Consapevolezza, modesta superbia ed un pizzico di presunzione: in due parole, Red Bull. Il team di Milton Keynes attraverso la precedente stagione, ha ulteriormente rinsaldato il proprio potere all’interno dello scenario della F1; d’altronde il dominio Mercedes era già stato messo a dura prova durante il campionato 2021, dunque il 2022 non è stato altro che un’ulteriore conferma.
E così con una Ferrari che inizialmente ha giocato a nascondino, registrando gare in cui a livello prestazionale c’era e non c’era, e d’altro canto una Mercedes completamente assente, la trionfante Red Bull ha avuto la strada spianata verso il successo.
Un mondiale vinto con quattro appuntamenti d’anticipo, in cui a detta del due volte campione del mondo Max Verstappen, la fatica non è mancata, sebbene però abbia spesso precisato quanto in realtà non sia stata minimamente paragonabile al logorante stress agonistico vissuto durante la precedente stagione.
Semplice provocazione per sminuire (ed innervosire in anticipo) gli avversari, o banale parere personale? Consideriamo un discreto 50 e 50, magari? Probabilmente un tocco di presunzione è ciò che, tra le tante cose, rende un campione tale, e Max in questo è diventato realmente un numero uno.
D’altronde quando sei così giovane ed hai la missione di contrastare una leggenda come Lewis Hamilton (e ci riesci pure), non può che essere altrimenti; anzi, certamente è stata proprio la “scuola Hamilton” ad insegnargli tante cose, e tra queste anche l’assunzione di determinati atteggiamenti.
F1. Red Bull: una stagione da record
A prescindere da tutto e dati alla mano, però, Max può permetterselo: un totale di 454 punti derivanti principalmente da 15 medaglie d’oro, su un campionato comprensivo di 22 appuntamenti. Tra l’altro infrangendo un record precedentemente appartenuto a Sebastian Vettel, quello per il maggior numero di vittorie collezionate durante una stagione (quelle del tedesco di Heppenheim, “soltanto” 13).
E sempre a proposito di record, ha nuovamente battuto il suo eterno rivale: infatti se il punteggio massimo raggiunto in una stagione sinora ammontava a 413 punti ed era stato firmato da Lewis, ad oggi i 454 di Max sembrano realmente ridergli in faccia.
Questo risultato straordinario è stato possibile perché accantonando per un momento la questione vittorie, Super Max ha anche conquistato un terzo posto a Monaco ed un secondo in Australia: insomma, non ha presenziato sul podio in sole 5 gare. Quel che si definisce un fuoriclasse.
F1. Red Bull: migliorare e superarsi in ottica 2023 si può?
Dunque un’annata da incorniciare, se non fosse per quella macchia che ha oscurato per un attimo il loro brillante percorso: il caso budget cap. Tralasciando i fiumi di ostriche e champagne che presumibilmente scorrono nell’hospitality Red Bull di cui si è ampiamente discusso, quella multa di 7 milioni con conseguente riduzione delle ore di lavoro in galleria del vento del 10%, sembrano non impensierire più di tanto il team.
Ad oggi infatti anche lo stesso ingegnere capo Red Bull Paul Monaghan si dice fiducioso in ottica 2023: grande spirito di rivalsa sembra essere la benzina del loro motore, alla stregua di un clamoroso “non ci avete fatto niente”, nonostante tutto.
Monaghan stesso infatti è strenuamente convinto non solo del talento del suo pupillo Max, ma anche della possibilità di potersi ulteriormente migliorare: sarà dura fare ancora di più rispetto al 2022, anche perché in quel caso significherebbe letteralmente battersi da soli.
Ma Paul non ha dubbi, il campione olandese sarà in grado di affinare e potenziare ulteriormente uno scenario già piuttosto potente di suo. E con la presentazione della RB19 il prossimo 3 febbraio, faremo finalmente conoscenza con la monoposto da battere; presunta o tale, ce lo svelerà solamente l’asfalto del Bahrain domenica 5 marzo.
F1 Autore: Silvia Napoletano – @silvianap13
Foto: F1, Oracle Red Bull Racing