lunedì, Dicembre 23, 2024

Alpine fissa l’obbiettivo: raggiungere i top team

La F1 è uno sport affascinante ma ricco di contraddizioni. Nonostante un monopolio durato sette anni, la Red Bull è riuscita prima a spezzare parzialmente, per poi farlo pienamente, l’imperio della Mercedes. Gli anglo-tedeschi, durante la loro striscia di successi hanno dovuto, ricacciare indietro anche gli attacchi della Ferrari che, specie nel 2017 e nel 2018, si era fatta molto minacciosa. Ciò a dimostrare che in vetta, nonostante tutto, un rimescolamento di valori è possibile.

Ciò che risulta essere meno agevole è muoversi verso l’alto uscendo da quella massa informe che è il centro classifica nel quale la mobilità interna è piena ma che sembra essere altresì una sorta di prigione sportiva dalla quale è impossibile evadere. Se osserviamo quanto è successo dal 2009 in poi, anno in cui la sorprendente Brawn GP vinse il campionato costruttori e Jenson Button quello piloti, sono state solo due squadre a vincere: Mercedes e Red Bull. Con Ferrari che ha accarezzato il sogno in qualche occasione senza poi concretizzare.

La costante, invece, è aver avuto un totale immobilismo con altri soggetti incapaci a chiudere il gap con la vetta nonostante diversi cambi regolamentari e diverse ere tecniche a succedersi. Neanche la rivoluzione del 2022 che, nelle intenzioni di Liberty Media doveva servire a uniformare i valori in campo, è riuscita a consentire ad un team del midfield di assaltare la diligenza che correva verso la vetta.

F1
Charles Leclerc (Scuderia Ferrari), Sergio Perez (Oracle Red Bull Racing) e Lewis Hamilton in uno dei momenti più iconici della stagione 2022 – Gp Silverstone

La verità, piuttosto deludente, è che nel 2022 la forbice tra i passisti e gli inseguitori si è aperta inesorabilmente. Red Bull è andata in fuga con l’arrivo dell’estate con gli rivali a rimanere piantati sulle gambe quando la strada ha preso a salire. A centro gruppo le cose sono andate peggio visto che i distacchi sulla linea del traguardo sono stati contati a suon di numeri esponenziali.

Il giro di vite federale sul pompaggio aerodinamico, con la Direttiva Tecnica 039, ha addirittura acuito il problema. Si spera che l’aggiustamento regolamentare sull’altezza e la flessibilità dei fondi, unito al Balance of Performance tecnico e ad un anno di esperienza sul campo, possano aver aiutato a serrare i ranghi. Basta poco per capirlo visto che la stagione è alle porte.

Sono tre i team della zona mediana della classifica che puntano alla scalata decisiva: Aston Martin, McLaren e Alpine, in ordine sparso. La franchigia di Silverstone sta attraversando un percorso di stabilizzazione logistica e strutturale che dovrà dare i suoi effetti entro l’anno 2024. Woking, orfana di Andreas Seidl, spera di fare prima per mettersi in quel gruppetto che sembrava aver agguantato nel 2020 per poi scivolare nuovamente nel ventre molle della griglia di partenza. I francesi di Alpine sono quelli che hanno più fretta di tutti.

F1: Alpine punta a battere McLaren e Aston Martin

Renault ha un pessimo rapporto con l’era turbo-ibrida. Dall’abolizione degli aspirati la casa della Losanga ha arretrato pericolosamente. Da punto di riferimento assoluto si è trovata ad essere soggetto arrancante. Tanto che oggi i suoi motori sono poco appetiti e la sola Andretti Global, qualora dovesse sbarcare in F1, potrebbe acquisirli pro tempore prima che Cadillac si meta a costruirne in prima persona.

Alpine A523
Alpine A523

Alpine spera di essere significativamente più vicina nel campionato che sta per sorgere. Forse non all’avvio, ma verso la fase finale con una A523 che cresce durante l’arco della sfida. L’obiettivo dichiarato dai vertici è di finire in quarta piazza nella classifica costruttori, a ridosso dei top 3. A firmare il target è direttamente Otmar Szafnauer, team principal della franchigia transalpina.

Alpine è in F1 da due anni dopo che la casa madre, la Renault, ha optato per un rebrand che ha provato ad esaltare l’anima sportiva del gruppo industriale francese. Due annate in crescendo con un quinto posto nel 2021 e un quarto l’anno passato dopo un duello serrato con McLaren.

L’obiettivo è dunque il consolidamento tenendo dietro proprio Woking e l’ambiziosa Aston Martin. Ciò, al contempo, riducendo le distanza con la terza forza. “C’era un grande divario tra il quarto e il terzo posto l’anno scorso – ha spiegato Szafnauer quindi essere significativamente più vicini ai primi tre e più lontani dal quinto è l’obiettivo“.

Anche se siamo arrivati quarti, è stato un anno molto combattuto con la McLaren: eravamo solo pochi punti avanti a loro alla fine. Il quarto e il quinto erano quasi uguali e il terzo era molto lontano. Vogliamo avvicinarci significativamente al terzo posto ed essere solidi quarti quest’anno e cercare di avvicinarci ancora di più l’anno successivo“.

F1
Pierre Gasly ed il suo futuro team principal Alpine Otmar Szafnauer

F1, Alpine: si segue il piano 100 gare

Il CEO di Alpine Laurent Rossi, nel 2021, aveva definito il “piano 100 gare”. Quattro stagioni, in pratica per arrivare in cima alla F1. Il manager di origini rumene ha spiegato che il target resta valido e che il team rimane sulla buona strada per raggiungere i propri propositi sportivi:

Il piano delle 100 gare è ancora il nostro obiettivo. C’è molto da fare da qui ad allora, ma sì, lo stiamo monitorando da vicino. È una questione di strumenti, metodologia e persone. E questo richiede tempo. Anche se identifichi le giuste competenze e le persone, se provengono da altre squadre, avranno lunghi periodi di preavviso o contratti a tempo determinato che devi aspettare per esaurire. Ma stiamo attirando le persone giuste e, nel frattempo, stiamo mettendo in atto le metodologie e gli strumenti di cui abbiamo bisogno“.

Un team che ha grande potenziale, con grandi risorse finanziarie e che ha in dote un know-how di rilievo per provare a raggiungere i fantastici tre. Due piloti francesi altrettanto affamati per porsi come un modello vincente unico nel suo genere visto che Alpine ha una motorizzazione esclusiva che quest’anno mira a risolvere i problemi d’affidabilità che nel 2022 erano stati messi in conto in virtù di un approccio molto aggressivo che puntava alla performance a scapito dell’affidabilità. Ora, però, è giunto il momento di crescere e di dimostrare che l’ascesa della seconda metà della stagione 2022 non è stata casuale.


Autore: Diego Catalano – @diegocat1977

Foto: F1
, Alpine, Oracle Red Bull Racing

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