La stagione 2023 della F1 è ormai alle porte. Dopo le presentazioni ufficiali delle differenti monoposto, da domani scatterà la tre giorni di prove in Bahrain per quanto concerne i test pre-season con la quale si potrà avere un primo bilancio su quali siano i valori in campo in vista della tappa inaugurale. Tra i grandi attesi della nuova annata vi è certamente Lewis Hamilton.
Il pluri-iridato della Mercedes ha vissuto un 2022 in crescendo in cui, successivamente ad un avvio colmo di criticità come a Jeddah e a Imola, è stato autore di brillanti prestazioni e numerosi podi arrivando a sfiorare il successo di tappa a Zandvoort e ad Austin. Tuttavia, il 2023 rappresenterà un bivio per il fuoriclasse di Stevenage considerando il contratto in scadenza al termine dell’annata.
Hamilton: l’incognita W14
Il primo fattore è legato alla competitività della W14 E Performance. La nuova monoposto della Mercedes AMG F1 dovrà rappresentare un passo avanti dal punto di vista prestazionale per tornare a battagliare ai piani alti della graduatoria con continuità. Elemento necessario per andare alla ricerca dei titoli iridati, sia piloti che costruttori. Sarà cruciale quantomeno pareggiare le performance della Ferrari e della Red Bull, le due monoposto migliori del 2022 e che, dal punto di vista tecnico, hanno fatto scuola per quanto concerne alcune filosofie aerodinamiche.
Non sarà facile, la Mercedes conta di aver compreso quali siano state le avversità che hanno colpito la W13 E Performance. Non è stata l’idea progettuale degli ‘zero sidepod‘ a mettere il freno a mano alla vettura tedesca nell’arco della passata stagione, ma un insieme di fattori che non hanno esaltato l’esasperato ed innovativo concetto aerodinamico: porpoising su tutti, cosa che ha necessitato l’introduzione di svariati fondi nel corso della stagione, bouncing, bottoming ed una spiccata resistenza aerodinamica all’avanzamento.
Hamilton: la sfida con Russell
Il secondo fattore è legato al compagno di squadra George Russell. Il britannico classe 1998 è approdato a Brackley l’anno scorso dopo aver trascorso il triennio iniziale in F1 alla Williams. Tre stagioni di gavetta pura dopo i successi in F3 nel 2017 e in F2 nel 2018, dove si era già intravisto quanto fosse il potenziale di una delle future star della F1.
L’anno scorso l’inglese si è ritrovato per la prima volta in un top team e per giunta con un compagno di squadra tra i piloti più forti della storia della F1. Il bilancio complessivo ha visto l’alunno battere il maestro in termini di punti totali conquistati. Inoltre l’unica pole position e l’unica vittoria della Mercedes nel 2022, ancora, sono state proprio ad opera di Russell. Va comunque sottolineato che Hamilton, in alcune circostanze, è stato più sfortunato. Vedasi le tempistiche della Safety Car a Melbourne e Zandvoort.
La notizia è stata proprio quella che George sia stato in grado di battere Lewis, sicuramente un esito che ha sorpreso molti tra appassionati ed addetti ai lavori. Il sette volte iridato è chiamato a battere il collega più giovane nell’arco dell’annata per essere la prima guida, soprattutto se la W14 dovesse essere una vettura di titolo. Ma non solo, perdere nuovamente il confronto interno significherebbe far decrescere il proprio status a favore della stella emergente. Uno scenario che aumenterebbe le incertezze sul futuro del sette volte iridato.
L’ultima frase del paragrafo antecedente è strettamente collegata alle eventuali negoziazioni sul rinnovo del contratto, che verrebbero discusse con Toto Wolff. Se Hamilton dovesse classificarsi alle spalle di Russell, le condizioni contrattuali potrebbero mutare in negativo, sia sul fronte economico sia per quanto concerne lo status all’interno della scuderia. A quel punto il manager austriaco potrebbe puntare tutto su Russell. Con Hamilton normalizzato all’idea di dire addio al Circus.
Ad ora, quest’ultimo, è uno scenario improbabile, ma il campionato che scatterà la prossima settimana potrebbe rappresentare un elemento deviante rispetto a dinamiche che ora sembrano fin troppo leggibili. Staremo a vedere.
Autore: Dennis Ciracì – @dennycira
Foto: Mercedes AMG F1