sabato, Novembre 2, 2024

McLaren dà la cifra dalla solidità dell’ascesa Ferrari

Promossa o bocciata? Questo è il grande interrogativo che ruota intorno alla stagione di F1 2022 della Ferrari. La chiave del dilemma è la contestualizzazione dello stesso. Se osserviamo le annate precedenti, Maranello ha mostrato un’ascesa prorompente. Dopo due campionati di stenti sportivi e di umilianti zero nella casella delle vittorie sono arrivati quattro trionfi di tappa (tre con Charles Leclerc, l’altro con Sainz) e una pletora di pole position, ben dodici, che hanno reso la F1-75 la vettura del sabato.

Proprio questi risultati, incrociati con una metà campionato condotta da leader tecnico della categoria, fanno pensare che il mondiale chiusosi il 20 Novembre ad Abu Dhabi possa includere l’idea della bocciatura. Sì, perché una monoposto che nasce dando la paga a tutti e si trasforma, gara dopo gara, in un mezzo poco affidabile e mediamente inabile a gestire le gomme, non può che essere valutata come una traditrice di aspettative.

Il team ci ha messo molto del suo con strategie inefficaci che hanno esasperato un contesto negativo fatto di sviluppi bloccati e di solidità motoristica venuta meno in corso d’opera con un necessario abbassamento della potenza a disposizione per evitare altri fragorosi ritiri come quelli di Spagna, Austria e il doppio di Baku. Anche i piloti, va sottolineato, si sono ad un certo punto lasciati condizionare dalle circostanze lanciandosi in errori evitabili come quello di Leclerc al Paul Ricard, episodio chiave che ha dato il via definitivo alla fuga inesorabile della Red Bull e di Max Verstappen.

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Charles Leclerc (Scuderia Ferrari) taglia il traguardo e vince il Gran Premio d’Austria edizione 2022

F1. Ferrari: una progressione impressionante

Ne facevamo riferimento in apertura: l’ascesa della Ferrari, dopo il 2019 e la seguente bocciatura del “motorone” da parte degli organi federali, è stata caratterizzata da una progressione impressionante ad osservare i numeri. Nella stagione condizionata dal Covid-19 Maranello chiude in sesta piazza, con soli 131 punti. Un’annata disastrosa. Nello stesso anno la McLaren si piazzava alle spalle del duo Mercedes – Red Bull con 202 punti rilasciando la sensazione che lo scatto verso la vetta fosse ormai inarrestabile. Nulla di tutto ciò s’è verificato successivamente.

Ala storica scuderia sono bastati dodici mesi per rimettersi davanti al team di Woking. Nel 2021 chiude infatti con 323.5 punti che valgono la terza posizione finale, mentre la scuderia che fu di Ron Dennis termina con 275 punti e una medaglia di legno. La stagione sarà ricordata per la doppietta a Monza che probabilmente ha nascosto la parabola discendente del team dovuta anche ad un Ricciardo sotto tono e all’incapacità di sviluppare la vettura vista che al giro di boa la Ferrari era alle spalle.

Nel 2022, all’alba delle nuova Formula Uno, il sorpasso definitivo e senza appello: Maranello mette a registro ben 554 punti, 4 vittorie, 12 pole position e un secondo posto finale dolceamaro. McLaren sprofonda in quinta piazza con un bottino magrissimo di 159 lunghezze. Una vettura nata male che, ancora una volta, ha pagato per la luna storia di un Daniel Ricciardo troppo spento per essere vero. Ma perché questo arretramento clamoroso?

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McLaren MCL36 – Imola

F1. McLaren/Ferrari: la differenza sta nelle strutture

E’ direttamente Zak Brown, n°1 della McLaren, a spiegare perché la Ferrari ha mostrato una crescita che l’ha portata, in soli due anni, a passare da 131 punti a 554 lunghezze. Un incremento che nessun altra squadra ha compiuto. Il segreto sta tutto nelle strutture: “Avevano tutti gli strumenti per produrre la vettura che poi hanno portato in pista, a partire dalla galleria del vento” ha spiegato il manager americano ai microfoni di RN365.

Non dimentichiamo che in passato hanno avuto un problema al motore che è sembrato danneggiarli una volta che la FIA è intervenuta. Non sono affatto sorpreso dalla rapidità dei loro progressi: hanno i piloti, hanno il budget e le infrastrutture. Noi avevamo il budget, avevamo un’ottima formazione piloti, anche se abbiamo avuto difficoltà con Daniel, ma non abbiamo le infrastrutture dato che il nostro simulatore e la galleria del vento entreranno in funzione nel prossimo futuro”. La data individuata per il debutto è il 2024. Quindi pe la scuderia che fu di Prost e Senna si apre un’altra stagione di sofferenze?

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amministratore delegato della McLaren Racing

Brown cerca di essere ottimista scrutando il futuro prossimo: “Quando avremo tutto a disposizione abbiamo l’intenzione di sfidare i primi tre team ed essere con loro“. Dinamica che incrocia quella espressa da Lewis Hamilton che sogna una “Formula Uno multipolare” (leggi qui per approfondire). “Sappiamo bene che alcuni deficit della nostra vettura derivano da questo ritardo con le infrastrutture tecnologiche” ha aggiunto il dirigente. 

Mancano meno di due mesi al primo gran premio di un mondiale fitto di impegni e che potrebbe ritornare a presentare 24 gare (leggi qui). Ferrari si presenta ai nastri di partenza come uno dei competitor più accreditati a vincere i titoli. E se ciò accade è perché a Maranello ci sono competenze e strutture che possono fare la differenza così come sottolineato da Brown. Ecco che il 2022 deve essere considerato un normale tributo ad un arco di crescita che sta ancora completandosi. A volte bisognerebbe essere meno critici osservando evidenze che altrove vengono ben fotografate.


Autore: Diego Catalano – @diegocat1977

Foto: F1
, Scuderia Ferrari, McLaren

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