lunedì, Dicembre 23, 2024

Sprint Race: il perno attorno al quale ruoterà la F1 del futuro

Ieri è giunta l’ufficialità: il calendario della F1 2023 sarà composto da “soli” 23 gran premi. La Cina, alla fine, ha perso la battaglia nonostante avesse provato a dare rassicurazioni ai vertici di Liberty Media Corporate circa la normalizzazione della crisi pandemica. Le cose non stanno così, il Paese sinico è sferzato dall’ennesima ondata Covid che ha generato le reazione dura di un governo che agisce senza troppi fronzoli nel chiudere interi pezzi di nazione.

La Formula Uno, chiaramente, non poteva permettersi di impelagarsi in protocolli che prevedono lunghe quarantene in una fase del campionato in cui non c’era possibilità di tenere ferme maestranze, tecnici, piloti e addetti ai lavori. Si è quindi deciso di procedere cancellando ancora una volta un evento che non riesce a tornare in calendario nonostante gli sforzi e i desideri bilaterali.

La proprietà, di comune accordo con la Federazione Internazionale, ha altresì deciso di non sostituire la gara che si sarebbe dovuta disputare nel cuore di aprile tra i Gp di Australia e dell’Azerbaijan mortificando le speranza del Portogallo e, in misura minore della Malesia, che avevano sperato di poter entrare dalla porta di servizio. Ci sarà così un vuoto di quattro settimane in cui team potranno fare un tagliando dopo il primi tre appuntamenti iridati.

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Max Verstappen (Oracle Red Bull Racing) e Charles Leclerc (Scuderia Ferrari) duellano durante il Gran Premio d’Austria 2022

F1. Sprint Race: un format per sconfiggere la prevedibilità

Ciò che invece resta saldamente in scaletta è la Sprint Race. Quel format per cui Liberty Media ha spinto come un treno a vapore e che raddoppierà dopo aver corso il rischio di sparire prima per il disaccordo con i team che hanno chiesto – ed ottenuto – più soldi e poi con la FIA che minacciava di mettersi di traverso se non fossero stati aperti i cordoni della borsa per pagare il personale in più che servirà a gestire le gare veloci.

Pat Symonds, Chief Technical Officer della Formula 1, ha parlato della Sprint Race come di uno strumento in grado di aumentare il fascino dell’intera categoria. Un avvenimento capace di spezzare la monotonia che alcuni weekend offrono nonostante il cambio regolamentare imposto dalla proprietà che aveva il fine di rimescolare il mazzo di carte.  

C’è a chi piace e a chi non piace, ma per me quello che facciamo è una competizione. E ciò che mi affascina di una competizione è quando questa non è prevedibile. In un normale weekend di gara il venerdì non c’è competizione, e quindi qual è l’attrattiva? Siamo qui per sfidarci. Inoltre, oggi le squadre sono così brave nella simulazione che, avendo tutto il tempo a disposizione il venerdì, hanno due ore per mettere a punto la vettura e assicurarsi che tutto sia a posto. Tutto questo porta alla prevedibilità”.

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F1 – Pat Symonds

La Sprint ci permette di avere una competizione ogni giorno perché il venerdì ci sono le qualifiche, il sabato la gara veloce e la domenica il Gran Premio. A mio avviso, ciò avviene senza che lo spettacolo secondario distolga dall’evento principale e credo che questo sia importante, perché il Gran Premio è l’essenza di tutto. Riducendo la quantità di tempo che le squadre hanno a disposizione per affinare le loro vetture e inserendo un altro <<generatore di errori>> con la gara Sprint, abbiamo la possibilità di avere un GP un po’ più eterogeneo. Queste sono le gare che piacciono alla gente“.

E’ singolare come un tecnico di lungo corso ritenga che sia un bene avere meno tempo per settare vetture a vantaggio dello spettacolo. Forse il vero problema della Sprint Race è proprio la scarsa compatibilità con le poche sessioni attive e con la presenza del Parco Chiuso che limita la possibilità di correggere gli errori di setup. In questo modo si creano potenziali squilibri che favoriscono lo show. Ma lo si fa anche a scapito della sicurezza, specie quando le condizioni meteo cambiano repentinamente.

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Il britannico George Russell (Mercedes AMG F1 Team) a bordo della sua W13

F1. Sprint Race come nuovo standard

La strada è ormai tracciata. Le sei mini gare del sabato tenderanno a crescere sempre di più in numero per diventare, nel tempo, standard della categoria che stavolta prenderà esempio dalla Formula 2 che ha consolidato da anni questo tipo di “layout” del fine settimana. E’ il motorsport nella sua interezza che sta virando su questo modello tanto che, anche la MotoGp, categoria regina delle due ruote, presenterà la Sprint Race nel 2023.

L’esigenza di rendere più ricchi i weekend – e quindi più vendibili alle tv e ai tifosi – si estende a macchia d’olio. La Formula Uno, appare ormai evidente, cavalca e si adegua ad un cambiamento strutturale filosofico inarrestabile. E l’entusiasmo di un addetto ai lavori di vecchia scuola ratifica che anche la mentalità degli ultraconservatori sta piano piano aprendosi alle novità.


Autore: Diego Catalano – @diegocat1977

Foto: F1, Oracle Red Bull Racing, Scuderia Ferrari, Mercedes AMG

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