Alfa Romeo C43 F1 Team Stake, una scuderia che intende fare sul serio. La C43 vuole stupire durante il mondiale 2023. Audi, proprietaria di un pacchetto azionario della squadra di Hinwill, ha scelto Andreas Seidl come amministratore delegato. Mentre il ruolo di team principal sarà coperto Alessandro Alunni Bravi. Un blocco di “potere” ben delineato per garantire un prossimo futuro ricco di soddisfazioni.
Prendendo in esame la nuova vettura, presentata qualche ora fa attraverso i canali social, si nota l’ingente lavoro messo in atto. Osservando la parte centrale della monoposto si evince la riduzione degli inlet collocati nelle pance, necessari all’entrata del flussi all’interno dell’auto. La filosofia scelta pare molto simile a quella Ferrari, impostazione utilizzata sulla rossa sin dal lontano 2017 oramai.
Un posizionamento più elevato delle bocche di raffreddamento esalta il sottosquadro e, di conseguenza, espande l’area a disposizione per amministrare il flusso che scorre verso il retrotreno. I tecnici sono andati alla ricerca di una migliore gestione dell’effetto outwash, fondamentale per minimizzare il tedioso sottosterzo comune a tutte le vetture durante la scorsa stagione.
Alfa Romeo C43: recupero della spinta verticale
Proseguendo verso il posteriore della monoposto troviamo una novità collocata nella porzione centrale del fondo. Sono infatti comparsi ben 9 profili che, con ogni probabilità, hanno il compito di recuperare parte del carico perso in ottemperanza alle norme concernenti le nuove regole sull’altezza da terra. Scrutando le primissime immagini non possiamo definire “minigonna pneumatica” questa soluzione in quanto, durante la fase di creazione della downforce, quest’ultime andrebbero a generare una pressione più bassa risucchiando il flusso più sporco che scorre all’esterno.
Certamente si tratta di un’idea parecchio interessante. Tuttavia resta da verificare l’effettività prodotta in pista. Tale specifica dovrebbe altresì contribuire a ridurre il porpoising pur mantenendo livelli di carico ottimali. Un’altra zona della vettura che va necessariamente attenzionata è quella della Coca Cola. Gli sfiati del cofano motore, infatti, offrono una conformazione che “pretende” espellere l’aria calda direttamente verso i profili della beam wing.
Già nella parte iniziale del “capò”, inoltre, i flussi vengono suddivisi in modo da percorrere due strade: la prima conduce alla parte finale del fondo scorrendo sopra il diffusore; l’altra, invece, scivola verso il posteriore andando a lambire i profili della beam wing. Doppia operazione finalizzata all’incremento del carico al posteriore. Al momento, tuttavia, il cofano motore pare decisamente ingombrante e voluminoso, fattore che potrebbe dare origine a un livello di drag eccessivo.
Alfa Romeo C43:
Dal punto di vista sospensivo l’ultima nata in casa Alfa Romeo conferma il sistema push rod anteriore e quello pull rod al retrotreno, con pregi e difetti di questa soluzione. Se mettiamo a confronto la C43 con la monoposto della passata stagione, il triangolo superiore della sospensione posteriore sembrerebbe più inclinato rispetto alla vettura utilizzato nel 2022.
In attesa di conferme decisamente più probanti, tale prerogativa scelta dagli ingegneri andrebbe a determinare un centro di rollio piuttosto alto. Tale contesto potrebbe comportare una diversa cinematica della sospensione che, in linea teorica, garantirebbe un’escursione del fondo minore e, di conseguenza, un utilizzo dell’effetto rake ottimale.
Autori: Niccoló Arnerich – @niccoloarnerich – Alessandro Arcari –@berrageiz
Immagini: Alfa Romeo