giovedì, Novembre 21, 2024

Ferrari SF-23: definito il piano update 2023

Siamo nella settimana del gran premio che apre il mondiale di F1 2023. L’attesa è altissima e i team, a partire dalla Ferrari, sono al lavoro sia a Sakhir che nelle sedi fisiche in uno scambio di dati e di valutazioni circa ciò che ha detto la pista della tre giorni di test pre-season. La Ferrari SF-23, in queste ore, è oggetto di una vera e propria vivisezione tecnica necessaria a ponderarne le specifiche.

Dopo aver osservato il comportamento delle vetture e averlo analizzato nei focus che potete consultare su Formula Uno Analisi Tecnica, il lavoro di Maranello resta abbastanza imperscrutabile. La SF-23 si presenta come una vera e propria incognita. Una vettura che è stata letteralmente messa alla frusta in termini di assetto e che, in talune circostanze, aveva addirittura mostrato un evidente porpoinsing (accadeva venerdì mattina, con Leclerc, ndr).

Mosse necessarie a testare dove si attivavano gli effetti negativi per scongiurare definitivamente il risorgere del problema. Questi test, chiaramente, hanno un po’ confuso chi stava ad osservare rendendo impossibile un disegno concreto delle caratteristiche della vettura. Che però emergono comunque, visto che abbiano osservato un mezzo molto rapido in rettilineo e che, per ora, sta leggermente soffrendo i cambi di direzione.

Va sottolineato un aspetto: la SF23 ha generalmente adoperato un’ala posteriore piuttosto scarica. Cosa che potrebbe lasciare intendere che si è andati abbastanza cauti con le mappature del motore che cresceranno, chiaramente, nel weekend di gara. Tale elemento potrà consentire di caricare la vettura che sarà quindi in grado di generare maggiore spinta verticale. Risolvendo diversi problemini emersi tra giovedì e sabato scorso.

Ferrari SF-23
L’ala posteriore mono-pilone testata durante l’ultimo giorno di tert del Bahrain 2023

Ferrari SF-23: un laboratorio viaggiante

Che la Ferrari SF-23 sia stata un laboratorio viaggiante lo ha confermato direttamente Frédéric Vasseur quando ha parlato delle difficoltà incontrate da Charles Leclerc in alcuni momenti delle prove di Sakhir: “In questi tre giorni abbiamo provato molte cose – ha spiegato il manager di Draveil a Motorsport Ci sono state soluzioni che hanno funzionato, altre no. Credo che l’ultimo run di Charles sia stato molto buono, forse non è ancora al top ma ha girato in condizioni di pista molto calde e la sua performance è stata buona“.

Ferrari non si è lasciata attrarre dal “tempo spot”, dal crono che va in vetrina e riempie pagine di giornali e siti web. In cantiere c’era la crescita della vettura e la scoperta del potenziale e non si è mai pensato di rincorrere Red Bull e Mercedes sul campo delle gomme morbide. Ecco perché il focus è stato totalmente incentrato su run più lunghi e sulla comprensione delle nuove gomme Pirelli che, va sottolineato con chiarezza, qualche grattacapo agli “uomini in rosso” lo hanno generato. Specie con i compound più morbidi che però non saranno protagonisti durante il weekend di gara.


Vasseur ha circostanziato l’ambito operativo affermando che sono state completate diverse prove, mettendo sotto la lente d’ingrandimento una vasta gamma di assetti, anche estremi. “Alcune hanno funzionato subito bene, altre meno. Sono abbastanza contento di ciò che abbiamo fatto in questi tre giorni, la cosa più importante nei test invernali è essere in grado di macinare chilometri, perché, quando per qualche motivo non ci riesci, è un disastro“.

Ferrari
Carlos Sainz e Frédéric Vasseur osservano la SF-23 andare in pista durante i test del Bahrain 2023

A motori spenti, in alcune circostanze, si sono visti i piloti confabulare con i tecnici. Normalissima dinamica nella fase embrionale della stagione. Qualcuno ha fatto notare che le facce non erano distesissime, come a voler sottolineare che ci fossero dei problemi insormontabili. Le cose non stanno propriamente così. Vasseur ha spiegato che se i conducenti fossero stati pienamente soddisfatti, ciò avrebbe significato che sarebbe mancato il corretto approccio professionale.

