Esiste una Ferrari che vince dominando. E al momento non è quella che solca le piste del campionato di F1. I dati economici e produttivi del comparto stradale sono strabilianti. Una crescita costante di cui avevamo già parlato dopo la trimestrale pubblicata a novembre (leggi qui per saperne di più) e che si è consolidata con la chiusura del bilancio 2022. I conseguimenti fiscali permetteranno all’azienda di premiare i propri dipendenti con un extra gettito da capogiro.
Maranello, difatti, concederà ai suoi cinquemila lavoratori un premio annuale di competitività che potrà toccare i 13.500 euro lordi. Praticamente buona parte di ciò che guadagnano in un anno molti italiani che non hanno la fortuna di prestare servizio in un’azienda così solida e che tiene a cuore le proprie risorse umane che vengono considerate un asset strategico e non un limone da spremere impunemente. La cifra, così come i fatturati e i ricavi, cresce rispetto al 2022: l’aumento è del 12,5% visto che un anno fa il massimale toccava i 12.000 euro.
F1. Ferrari: i bilanci aziendali sono floridissimi
I dettagli di questa impennata economica sono stati resi pubblici da una fonte autorevolissima: l’amministratore delegato del Cavallino Rampante Benedetto Vigna che ha evidenziato, come riportato da Sky, le seguenti riflessioni: “Sono molto contento, è un riconoscimento a tutto quello che fanno tutti i giorni. Lo scorso anno si è concluso con risultati finanziari eccezionali che hanno raggiunto e superato le nostre aspettative, stabilendo nuovi record in tutte le metriche”.
L’utile netto dell’azienda si è attestato sui 939 milioni di euro con una generazione di free cash flow industriale di 758 milioni. Questi dati, ha sottolineato Vigna, pongono le basi per un 2023 ancora più forte, alimentato da una “[…] persistente ed elevata domanda dei prodotti Ferrari in tutto il mondo“. Tra le varie dichiarazioni di intenti rilasciate in vista delle prossime trimestrali, il fisico potentino ha fissato quattro paletti:
1. Continuare a sviluppare prodotti innovativi che consentano alle persone in giro per il mondo di divertirsi sempre di più con le auto Ferrari.
2. Continuare ad allargare la base dei clienti.
3. Aumentare il numero dei brevetti. Nel 2022 quello depositato è stato quattro volte più alto del 2021. Un altro trend record.
4. Tornare a essere competitivi nel campionato di Formula Uno.
F1. Ferrari: l’obiettivo è tornare grandi anche nel motorsport
Quest’ultimo punto, in realtà, è stato il primo ad essere menzionato nella lista disegnata dal manager. E la cosa, probabilmente, spiega senza troppi giri di parole le scelte effettuate sul morire del 2022. Evidentemente Mattia Binotto, le cui dimissioni sono state accettate senza troppe remore, era considerato uno dei principali responsabili, se non il primo, del fallimento nel campionato passato.
L’ingegnere di Losanna, non è un mistero, aveva fatto all-in sul mondiale delle novità tecnico-regolamentari. Dopo un avvio da sogno le speranze iridate rosse si sono infrante contro tre scogli durissimi: affidabilità precaria, strategie di gara spesso inefficaci e programma di sviluppo congelato anche per una non precisa gestione delle finanze.
Frédéric Vasseur è stato dunque chiamato per imprimere una svolta. Chiaramente i vertici della scuderia, Benedetto Vigna e John Elkann, hanno messo in conto che possa essere necessario del tempo per riorganizzare nel dettaglio la squadra dopo quattro anni di management Binotto. Una prospettiva, questa dell’attesa, che non solletica né il dirigente di Draveil che nella conferenza della settimana scorsa aveva detto di voler arrivare ad una subitanea vittoria, né soprattutto i tifosi che aspettano che il Cavallino Rampante riesca ad imporsi dopo anni di promesse disattese.
I floridi risultati economici non sono una novità nella controllata di Exor. Si tratta di una tendenza solidissima che si reitera e si replica da molti anni. Nonostante ciò la pista non riesce a dare analoghe soddisfazioni. È evidente che non vi sia correlazione tra i dati di vendita e i risultati sportivi. Per troppo tempo le figure apicali dell’azienda non si sono curate di solidificare questo legame, ora è giunto il tempo di decretare un cambio di passo. Netto.
Lo “scudetto del bilancio”, se non supportato da trofei materiali e tangibili, non può appagare la fame di vittoria della più grande fan base che il motorsport conosca. Elkann l’ha forse compreso con un pizzico di ritardo. E proprio il tempo accumulato nella vana rincorsa dice che è il momento di fare presto. Frédéric Vasseur e tutte le persone che rispondono a lui sono avvisate. La pazienza è agli sgoccioli.
Autore: Diego Catalano – @diegocat1977
Foto: F1, Scuderia Ferrari