mercoledì, Novembre 6, 2024

Ferrari 2023: la discrezione comunicativa nasconde un grande progetto

Il mondiale di F1 2023 si avvicina. Sono trascorsi nove giorni dal momento in cui Frédéric Vasseur ha occupato per la prima volta la poltrona del suo ufficio di via Abetone, Maranello, per ricoprire il ruolo di team principal della Ferrari. Sette giorni di lavoro ufficiali che arrivano dopo settimane dove il manager francese aveva comunque iniziato ad organizzare le attività. Questo nonostante Mattia Binotto fosse ancora in sella per il solo disbrigo delle pratiche correnti.

Il Cavallino Rampante, dopo un anno da “vorrei ma non posso” in cui ha assaporato l’amara illusione di poter vincere il titolo per poi svegliarsi di soprassalto a causa di un incubo chiamato Red Bull, intende farsi trovare pronto, senza cedere alla distanza.

Per fare ciò, il duo Elkann/Vigna si è lanciato in una ristrutturazione aziendale che potrebbe non essere finita, visto che all’appello manca ancora un direttore tecnico (Binotto copriva anche questo ruolo, ndr) e il capo dell’area strategica, Inaki Rueda, potrebbe ottenere il benservito nei prossimi giorni. Ma qui siamo nell’ambito del congetturale perché le valutazioni, piuttosto profonde e lunghe, sono ancora in corso.

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confronto sulla configurazione delle pance tra Ferrari F1-75 e Ferrari 675

Di certo Ferrari ha ben chiaro cosa deve fare sul fronte tecnico. I tecnici della rossa, in considerazione della continuità regolamentare rispetto alla scorsa stagione “spezzata” da modifiche normative che investono l’area del pavimento della monoposto e che non dovrebbero stravolgere l’impianto filosofico impostato dodici mesi or sono, hanno profuso grandi sforzi per realizzare una vettura all’altezza.

Monoposto che dovrà superare le problematiche che hanno investito soprattutto l’affidabilità della power unit, la gestione delle gomme in gara e l’elevato drag in relazione a quello sviluppato dalla Red Bull RB18. Le anticipazioni caratterizzano il progetto 675 sono disponibile attraverso il nostro focus tecnico esclusivo: leggi qui.


F1. Ferrari: un silenzio strategico

La notizia è che non v’è notizia. Messa in questi termini sembra una presa in giro per i lettori. Così non è. La prima cartolina del metodo Vasseur è l’assenza di comunicazione istituzionale. Tutta la stampa specializzata sperava – e in fondo credeva – che il debutto dell’ex Sauber fosse accompagnato da una rituale conferenza stampa a fare da corollario. Nulla di tutto ciò è avvenuto; nulla di tutto questo avverrà da qua al 13 Febbraio, data in cui caleranno i veli dal progetto 675.

Tutto ciò che è giunto da Modena attiene ai comunicati stampa relativi agli avvicendamenti nelle sponsorizzazioni commerciali del team che accoglie due nuovi partner. Per il resto assistiamo ad un silenzio tombale. Non volano mosche nella gestione sportiva o, se lo fanno, nulla trapela all’esterno dei muri rossi.

Un cambio di passo mediatico forse necessario dopo la gestione pubblica caratterizzata dal quadriennio Binotto, scenario in cui troppe situazioni non sono andate per il verso giusto. Uno dei motivi per i quali l’ingegnere reggiano non occupa più il suo scranno è una certa incoerenza comunicativa che possiamo desumere da vari episodi che hanno caratterizzato il campionato 2022. Tra questi ricordiamo gli obiettivi stagionali repentinamente mutati.

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Mattia Binotto, ex capo della Gestione Sportiva della Scuderia Ferrari

Di sicuro questa è una monoposto in cui abbiamo messo il meglio di noi, lo sanno Charles e Carlos, lo sappiamo tutti noi. […] Questa è una Ferrari che voglio definire coraggiosa. Abbiamo voluto interpretare, è evidente, il nuovo regolamento in modo diverso. […] Ora dobbiamo misurarci con gli avversari, è la sfida più bella e che rende il nostro lavoro così affascinante.

Con la F1-75 vogliamo lottare in pista a ogni gara e ad ogni Gran Premio, metro su metro con i nostri avversari, anche per gli obiettivi più impotanti. Abbiamo una responsabilità verso la nostra azienda e i nostri partner e soprattutto vorrei che fosse la monoposto che consentirà ai nostri tifosi e a noi di essere orgogliosi della nostra Ferrari“.