Il DNA di questo sport – ha sottolineato l’ex Sauber porta a voler sempre ottenere di più e a dover fare di più. Escludendo chi svetta in qualifica, se un pilota è contento del bilanciamento significa che non sta spingendo abbastanza. Trovo normale che un pilota chieda sempre più grip, fa parte del gioco. Tirando le somme, alla fine dei tre giorni, vedo che la performance c’è, ma ovviamente non sappiamo molto sugli avversari”.


Ferrari SF-23: Affidabilità e piano di sviluppi le priorità stagionali

In Ferrari, quindi, sono andati avanti per la loro strada seguendo un programma predefinito. Non averlo stravolto è segno di convinzione dei propri mezzi e soprattutto che ogni cosa è andata come doveva andare. Si sono gettate le basi per approntare un piano di sviluppo che deve supportare la crescita di una vettura apparsa veloce ma non tanto quanto la Red Bull RB19 che sembra essere già pronta.

La partita del campionato 2023, quindi, si giocherà su due aspetti che l’anno scorso sono mancati clamorosamente: piano di update mirati e affidabilità. Nella scorsa stagione la Ferrari ha perso la partita degli sviluppi che invece Red Bull ha dominato in lungo e largo. Vasseur ne è ben conscio ma evita di entrare in polemica col suo predecessore, Mattia Binotto, che aveva più volte riferito di aver bloccato la crescita della F1-75 per concentrarsi sul progetto 675 che è stato svezzato la settimana passata.

Non voglio fare commenti sullo scorso anno, probabilmente è stata una scelta mirata a concentrarsi su alcuni progetti in vista del 2023. Il programma di sviluppo della scorsa stagione credo sia stato condizionato dal fatto che Red Bull e Mercedes erano partite molto tardi nel 2021 e, di conseguenza, le loro monoposto 2022 hanno iniziato la stagione in sovrappeso“.

Le due scuderie rivali, che verosimilmente dovrebbero giocarsela anche quest’anno con il Cavallino Rampante, hanno avuto gioco facile secondo il manager transalpino poiché hanno lavorato sul peso, elemento su cui sarebbe più semplice operare e che dà risultati immediati e sensibili. Da qui la rimonta della RB18 e della W13. Quest’anno, invece, tutti partono da una massa definita e quindi i miglioramenti dovrebbero portare minori evidenze cronometriche.

Ferrari, dal canto suo, ha già messo in cantiere un piano di sviluppo che si dipanerà fino a fine stagione. Jeddah o Melbourne dovrebbero essere le prime tappe di questo cammino, lo ha confermato proprio Vasseur. Che ha posto altresì l’accento sulla questione affidabilità che è nel 2022 ha determinato una vera e propria emorragia di punti.

Ferrari SF-23
Prove di partenza con Alfa Romeno, Mercedes e Alpine, test Bahrain 2023

La Ferrari SF-23 ha macinato più di duemila chilometri senza presentare alcun problema al propulsore. Un buon segnale che però non può essere considerato legge generale. Come spiegavamo in apertura, non si è lavorato con mappature spinte. Il V6 non è stato oltremisura stressato. Quindi, per ora, ci si attiene ai risultati emersi dai banchi dinamici che erano stati incoraggianti. Come aveva confermato qualche giorno fa anche Piero Ferrari.

Un piccolo campanello d’allarme è però risuonato a causa della rottura della power unit montata sulla Alfa Romeo di Valtteri Bottas rimasto appiedato nella mattina dell’ultimo giorno di attività in pista. Qualcosa su cui i motoristi della Ferrari stanno indagando per capire se il problema è nato da un difetto del propulsore o dall’accoppiamento dello stesso con la monoposto di Hinwil.

Maranello, quindi, ha provato a definire la base sulla quale erigere un piano di sviluppi che sarà necessario a colmare, qualora i turni ufficiali lo confermassero, il gap con la Red Bull. Il 2022 è stato un anno che ha insegnato molto a Vasseur e ai suoi collaboratori e, proprio dalle lezioni assimilate, si intende partire per non commettere gli stessi errori procedurali che hanno limitato le ambizioni di vittoria di Leclerc e Sainz.


Autore: Diego Catalano – @diegocat1977

Foto: F1, Alfa Romeo Racing, Scuderia Ferrari

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