F1. La manifestazione di interesse congiunta del gruppo Andretti Autosport/General Motors ufficilizzata nel comunicato stampa del team statunitense ha prodotto l’effetto desiderato. La candidatura della scuderia stelle e strisce è supportata da un gigante del settore automotive e fuga probabilmente ogni perplessità sulla consistenza dell’impegno del team fondato dalla famiglia Andretti. Permangono tuttavia molte incognite in merito alla tipologia di effort della società di Detroit.
Cadillac Racing, nonostante il continuo impegno in diverse categorie del motorsport, non possiede al momento il know-how necessario per realizzare le future unità di potenza e per tale ragione Mark Reuss, Presidente GM, ha già dichiarato che l’avventura del brand Cadillac non può prescindere, almeno inizialmente, dal supporto di un costruttore già presente nel Circus: “Abbiamo un accordo firmato con un fornitore di unità di potenza per cominciare. Più avanti porteremo molta della nostra esperienza per creare anche cose per il futuro“.
Il portfolio dei brand afferenti al marchio GM non annovera costruttori presenti in Formula 1 o che hanno espresso l’intenzione di aderire ai nuovi regolamenti per la stagione 2026, pertanto la partnership annunciata da Mark Reuss coinvolgerà un soggetto esterno all’universo dell’azienda di Detroit. Dopo l’annuncio del giorno 5 Gennaio si susseguono indiscrezioni in merito al potenziale partner del colosso del Michigan.
F1. L’opzione Renault
Tra i motoristi già impegnati in Formula 1 Renault potrebbe rappresentare un’opportunità di partnership strategica. Il costruttore transalpino è l’unico produttore di power unit che non fornisce le proprie unità di potenza a un team cliente. Retaggio probabilmente del fallimentare binomio con Red Bull nel corso dell’era turbo-ibrida.
Se al momento la presenza di team clienti non comporta un grosso ritorno dal punto di vista economico, in base ai paletti fissati dalla Federazione Internazionale, rappresenta tuttavia una grossa opportunità dal punto di vista tecnologico. La possibilità di testare le performance delle unità di potenza su un parco di vetture più ampio fornisce maggiori informazioni in merito al livello tecnologico raggiunto.
Ad esempio il grande step effettuato dalla Ferrari nel comparto motoristico è stato evidente anche attraverso le performance espresse da Alfa Romeo e Haas. L’autarchia Renault in questo momento storico rappresenta una debolezza. Per tale motivo l’eventuale mano tesa di Cadillac potrebbe essere una collaborazione reciprocamente proficua.
F1. L’ambigua posizione Honda
Un’altra potenziale candidatura potrebbe essere Honda. Al momento, il colosso nipponico fornisce supporto alla divisione Red Bull Powertrains attraverso il ramo d’azienda HRC. La recente conferma che il motorista giapponese ha aderito al nuovo regolamento 2026 si presta a diverse interpretazioni. Dalla semplice volontà di non chiudere completamente la porta alla Formula 1 fino alla possibilità di tornare in veste ufficiale in qualità di costruttore.
Se i vertici di Asaka intendono produrre le future unità di potenza, la possibilità di poter equipaggiare più monoposto potrebbe essere un’opzione verosimile. E’ ancora vivo il ricordo del disastroso rapporto con McLaren, esclusività che potrebbe essere stata una delle tante motivazioni dell’infelice sodalizio con il team di Woking.
In tale scenario il gruppo Andretti Autosport potrebbe fingere da interfaccia tra GM e Honda, alla luce della partnership costruttore giapponese con il team Andretti nell’Indycar series.
F1. Suggestione Ferrari
Dalle opzioni realistiche a quelle suggestive. Ferrari a partire dalla stagione 2026 non fornirà più le proprie unità di potenza al team Sauber che nei prossimi anni sarà acquisito completamente dal gruppo Audi. A partire dal 2024 non sarà più presente il marchio Alfa Romeo, almeno in qualità di title engine partner. Nella divergenza tra Formula 1 e il Cavallino Rampante in merito ai privilegi garantiti ai nuovi costruttori, Cadillac potrebbe essere una grande opportunità. Una sinergia con GM potrebbe creare le condizioni affinché Cadillac possa essere considerato un nuovo costruttore o parzialmente nuovo.
La FIA considera un costruttore parzialmente nuovo in relazione al livello di infrastrutture, al know-how in merito alla componente endotermica (ed eventuali proprietà intellettuali concesse in uso), livello di conoscenza parte ibrida (ed eventuali proprietà intellettuali concesse in uso). I benefici di una simile collaborazione in termini economici e strategici sarebbero notevoli. Una risposta, nei limiti regolamentari, alla modello di cooperazione tra Red Bull e Honda…
Autore: Roberto Cecere – @robertofunoat
Foto: F1, Scuderia Ferrari, Andretti Global, Alpine