Quello tra Red Bull e Mercedes non è proprio l’emblema del rapporto d’amorosi sensi. I due team che hanno monopolizzato gli Anni Dieci e l’inizio della decade successiva non vivono di certo un rapporto mediatico sereno. Capita quando il livello dello scontro agonistico è elevato, è uno sviluppo assolutamente normale.
Meno consuetudinario è il fatto che, più o meno direttamente, due realtà confliggenti possano “aiutarsi”. Non c’è nulla in via di definizione, se non uno scenario che potrebbe materializzarsi in un futuro prossimo, quando e se Sergio Perez dovesse commiatarsi dalla scuderia di Milton Keynes.
Red Bull ha più volte dimostrato di usare risorse interne al suo “ecosistema” per coprire i ruoli. Il saliscendi tra il team di punta e l’AlphaTauri ha coinvolto molti conducenti, a partire da quel Max Verstappen che sta facendo le fortune di Christian Horner, Helmut Marko e via citando.
Dopo il passaggio di Pierre Gasly (che il cammino Faenza – Milton Keynes – Faenza lo conosce piuttosto bene) in Alpine, la franchigia italiana ha puntato su Nyck de Vries che è (ormai era) un uomo Mercedes. Una cosa abbastanza anomala per un gruppo che ha un vivaio molto florido e che ha ingaggiato un certo Daniel Ricciardo, non proprio l’emblema del pilota di scorta.
Mercedes: De Vries “regalato” con troppa leggerezza alla Red Bull?
Un pilota non è un tecnico, questo è chiaro, ma porta comunque con sé una serie di “segreti” che possono essere utili ad un team concorrente. Cosa ancor più vera quando il passaggio avviene tra due scuderie di primo piano che lottano punto su punto e su ogni piano, da quello politico a quello tecnico. Passando per quello sportivo.
In Mercedes forse resta un po’ di amaro in bocca per aver lasciato partire un sicuro talento; un driver che potrebbe avere un futuro radioso in Formula Uno e che sarebbe potuto essere una risorsa anche per il dopo Hamilton. Quella del sette volte iridato è una pratica che prima o poi dalle parti di Brackley dovranno affrontare sebbene sia in cantiere l’ipotesi del rinnovo contrattuale. Ma Lewis ha comunque 38 anni e non è immaginabile che la sua carriera possa durare ancora troppo a lungo.
Ma ormai i giochi sono fatti e non resta che attestare che una vena di amarezza cinge le considerazioni di Andrew Shovlin, ingegnere di pista capo della Mercedes, che preconizza addirittura una promozione di Nyck de Vries in Red Bull in un futuro non lontano. Ricordiamo che il contratto di Sergio Perez spira a fine 2024 ed è quello lo scenario sul quale dobbiamo zoomare.
De Vries ha operato come pilota di riserva per le Frecce d’Argento svolgendo anche un prezioso lavoro al simulatore. La squadra anglo-tedesca gli ha permesso di liberarsi quando si è resa disponibile l’opportunità di correre per AlphaTauri. Shovlin ritiene che la Mercedes potrebbe pentirsi di averlo lasciato andar via. “Non ho dubbi che Nyck abbia la capacità di vincere le gare se è con la squadra giusta e con la macchina idonea“.
“Se riuscirà a diventare campione del mondo dipenderà da lui – si legge del libro ‘Max & Nyck’, scritto da Ivo Pakvis e Stijn Keuris – Ha meno tempo per raggiungere tale obiettivo data la sua età, ma la cosa si compensa con la sua esperienza. Avevamo un accordo con Nyck che se non fossimo riusciti a metterlo con un team Mercedes, avrebbe potuto scegliere l’opzione migliore. E potremmo pentirci di averlo lasciato andare. Non sarei sorpreso se non passasse molto tempo per una promozione nel team ufficiale Red Bull. Non mi meraviglierei se ciò accadesse nei prossimi 12 mesi o giù di lì“.
Mercedes/De Vries/Red Bull: porte girevoli
De Vries ha dato molto a Mercedes e proprio per questo l’equipe diretta da Toto Wolff non ne ha voluto tarpare la carriera consentendogli di passare nelle fila del nemico. “Nyck si è adattato molto bene alla nostra squadra, ma non puoi trattenere qualcuno. Era il collaudatore ideale e il pilota di riserva per noi. Se avessimo potuto tenerlo sullo scaffale per usarlo quando necessario, lo avremmo fatto. Ma poi avremmo impedito a un conducente di inseguire il suo sogno“.
“Il suo titolo di Formula E – ha spiegato il tecnico britannico – ha significato molto per il marchio Mercedes ed è stato anche eccellente come pilota di riserva. Ecco perché volevamo anche aiutarlo ulteriormente. Questo è importante anche per il futuro. La possibilità che Nyck voglia tornare in questa squadra sarà influenzata da quanto siamo stati onesti con lui nel corso degli anni“.
Le azioni in pista di De Vries, dunque, possono avviare un vero e proprio effetto cascata se il pilota sarà in grado di confermare le attese. Che sono piuttosto alte dopo l’exploit monzese dell’anno passato quando sostituì il convalescente Alex Albon. Red Bull lo potrebbe mettere in cima alla lista dei candidati per la futura line-up andando a costruire un duo tutto olandese. Mercedes, dal canto suo, lo potrebbe tenere in considerazione per un ritorno alla base qualora il legame con Hamilton non dovesse rinnovarsi. E se Mick Schumacher non crescesse nella misura in cui si aspettano a Brackley.
In Formula Uno si tende a mettere sotto la lente d’ingrandimento il nome importante o il team di rilievo. Ma succede anche che storie apparentemente minori o marginali, come quella di De Vries, possano spostare gli equilibri e ridisegnare uno scacchiere che non è mai fisso e immodificabile. Il campionato 2023, tra le sue tante storie, presenterà un osservato speciale, quell’olandese che vuole e deve dare la svolta definitiva alla sua carriera.
Autore: Diego Catalano – @diegocat1977
Foto: F1, Scuderia AlphaTauri, Mercedes AMG, Williams Racing