fenomeno apostrofato porpoising.

Ecco perché, con tutta probabilità, potremmo osservare una veste aerodinamica differente nella zona centrale della W14. Una sorta di compromesso tra il concetto “Zero pod” della W13 e le soluzioni adottate dalle altre scuderie, che prevede pance decisamente più larghe rispetto a quelle osservate durante lo scorso campionato sulle frecce d’argento.

F1
filosofie progettuali Mercedes a confronto

Come possiamo osservare attraverso l’illustrazione qui in alto, Mercedes potrebbe varare la soluzione raffigurata nella parte destra dell’immagine, impostazione definita erroneamente “double bottom. In realtà, infatti, tecnicamente parlando, il provvedimento andrebbe semplicemente a capovolgere l’inlet delle pance tipicamente a forma di “L”.

Tale configurazione, pertanto, vorrebbe sfruttare un’apertura maggiore nella parte superiore per poi snellirsi con il diminuirsi dell’altezza. Dal punto di vista aerodinamico le differenze sono diverse.

La più importante risulta molto chiara: pance più voluminose aiutano a controllare il flusso turbolento proveniente dalle ruote anteriori. L’obiettivo dei tecnici, pertanto, è quello di allontanarlo il più possibile dal corpo vettura, per evitare che possa influire negativamente sull’aerodinamica al retrotreno.


F1: i concetti Ferrari e Mercedes al CFD

Quanto detto viene evidenziato in maniera molto chiara nella simulazione a seguire, dove vengono abilmente messi a confronto due modelli: W13 vs F1-75. I due casi presi in esame danno una buona idea di massima delle differenti soluzioni adottate.

Dobbiamo notare come sulla rossa il flusso proveniente dalla ruota anteriore venga spinto con forza verso l’esterno. Tale fenomeno, denominato out-wash, è generato dalla porzione iniziale dalle pance che induce un moto diretto verso l’esterno della vettura.

Sulla W13 questo compito è meno evidente e non viene sfruttato appieno come sulla Ferrari. Il tutto si traduce in un maggior drag, caratteristica intrinseca della vettura grigia. Questo, in estrema sintesi, la prima motivazione che ha spinto i tecnici anglo tedeschi ad un cambio interpretativo.

Tuttavia, abbiamo recentemente saputo come Mercedes “pretenda” di mantenere la pulizia dei flussi che scorre verso il posteriore della vettura ottenuta nel 2022. Un aspetto molto importante che andiamo ad analizzare attraverso la prossima illustrazione.

La porzione del flusso che “scivola” verso la beam wing risulta molto pulita e rettilinea, in quanto non incontra particolari resistenze nel suo percorso. Alimentare a dovere questa estensione fisica del diffusore si traduce in un significativo incremento del carico deportante, in quanto va altresì a migliorare il lavoro d’estrazione del fondo.


Sappiamo inoltre che la carrozzeria posteriore potrà divenire ancor più voluminosa penalizzando il lavoro del fondo. Tuttavia tale elemento aiuterà a mitigare il saltellamento aerodinamico. Una zona della Coca Cola molto stretta, infatti, consente una porzione di fondo “libera” molto abbondante. Posta sotto sforzo, una lamina di carbonio più lunga è meno rigida e, di conseguenza, più flettente. Contesto aerodinamico che favorisce il porpoising.

I risultati esaminati in termini quantitativi possono differire sino al 20% rispetto al caso reale, in quanto le imperfezioni della geometria portano ad una minore pulizia. Ciononostante, benché il modello studiato resti pur sempre un’approssimazione della vettura reale, le conclusioni generali spiegano i papabili cambi concettuali che Mercedes ha realizzato sulla W13. Monoposto che caldeggia fortemente un evidente anelito: tornare a vincere in pianta stabile…


Autori: Niccoló Arnerich – @niccoloarnerich  – Alessandro Arcari –@berrageiz

Rendering: Roberto Cecere – @robertofunoat

CFD: Vanja Hasanovic

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