Tante, troppe chiacchiere in F1. Soprattutto quando le congetture si sprecano. É il caso del gruppo Andretti Autosport, pretendente a rimpolpare lo scacchiere della massima categoria del motorsport. A seguito del comunicato ufficiale che testimonia la volontà da parte della scuderia statunitense di entrare nel Circus della Formula Uno, sommata alla recente apertura mediatica di Mohammed Ben Sulayem, presidente della Federazione Internazionale, la candidatura a stelle e strisce pare oramai in procinto di finalizzarsi.
La partnership con il colosso dell’automotive General Motors, attraverso il brand Cadillac, fornisce a d Andretti Autosport il supporto sollecitato dalla FIA per entrare a far parte di un mondo elitario come quello della Formula Uno. Tale sinergia costituisce un biglietto da visita di altissimo profilo, fornendo risorse praticamente infinite per avviare un futuro prospero e appagante.
F1/Andretti Autosport : Renault motorista “ponte”
Formula Uno Analisi Tecnica ha avuto il piacere di realizzare un’intervista esclusiva con Mario Andretti, campione del mondo di F1 nella stagione 1978 nonché pilota Ferrari. “Piedone l’italiano” ha ribadito con fermezza l’impegno profuso per raggiungere l’anelito tanto bramato:
“Ci è sempre stato detto da FIA e Liberty Media che se Andretti Autosport fosse stata supportata da un nuovo costruttore saremmo stati accettati. Tale obbiettivo è stato raggiunto lavorando sodo. General Motors, tramite il marchio Cadillac, ha mostrato grande entusiasmo supportandoci nel programma F1. A questo punto la decisione finale non spetta a noi. Abbiamo fornito tutto quello che ci è stato chiesto…“.
Malgrado siano state soddisfatte tutte le istanze richieste, presentando una candidatura come team indipendente, l’accordo tra le parti non è stato raggiunto. Si è quindi sforata la deadline del 22 novembre, data ultima per aderire ai nuovi regolamenti in merito alle power unit 2026. A livello teorico questo scenario dovrebbe implicare uno slittamento nei piani di Andretti Autosport.
A quanto pare, però, non dovrebbe essere così. La soluzione arriva direttamente dalle parole dell’ex ferrarista, attraverso un nome nuovo mai accostato al team americano che fornirebbe i propulsori per una stagione: “Nel frattempo utilizzeremo la power unit Renault. Cadillac sarà parte della squadra, ma il loro impegno inizierà ufficialmente nel 2026 con il nuovo regolamento“.
F1/Andretti Autosport: base europea e giovani promesse americane
L’insediamento del team statunitense in Formula Uno presenta un programma parecchio ambizioso. Oltre alla sede americana sarà preposta una base operante europea per seguire da vicino sviluppo e lavoro in pista della monoposto. In aggiunta l’interesse non si ferma alla sola massima categoria del motorsport. L’ambiente lavorativo, infatti, vuole allargarsi anche alle categorie propedeutiche.
La volontà è quella di costruire una “cantera” attraverso la quale, naturalmente, verrebbero altresì valorizzati i giovani piloti americani più talentuosi. La questione è stata già sottoposta alla Federazione Internazionale, contesto che sottolinea con fermezza la totalità del progetto Andretti Autosport F1.
“Per quanto riguarda il futuro dei piloti americani, una squadra come Andretti potrebbe essere una grande opportunità. Il piano è quello di ingaggiare un giovane statunitense affiancato da un pilota di esperienza. Con il supporto di Cadillac potremmo avere molti talenti degli Stati Uniti che desiderano competere in F1“.
“Mio figlio ha detto chiaramente che vuole gestire anche dei team di Formula 2 e Formula 3, sempre nell’ottica di valorizzare piloti di ogni parte del mondo ma soprattutto americani. E’ un argomento già discusso con la Federazione Internazionale e fa parte del programma Andretti Autosport in F1. Tutta la gestione operativa sarà in Inghilterra. L’amministrazione della monoposto durante la stagione sarà effettuata tutta nella sede europea”.
F1/Andretti Autosport : Alonso nel mirino
In un passato non troppo lontano, il bicampione del mondo spagnolo ha corso in America con il team Andretti. Lo spagnolo, grazie al grande supporto della scuderia statunitense, ha “rischiato” di vincere la prestigiosa 500 Miglia di Indianapolis al primo colpo. Il campione di Oviedo è moto stimato negli States e rappresenta il profilo per perfetto per Cadillac, avendo trionfato nella 24 ore di Daytona con il team fondato a Detroit.
Come suggerito dallo stesso Mario Andretti, affiancare un uomo d’esperienza a una giovane promessa è l’idea originale da mettere in atto. Un sodalizio sul quale l’ottantaduenne di origini italiane è pronto a scommettere. Interrogato a tal proposito, l’ex pilota Lotus non ha dubbi:
“Hai colto proprio quello che intendiamo fare. Alonso correrà ancora per molti anni perché ama quello che fa, ama guidare. Sarebbe un sogno avere un pilota come lui a corredo di un giovane talento americano. Questa sarà la nostra formula…”.
Autore: Alessandro Arcari –@berrageiz
Intervista: Roberto Cecere – @robertofunoat – Marco Santini – @santinifunoat
Immagini: Formula Uno