Il mondiale di F1 2023, se non accade qualcosa di imponderabile, dovrebbe essere una partita a tre tra gli attori che hanno recentemente animato la categoria: Mercedes, Red Bull e Ferrari, messi in rigoroso ordine di vittorie ottenute negli ultimi tre lustri. Nonostante le modifiche regolamentari al comparto aerodinamico, non ci si attende, realisticamente, che una forza che spinge dal ventre della griglia di partenza possa agguantare e addirittura superare le tre “sorelle”.
Se un’ipotesi è remota non significa che non possa diventare concreta. Ed è lo scenario dal quale mette in guardia Chris Horner che non si sente sicuro del suo scranno da n°1 della categoria. Una posizione a cui tutti anelano, non solo i rivali di Maranello e di Brackley. Il manager britannico teme Aston Martin. Crede che il team di Lawrence Stroll abbia più possibilità di Alpine e McLaren, le squadre che secondo Lewis Hamilton potrebbero essere le vere soprese del mondiale che partirà tra tre settimane.
Red Bull: Horner mette Aston Martin nella lista dei clienti scomodi
“Non si sa mai, Alpine ha fatto progressi nella seconda metà dell’anno. La McLaren potrebbe anche migliorare quest’anno. Ma c’è anche Aston Martin. Continuiamo a sentire grandi numeri che escono dalle loro aspettative. Ancora, è logico che il gap, con regolamenti stabili, dovrebbe iniziarsi a chiudere“. Queste le parole di Horner a certificare che la stabilità normativa dovrebbe portare ad una convergenza tecnica (come l’Alfa Romeo C43 dimostra) e soprattutto prestazionale.
Chiaramente Horner sa bene che i pericoli concreti arriveranno da altre direzioni: “La Ferrari aveva una macchina molto buona l’anno scorso, usciranno combattendo duramente. Sono sicuro che la Mercedes si riprenderà dall’annus horribilis che è stato il 2022. Quindi ritengo che i nostri concorrenti saranno molto forti“.
Ma perché Aston Martin fa così paura da essere considerata un avversario credibilissimo in un futuro non troppo lontano? L’obbiettivo della scuderia di Silverstone, per rimanere sul campionato che sta per iniziare, è quello di ripartire consolidando il trend della passata stagione che ha visto la AMR22 progredire notevolmente in corso d’opera. Ovviamente lo scopo è quello di avere una base di partenza molto più performante del modello 2022 che aveva deluso le attese. La compagine di Lawrence Stroll intende muoversi alle spalle dei primi e migliorare costantemente durante il mondiale per avvicinarsi a rapidi passi alla vetta.
Red Bull teme il consolidamento strutturale di Aston Martin?
Riuscire in questo intento non è operazione semplice e se l’anno passato il processo è rimasto azzoppato è anche per una mancanza di strutture idonee. Un vuoto che il magnate canadese sta colmando a suon di investimenti pesanti.
Dan Fallows, ex Red Bull ed ora direttore tecnico dell’equipe inglese, afferma che è obiettivo concreto quello di far sì che entro il 2025 la vettura sia interamente progettata e completata nella nascente fabbrica che sarà dotata anche di una galleria del vento indipendente (oggi i tecnici fittano quella della Mercedes, ndr).
A Silverstone si stanno metaforicamente scavando le fondamenta per creare una struttura che sia in grado di competere, nel lungo periodo, con i tre top team e anche con Audi che, con Sauber, intende fare sul serio già in questo decennio. Aston Martin, dunque, si iscrive a tutto titolo al ruolo di outsider: ha soldi, tecnici, strutture e un pilota esperto ma affamato come un ragazzino. Quel Fernando Alonso che rincorre ancora il terzo titolo iridato.
Il team, oltre a Fallows, ha reclutato personale anche l’ex capo della McLaren Martin Whitmarsh. Esperienza al servizio di una scuderia con poche lune sulle spalle. Saggezza sportiva che porta anche Fernando Alonso che dovrà supportare un Lance Stroll mai troppo affidabile e convincente. Ma si sa, il suo sedile è intoccabile: noblesse oblige.
Questa architrave basterà per ottenere risultati immediati? No secondo Fallows. Bisogna sempre ricordarsi da dove si proviene. E il 2022 della Aston Martin è stato assai magro. La realtà di Silverstone ha chiuso con soli 55 punti, a pari merito con l’Alfa Romeo che comunque è stata posizionata davanti grazie ai migliori piazzamenti su cui ha pesato il quinto posto di Valtteri Bottas a Imola.
“Penso che l’obiettivo per la galleria del vento sia quello di essere operativa a metà del 2024, ha detto l’ex Red Bull, Speriamo che questo avrà almeno un contributo per la vettura 2025 e, a seconda di come andrà la messa in servizio, sarà probabilmente quella la prima auto ad avere un impatto significativo. Per quanto riguarda la fabbrica stessa, ovviamente, sarà operativa nel 2023. Ma in varie fasi. Quindi, di conseguenza, anche le auto ne sentiranno il beneficio“.
“Una delle cose positive dell’avere una fabbrica avanzata, ha spiegato Fallows, è che abbiamo la possibilità di avere tutto in loco e di essere molto più dettagliati in termini di analisi. Possiamo migliorare i criteri del processo di produzione ed analizzarli in un modo che ci consente di migliorare molto di più rispetto a quando si utilizzano persone esterne. Questa è probabilmente la differenza fondamentale“.
Fernando Alonso punta su Lance Stroll
Verosimilmente Aston Martin giocherà anche nel 2023 un ruolo da comprimaria. Ma le ambizioni non mancano ed è lecito ritenere che, nel lungo periodo, la squadra di Stroll senior possa replicare le orme della più blasonata Red Bull. E potrebbe farlo, udite udite, non con il pilota che tutti pensano possa primeggiare nel team, ma con Lance che, improvvisamente, si è trovato tra le mani un’investitura mica da ridere. E’ stato proprio Fernando Alonso, a margine dei test Pirelli 2024 effettuati a Jerez, a fare il nome del rampollo di famiglia.
“Sarò molto orgoglioso se la squadra vincerà senza di me in macchina. Io sarò fiero orgoglioso del processo e del mio contributo al progetto. In Lance, il team ha un pilota che è super giovane, super talentuoso e ha la possibilità di essere Campione del Mondo. Per vederlo raggiungere questo obiettivo e aver ha giocato un ruolo in questo, che sia al volante o meno, sarà speciale per me“.
“Conosco Lance da 11 anni. Ci siamo conosciuti nel 2012 quando ero a Maranello, lui era nella Ferrari Academy. E conosco suo padre, Lawrence, da molti anni. È un mio grande amico. Sono stato a casa sua in Canada un paio di volte, facendo diversi sport e godermi il tempo insieme. Ha la velocità e il talento. Lo ha dimostrato molte volte, soprattutto in condizioni di bagnato. Ricordo la pole position di Lance in Turchia e alcune delle sue altre eccellenti prestazioni sul bagnato. Per esibirti a quel livello in condizioni difficili devi avere un feeling speciale con la macchina“.
Opinioni, quelle espresse dall’ex Alpine ai canali social della Aston Martin, che un po’ sorprendono. Chi di voi, nel leggerle, non ha fatto un balzo sulla sedia?
Autore: Diego Catalano – @diegocat1977
Foto: F1, Oracle Red Bull Racing, Aston Martin