Le future stagioni di F1 verso l’annata 2025 saranno caratterizzate dalla continuità regolamentare nel comparto motoristico. A differenza delle specifiche tecniche inerenti la sfera aerodinamica, che durante il prossimo mondiale subiranno lievi modifiche, lo sviluppo delle componenti in merito all’unità di potenza sono state congelate al primo settembre scorso.
Alcuni costruttori come la storica scuderia Ferrari (e probabilmente Alpine) hanno sfruttato il jolly sulla deroga per conferire l’adeguato livello di affidabilità, con il chiaro obbiettivo di poter disputare l’intero mondiale 2023 nel pieno rispetto dei limiti imposti dalla Federazione Internazionale.
Tutto lascerebbe supporre che le divisioni dedicate alla progettazione e allo sviluppo delle power unit siano completamente dedicate allo studio della nuova architettura che debutterà nel 2026, oltre che alla gestione delle attività ricorrenti legate alla stagione 2023. Tuttavia, osservando con occhio attento il regolamento tecnico, sono state individuate delle componenti soggette a modifiche minime. Di seguito la tabella che le riassume.
Il corpo normativo precisa che le modifiche non dovranno in nessun modo fornire un vantaggio in termini prestazionali. In sostanza, però, il regolamento fornisce un minimo grado di libertà ai costruttori per quanto riguarda le componenti coinvolte nell’installazione della power unit sul telaio della monoposto.
F1: modiche minime dai vantaggi indiretti
I rigidi paletti imposti dall’organo di governo della F1 hanno congelato lo sviluppo delle componenti “core” delle unità turbo-ibride. Tuttavia il pacchetto di modifiche consentite non sono affatto minime. Probabilmente non concorrono a fornire un vantaggio prestazionale diretto, ma possono comunque diventare strategiche nell’impostazione aerodinamica del progetto.
Pur dovendo rispettare parametri fondamentali quali diametro e lunghezza, il posizionamento di talune componenti potrà incidere sul design della monoposto e sul centro di gravità della stessa. La possibilità di poter disporre le componenti “ausiliarie” della vettura, attraverso un layout che possa assecondare la migliore configurazione aerodinamica, potrebbe quindi continuare ad essere un’area attraverso la quale estrarre indirettamente molto potenziale dal progetto aerodinamico delle vetture.
“Territorio” su cui poter estendere il saving del peso complessivo della monoposto. La necessità di minimizzare il peso delle auto, infatti, in modo da poter tornare a distribuire i chilogrammi attraverso l’ausilio della zavorra, potrebbe richiedere l’utilizzo di nuovi materiali per la costruzione di tutti gli elementi della power unit esclusi dal “freeze” imposto.
F1/trasmissione monoposto 2023-2025: un’altra area di sviluppo
Un ulteriore considerazione va fatta sul cambio, parte delle vetture che potrà offrire importanti vantaggi in termini prestazionali. La totalità dei costruttori cercherà di estremizzare le dimensioni e il peso della trasmissione, in funzione della collocazione strategia del componente meccanico tra il fondo e lo scivolo posteriore.
In passato, la miniaturizzazione della scatola del cambio era funzionale all’aerodinamica superiore della monoposto, andando a massimizzare la superfice superiore dello scivolo a disposizione del flusso aerodinamico nella parte finale della zona a Coca-Cola.
Con il ritorno dell’effetto suolo la geometria dell’underfloor può essere decisiva nell’efficienza aerodinamica complessiva dell’auto, area interessata dalle modifiche introdotte nel regolamento tecnico 2023 che prevedono l’innalzamento del “floor edge” di 15 mm.
Nel corso del lunghissimo freeze dei V8 aspirati, conclusosi nel 2014 con l’avvento dei motori turbo ibridi, nonostante il congelamento dei regolamenti tecnici, Adrian Newey stupì il Circus ricorrendo al principio dell’effetto Coanda per il sistema di scarichi soffianti. Elemento che fece volare la Red Bull RB7 di Sebastian Vettel.
C’è da scommettere che, nel prossimo futuro, attraverso la loro genialità, gli ingegneri delle varie scuderie sapranno ancora una volta ricorrere a qualche escamotage per godere di vantaggi prestazionali importanti. Questo nonostante un regolamento che all’apparenza pare blindato…
Autore e infografica: Roberto Cecere – @robertofunoat