Quando mancano esattamente due mesi al primo turno di prove libere del Gran Premio del Bahrain che inaugurerà la stagione di F1 2023 c’è chi ha lo sguardo proiettato ad un futuro più lontano. Presentarsi come nuovo motorista non è una affatto un qualcosa di semplice. E l’impresa assume connotati ancora più grandi se si scende in pista accanto ad un team che non è abituato all’alta classifica. Insomma, Audi ha molta strada da percorrere per creare un miscela quanto meno efficace sin dal suo debutto nel Circus.
Nell’era delle limitazioni sempre più stingenti all’attività sui circuiti è obbligatorio calibrare bene il lavoro da fare in fabbrica e la casa tedesca si è messa all’opera con largo anticipo per non farsi sorprendere quando il cronometro conterà davvero. Ed è per questo che l’azienda dei quattro anelli prevede di ingaggiare un pilota di comprovata esperienza che possa lavorare allo sviluppo dei propulsori. Una cosa che dovrebbe avvenire entro il 2023 stando a quanto riferito da Adam Baker, responsabile del progetto Audi in Formula 1.
“Può sembrare che il nostro debutto sia lontano – ha spiegato Baker a Soymotor – ma vogliamo avere un driver di sviluppo entro la fine del 2023. Avere un pilota veloce è una priorità. Ma è anche molto importante avere qualcuno che abbia esperienza per sviluppare il nostro nuovo motore nei simulatori che abbiamo a Neuburg“.
Dall’ultima affermazione si evince che Audi non intende operare solo nella factory della Sauber. Cosa che comporterebbe una dilatazione temporale che potrebbe determinare pericolosi ritardi nel programma. Ancora, emerge chiara l’indicazione che il motorista sia già in possesso di strumenti all’avanguardia che la squadra di Hinwil userà in futuro per crescere ed issarsi laddove Volkswagen vuole: in vetta.
Nei giorni scorsi, per questo delicato ruolo, si era fatto il nome di Mick Schumacher che poi si è accordato con Mercedes di cui sarà pilota di riserva e testimonial (leggi qui). La ricerca, dunque, continua e ad essa, in parallelo, si associa quella di nuovi tecnici che servono a strutturare il reparto powertrains.
“Siamo alla ricerca di esperti in materia con precedenti esperienze in Formula Uno. È la prima volta, dal 2009, che un motore per la categoria viene sviluppato in Germania e quindi se vogliamo personale specializzato dobbiamo cercare Inghilterra, Francia o Italia“. E chissà che l’occhio lungo del colosso tedesco non possa posarsi su Mattia Binotto che da tre giorni è libero di potersi accasare presso la concorrenza.
F1. Audi/Sauber: doppio binario di sviluppo
In questa fase Sauber-Audi si muove su un doppio binario. Da un lato opera Baker che sta ottimizzando e completando la campagna acquisti, dall’altro è entrato in azione Adreas Seidl che dalla proprietà tedesca è stato scelto per diventare l’amministratore delegato della franchigia di Hinwil. Ciò a sancire il livello di compenetrazione del motorista all’interno del team che ha accettato di perdere potere decisionale in favore di chi investirà capitali umani e finanziari.
Audi, ad oggi, sembra voglia costruire un reparto motori snello e agile che conta su circa 300 operatori. U numero apparentemente esiguo se rapportato a quello della Mercedes che conta tre volte il numero di impiegati. Ma la ragione sta anche nelle fornitore. La Stella a Tre Punte offre i suoi propulsori, in cambio di lauti pagamenti, a tre squadre oltre a quella ufficiale.
Audi non ha in cantiere altre collaborazioni a meno che, da qua al 2026, non entrino altri team (leggi qui) oppure proprio qualche scuderia cliente di AMG si liberi dai legami esistenti per abbracciare Ingolstadt (Williams potrebbe essere la prima indiziata). Solo allora il numero di impiegati potrebbe crescere. Ma è presto ancora per affrontare questa tematica.
Autore: Diego Catalano – @diegocat1977
Foto: F1, Audi Motorsport