domenica, Dicembre 22, 2024

Ferrari: la rinfrancante reattività tecnica

L’analisi delle performance espresse dalle monoposto nelle sessioni di test, a partirre dalla Ferrari, è un esercizio complesso in relazione a diversi fattori. Ogni team ha stilato una checklist di prove molto diverse che tuttavia ha in comune la correlazione dei dati acquisiti in pista rispetto alle simulazioni effettuate nelle rispettive factory.

Le variabili in gioco sono tante: carichi di benzina, scelte di setup, evoluzione della pista e, nella fattispecie del Bahrain, le diverse condizioni climatiche tra il turno mattutino e quello serale. Le suddette premesse sono necessarie per valutare in modo coerente i crono realizzati dai piloti nelle prime due sessioni di test. E’ innegabile che le performance della RB19 siano il benchmark per gli altri team.

Ferrari
Max Verstappen a bordo della RB19 esce dai box nel coso della seconda giornata di test in Bahrain

La storia insegna che una monoposto sana esprime immediatamente le proprie potenzialità nonostante i team cerchiano di nascondere il suo reale valore. La consistenza e la velocità dell’ultima creatura di Adrian Newey sono fuori discussione, tuttavia distacchi accusati dalla concorrenza sembrano essere frutto di una curva di apprendimento diversa. Basti pensare all’evidente porpoising evidenziato dalla Ferrari SF-23 nella prima giornata di test scomparso nella giornata di ieri.

Il comportamento in pista della monoposto di Maranello unitamente al distacco accusato dalla RB19 non devono ingannare. Probabilmente la SF-23 non è la vettura di riferimento a differenza della F1-75 nel corso dei test svolti esattamente 12 mesi fa, ciononostante diversi fattori lasciano ben sperare.


Ferrari: una rinfrancante reattività

Uno dei segnali rifrancanti è stata la reattività con cui gli ingegneri del Cavallino Rampante hanno eliminato il vistoso pompaggio apprezzato nella prima giornata di test. La dimostrazione che il fenomeno del porpoising non è un difetto endemico della SF-23 e che gli ingegneri di Maranello stanno probabilmente valutando le diverse mappe aerodinamiche definite al simulatore.

Ferrari
Charles Leclerc a bordo della SF-23 nel corso della seconda giornata di test in Bahrain

Questi modelli vengono utilizzati per prevedere il comportamento della monoposto in base a diversi tipi di setup. La capacità di comprendere rapidamente l’effetto di diverse modifiche all’assetto è essenziale quando il pilota, la pista e le condizioni cambiano. Se per ipotesi si intende analizzare il bilanciamento aerodinamico in funzione dell’altezza da terra anteriore, le mappe aerodinamiche forniscono riscontri fondamentali.

Probabilmente la differenza tra le prestazioni offerte da Red Bull e Ferrari risiede nel livello di prossimità delle monoposto 2023 rispetto a quelle della scorsa stagione. Se la RB19 appare la logica evoluzione di una monoposto già dominante, la SF-23 è una vettura che, pur ereditando la filosofia aerodinamica, ha molte aree di discontinuità rispetto alla F1-75. In tal senso la vettura affidata a Leclerc e Sainz per la stagione 2023 potrebbe avere margini di miglioramento superiori alla concorrenza di Red Bull.


Ferrari: Leclerc e Sainz ostentano serenità

Nonostante i rilievi cronometrici di Carlos Sainz e Charles Leclerc possano dare adito a prematuri timori di un’ennesima stagione di transizione, gli alfieri del Cavallino Rampante ostentano serenità e soddisfazione in relazione al programma di lavoro svolto nelle prime due giornate di test. Il pilota iberico ha posto l’accento sulla ottima affidabilità mostrata:

Quella di oggi [ieri, nda] è stata un’altra buona giornata, nella quale siamo stati ancora una volta affidabili e abbiamo potuto provare tutte le regolazioni di assetto programmate. Stiamo approfondendo la conoscenza della vettura identificando le aree nelle quali possiamo trovare prestazione. Domani ci attende un’altra sessione da sfruttare per essere preparati al meglio per la settimana prossima”.

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Carlos Sainz a bordo della SF-23 nel corso della seconda giornata di test in Bahrain

Anche il team mate monegasco è apparso tranquillo consapevole che l’obiettivo primario di questi test sia la raccolta del maggior numero di informazioni in relazione alle diverse scelte di setup:

Abbiamo effettuato diverse prove oggi [ieri, nda], focalizzandoci sul set-up e portando a casa un bel po’ di lavoro, anche se è presto per dare qualsiasi giudizio. È stato buono poter completare ancora parecchi giri e continueremo a spingere nell’analisi dei dati in vista dell’ultima giornata di test che ci attende domani“.

Le dichiarazioni dei piloti della storica scuderia modenese sono votate all’ottimismo di chi ha contezza del proprio potenziale e la serenità di poter replicare le prestazioni sciorinate da Red Bull. Forse nella terza ed ultima giornata di prove in programma oggi sul tracciato del Bahrain potremo assistere a qualche lampo prestazionale della coppia ferrarista in grado di risollevare il morale del popolo della rossa un po’ spento in relazione alla forza ostentata da Max Verstappen e dalla RB19.


Autore: Roberto Cecere – @robertofunoat

Foto: F1, Scuderia Ferrari

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