Quello su riportato è un estratto delle parole che Mattia Binotto aveva proferito il 17 febbraio 2022, il giorno in cui sono caduti i veli dalla F1-75, l’arma che voleva provare a riportare i titoli in Italia. Di quella vettura che doveva lottare su ogni pista si sono perse le tracce dal Gp di Francia in poi. 

Mai capace di tenere testa alla Red Bull, a volte superata in prestazioni dalla balbettante Mercedes W13, la creatura di David Sanchez si è pesantemente ed irreversibilmente involuta con il caldo estivo. E con questo cambio di passo anche il vento mediatico ha mutato direzione e registro.

Il Binotto sicuro di sé della prima fase di campionato ha iniziato nuovamente a parlare di team giovane, di analisi dati e di crescita da compiersi in un arco temporale più dilatato per giungere all’agognata vittoria del titolo. Il peccato originale, che è chiaro abbia scontato, è quello di aver puntato tutte le fiches sul nuovo quadro regolamentare imposto dalla FIA.

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Mattia Binotto e John Elkann – Scuderia Ferrari

L’azzardo non ha pagato e l’ingegnere ha ammesso che il 2023 sarebbe stato finalmente l’anno buono. Una posticipazione dei target che a Benedetto Vigna, AD della Ferrari, non è piaciuta per niente. Cosa velatamente rimarcata in occasione della presentazione della trimestrale rossa. Anche questo aspetto ha pesato non poco sulla ristrutturazione ferrarista.


F1. Ferrari 2.0: una comunicazione meno aggressiva?

Vasseur vorrà evitare analoghi slanci in avanti a cui sono seguite maldestre frenate. Ricordate lo sciagurato “proveremo a vincerle tutte” dopo l’errore di Charles Leclerc mentre comandava il GP di Francia? Bene, anzi male, Ferrari non ne ha vinta nemmeno una di gara da lì in poi, cedendo il passo alla Red Bull e vedendo persino la “derelitta” W13 segnare una clamorosa doppietta in quel di San Paolo del Brasile.

La neodirigenza non vorrà incorrere in analoghe topiche. Né vorrà creare tensioni con la stampa. Nel recente passato il rapporto con i media non sempre è stato impostato correttamente. Nella stagione della delusione mondiale, la dialettica con i professionisti dell’informazione non ha funzionato sempre correttamente. Nulla di sistemico, ma è un episodio singolo che può essere interpretato come la cartina al tornasole di una maniera d’agire assolutamente migliorabile.

Binotto, a seguito di critiche lecite mosse da parte di chi detiene i diritti di trasmissione della Formula Uno in Italia, si è prodotto in un silenzio stampa irragionevole. E’ servita una mediazione tra le parti per riportare il barometro sul sereno. Il clima di tensione è successivamente rientrato ma resta la (immaginiamo) richiesta di evitare scomode domande.

Un atteggiamento che non si confà al dovere di informare e al diritto di un cronista di porre quesiti non concordati e magari fastidiosi, pungolanti. Anche questo aspetto ha probabilmente segnato il rapporto con una dirigenza che non può legare il proprio glorioso nome a baruffe di palazzo, non compatibili al blasone ferrarista.

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Frederic Vaseur, nuovo team principal Ferrari

Vasseur è sveglio e imporrà un cambio nella strategia comunicativa. Da qui, probabilmente, il silenzio che sta caratterizzando questa fase. Zero proclami in un periodo in cui è necessario puntellare i muri portanti del fortino rosso, sconquassati dall’ennesimo cambio al vertice in una politica troppo spesso orientata al mozzamento delle teste piuttosto che alla conservazione e alla stabilità.

Manca poco meno di un mese alla kermesse con la quale si mostrerà al mondo la monoposto italiana 2023. Si dovrebbe trattare di una cerimonia sobria ed in linea con lo stile non avvezzo al sensazionalismo che il numero uno della GES ha voluto imporre.

Sino a quella data non dovrebbero emergere comunicati ufficiali da parte delle figure apicali della Ferrari. A meno che non arrivino notizie che riguardino il comparto tecnico e quello strategico che, come riferito in apertura, potrebbero essere oggetto di una ristrutturazione ulteriore.


Autore: Diego Catalano – @diegocat1977

Foto: F1
, Scuderia Ferrari

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