L’attesa è quasi finita. Il mondiale 2023 di F1 è sempre più vicino, con i team che nel mese di febbraio toglieranno i veli alle nuove monoposto prima di metterle in pista per i test in Bahrain. La pausa invernale, durante la quale le scuderie hanno lavorato in vista della nuova stagione, ha portato ad alcuni cambiamenti tra i team principal. Primo fra tutti, nonché decisione che ha aperto le danze, è stato l’annuncio delle dimissioni di Mattia Binotto con conseguente arrivo di Frédéric Vasseur in casa Ferrari.
Il team di Maranello, come spesso è accaduto, resta uno dei più attesi in pista, soprattutto dopo le prestazioni mostrate nel corso della passata stagione. L’erede della F1-75 è così chiamata a colmare quei problemi riscontrati nel 2022, così come Vasseur è chiamato ad una gestione impeccabile della squadra.
Per vincere il titolo serve essere perfetti. Il Cavallino Rampante potrebbe però affacciarsi al campionato 2023 con la classica domanda: Sainz o Leclerc? Un’eventuale lotta interna di cui Ferrari non ha bisogno e che potrebbe quindi complicare non poco le cose.
F1 2023, Sainz/Leclerc: lo spagnolo crede all’anno perfetto
Il 2023 sarà il terzo anno che Carlos Sainz passerà in Ferrari. Dopo una prima stagione di adattamento, chiusa comunque davanti al compagno, e un secondo anno di alti e bassi, concluso invece al quinto posto, per Sainz sembra giunto il momento della cosiddetta prova del nove.
Il pilota spagnolo ha mostrato di avere buone capacità di guida unite ad una leadership che non tutti riescono ad esprimere. In alcune circostanze le prese di posizione, a livello strategico, da parte di Sainz gli hanno infatti permesso di ottenere risultati migliori del monegasco.
L’iberico sembra essere pronto a compiere quell’ulteriore salto per lottare tra i grandi. “La macchina dovrà migliorare e anche io dovrò farlo, soprattutto a inizio stagione. L’anno perfetto non è impossibile”. Le parole usate dal pilota madrileño sembrano lanciare una serie di pesanti sfide; a se stesso prima di tutto, ma anche all’intero team che assieme a lui condivide quella tuta rossa. Ma Carlos è davvero pronto a giocarsi un titolo mondiale?
L’ultima stagione affrontata con la F1-75 ha visto spesso lo spagnolo in difficoltà. Episodi sfortunati a parte, l’iberico sembra aver subìto una pressione diversa, conscio del fatto che dimostrare di essere forti mentalmente può portare a quel titolo di prima guida che tutti sognano.
Un esercizio che però non sempre è riuscito allo spagnolo. I risultati non sono spesso stati dei migliori, mostrando Sainz come pilota capace ma con la necessità di un approccio più cauto. Uno scenario che forse un possibile contendente al titolo non può permettersi di scegliere.
F1. Sainz/Leclerc: la lotta interna che può far male alla Ferrari
Uno sport come la F1 richiede spesso il confronto con l’altro e, in particolare, con il proprio compagno di squadra, ovvero il primo vero nemico di ogni pilota. La storia del Circus è piena delle cosiddette “lotte fratricide”, non sempre finite o gestite nel migliore dei modi. Avere la macchina migliore con due piloti in grado di lottare per il titolo è infatti una situazione che molti team principal preferirebbero evitare.
Negli ultimi anni la battaglia che ha visto uno scontro pesante è quella del 2016 tra Hamilton e Rosberg; una lotta che ha portato il tedesco al titolo, allo sfinimento e al conseguente ritiro. In vista del 2023, la “sfida” lanciata da Sainz non sembra dunque essere il miglior approccio per la Ferrari. Gestire tale situazione potrebbe infatti non essere ciò di cui il team di Maranello ha bisogno in questo particolare momento.
Dopo un 2022 partito col piede giusto e concluso con il rischio di perdere il secondo posto in entrambe le classifiche, la Ferrari necessita di porsi un obiettivo alla volta. E, forse, una lotta interna diventerebbe un ostacolo complicato da superare per un team che deve innanzitutto riprendere la giusta direzione.
Il 2022 ha infatti messo in luce un difetto Ferrari: essere ancora acerbi per acciuffare la vittoria. L’arrivo di Vasseur al posto di Binotto potrebbe inoltre rappresentare un ulteriore muro da superare. Le novità vanno introdotte in punta di piedi e iniziare l’anno con un possibile scontro interno potrebbe voler dire tirarsi fuori dai giochi mondiali da soli. L’approccio che il nuovo team principal sveglierà di adottare dovrà comunque essere delicato, quasi invisibile. Alla Ferrari non serve una spaccatura interna ma un’unione che la porti a sbaragliare la concorrenza.
I piloti non dovranno essere considerati esenti nel perseguire l’obiettivo comune. Sia Sainz che Leclerc hanno infatti commesso i loro errori; situazioni che con un buon lavoro di squadra non possono devono ripetuti. Un’eventuale lotta ha così bisogno di essere rimandata perché, con tutta probabilità, non farebbe altro che accrescere quelle difficoltà che il team si è promesso di risolvere.
Se nel 2022 Ferrari non era ancora pronta a vincere, nel 2023 questa montagna dovrà essere scalata. Per una lotta contro se stessa la strada è però ancora lunga e percorrerla non sarebbe la scelta giusta per la nuova Ferrari di Vasseur.
Autore: Chiara Zambelli – @chiarafunoat
Foto: F1, Scuderia Ferrari