venerdì, Ottobre 18, 2024

Il prezzo della F1: i team chiedono di alzare la tassa di ammissione

In vista di nuovi potenziali arrivi in F1 i team che fanno già parte della categoria hanno richiesto a Liberty Media di alzare il prezzo per l’ammissione. Questo comporta l’inizio di una discussione che riguarda l’essenza stessa della Formula Uno, se questa sia una serie pronta a svecchiarsi e ad aprirsi o se intende restare un gruppo elitario.

F1. Un ticket d’ingresso costoso

Fare parte della Formula Uno è un onore che molti team vorrebbero. Ma non è semplice ottenerlo. I piani iniziali stabiliscono che la griglia di partenza sia composta da sole dieci scuderie. Attualmente, tuttavia, le cose stanno cambiando. Si sta mettendo in atto un desiderio che va avanti dal lontano 2013 visto che s’è fatta concreta l’opportunità di vedere compagini provenienti da altre categorie spingere per entrare. Un’ipotesi a lungo percorsa ma che per una serie di motivi è saltata. Finché non si è fatto avanti il team di Andretti.

Michael, infatti, si è dimostrato seriamente intenzionato ad entrare in Formula 1 considerando che spinge da diversi anni. Di recente ha siglato un accordo con la General Motors e vorrebbe iscrivere il suo team con il supporto della Cadillac, uno dei marchi del colosso a stelle e strisce, nel 2025. Liberty Media e la FIA, su questo versante, si pongono su due piani diversi. Attendista la prima, entusiasta la seconda.

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Andretti Autosport F1 car rendering

Le dieci scuderie che sono già parte integrante del Circus, però, hanno chiesto di alzare la tassa di ammissione. Il prezzo attuale è pari a 200 milioni di dollari. Si tratta di un accordo che mira ad arginare l’eventualità di danni economici che subirebbero le equipe già facenti parti della categoria. Inizialmente la gabella, da versare una tantum, era stata impostata a 200 milioni di dollari perché, nel momento della sua creazione, la scuderia Williams era stata venduta per un prezzo appena inferiore alla stessa cifra che era stata ritenuta congrua.

In base ai diversi tagli che sono stati resi necessari in F1, le squadre hanno richiesto con forza che la tassa d’ammissione venga alzata a 600 milioni di dollari. La cifra è pari al triplo di quella attuale e la FIA appare restia ad accettare, anche se i team non hanno intenzione di mollare la presa. La mossa dei dieci partecipanti sembra una provocazione o quanto meno un atto col quale si prova ad erigere un muro contro la minaccia dettata da Andretti o da altri soggetti che solo pensano di potersi associale al Circus iridato.

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Toto Wolff (Mercedes) durante la conferenza stampa di Baku 2022

F1. Andretti non si lascia scoraggiare

Michael Andretti ha risposto a questa proposta con sdegno, definendola una sciocchezza. Il manager, però, ha anche affermato che non si lascerà scoraggiare.

Nell’ambito di un discorso più ampio sull’organizzazione del suo team e sugli obiettivi che intende ottenere, il dirigenti ha affermato con sicurezza che non si sarebbe lasciato mettere i bastoni fra le ruote da nessuno e avrebbe continuato a mantenere la concentrazione sul proprio lavoro. “Dobbiamo concentrarci sul nostro lavoro e non ascoltare le critiche. I detrattori li uso come motivazione. E’ sempre divertente farli tacere”.

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Michael Andretti, n°1 della Andretti Global che sta provando a fare ingresso nel Circus iridato

F1. Elite o novità

L’aumento della tassa d’ammissione potrebbe essere un tentativo dei team, in particolar modo dei top 3 (Mercedes, Ferrari e Red Bull, ndr), di scongiurare l’arrivo di un nuovo soggetto in F1. Un’idea del genere va a sancire una differenza nel modo di vedere questa categoria del motorsport. Se entrano nuovi team, infatti, la F1 sarà svecchiata e più dinamica, aperta a innovazioni che aiuteranno la categoria a progredire.

Una tassa più alta, invece, si dimostra proibitiva per molte realtà che spingono. Inoltre, appare quanto meno particolare il tasso d’aumento, poiché parliamo di un incremento del 300%: una follia concettuale. La F1, in questo modo, corre il rischio di rimanere elitaria e solitaria, abbandonata in una gabbia d’oro da cui farebbe difficoltà ad uscire.

Ad oggi il modello a dieci anime funziona perché i fatturati sono in continuo aumento. Ma, osservando le cose sul lungo periodo, è chiaro che un riassetto logistico dell’intera serie si rende necessario per mantenere gli attuali livelli di profitto che non possono essere eterni in assenza di una visione di più ampio respiro.

Ecco perché la partita di Andretti è solo all’inizio. La FIA, in questo processo di inclusione, pare essere più avanti rispetto alla controparte americana di Liberty Media che negli ultimi tempi si è posizionata sulla lunghezza d’onda dei team. Ma prima o poi questa tensione dovrà essere accantonata. E la cosa potrebbe accadere riscrivendo il Patto della Concordia con relativa correzione della tassa d’ingresso.


Autore: Silvia Giorgisilvia_giorgi5

Fonte Immagini: Team Andretti, F1, Mercedes AMG

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