domenica, Dicembre 22, 2024

Mercedes W14/Analisi CFD: più outwash per combattere il drag

La nuova Mercedes W14 ha un solo obiettivo: recuperare il terreno perso nei confronti di Ferrari e Red Bull. Durante gli ultimi giorni si è parlato molto di un possibile doppio progetto. Una versione “B” del bolide total black se le cose non dovessero andare come sperato. Sì perché memori della scorsa stagione, i tecnici di Brackley non vogliono lasciare nulla al caso.

Il progetto “zero pod“, fallimentare nel 2022, non è stato abbandonato. Al contrario si continua a credere nella filosofia, sebbene diverse modifiche sono state introdotte sulla freccia nera per rendere fattuale un’impostazione che ha creato parecchi grattacapi agli ingegneri. Sfruttando la vittoria politica concernente la direttiva TD039 anti porpoising, gli uomini da Toto Wolff hanno scelto una precisa configurazione nella parte centrale della monoposto.

La nuova sezione inlet/sidepod dovrebbe garantire un maggiore effetto downwash che aumenta la portata d’aria al fondo. Mentre i provvedimenti studiati per il pavimento dell’auto, mirano a garantire una diminuzione significativa del pompaggio aerodinamico riducendo la perdita di carico aerodinamico generata dal rotolamento delle gomme anteriori.

Un ulteriore elemento interessante della monoposto tedesca riguarda il ridimensionamento del telaio. Il passo è stato accorciato per fornire ai piloti un handling ottimale nei tratti a medio bassa velocità di percorrenza.

Altro fattore da prendere in seria considerazione riguarda il canale adibito al passaggio dei flussi che scorre verso la beam wing. Lo scopo è quello di aumentare l’estrazione del fondo ottenendo una spinta verticale maggiore.


Mercedes W14: pulizia dei flussi per combattere la resistenza all’avanzamento

Tramite una valutazione realizzata attraverso l’utilizzo della fluidodinamica computazionale, nello scritto odierno cercheremo di capire la bontà del lavoro svolto da Mercedes durante l’inverno. Innanzi tutto, però, ecco la doverosa premessa. Il modello preso in esame non è certo perfetto. Pertanto, possiamo ricavare una sola rappresentazione generale delle “grandezze aerodinamiche” che interessano la Mercedes W14.

Osservando l’immagine ottenuta al CFD da Vanja Hasanović notiamo un primo fattore alquanto importante. Parliamo del minor livello di drag che la vettura 2023 garantisce rispetto alla Mercedes W13. Il motivo è presto spiegato. Con un effetto outwash più forte l’impatto delle turbolenze sulle gomme posteriori è stato ampiamente ridotto.

D’altronde si sa: maggiore è la portata d’aria che giunge sugli pneumatici, più grande sarà la resistenza all’avanzamento prodotta. L’aspetto appena menzionato era uno dei principali obiettivi sul quale i tecnici hanno posto l’accento per il campionato imminente. La volontà, in tal senso, è molto chiara: aumentare la spinta dei flussi verso l’esterno con l’intento di gestire al meglio l’aerodinamica sulla Mercedes W14. Pecca del progetto 2022.

Mercedes W14
Analisi CFD Mercedes W14


Esiste un’altra questione importante che ne consegue da tale provvedimento. Sebbene dobbiamo certamente aspettare la pista per le conferme, il lavoro svolto dall’ala posteriore sulla Mercedes W14 sembrerebbe migliorato, sebbene non riesca tuttavia a esprimere i livelli eccellenti riscontrati sulla Ferrari F1-75.

Proprio per tale ragione, durante lo scorso campionato, ricorderemo come Mercedes era obbligata ad adottare una specifica al posteriore decisamente più carica rispetto ai diretti competitor. Per il l’imminente mondiale, invece, la tendenza dovrebbe senza dubbio cambiare. Utilizzando una assetto più scarico, è ovvio, aumenterà l’efficienza aerodinamica generale della vettura.

La W13 era sicuramente dotata di molto carico che in svariate occasioni non ha potuto mettere in mostra a causa dei problemi legati al porpoising. Inoltre, quando il pompaggio aerodinamico “concedeva una tregua”, per ottenere un coefficiente di penetrazione ottimale il livello di carico utilizzabile non si poteva sfruttare appieno. L’unico maniera per diminuire il drag consisteva nel ridurre l’incidenza delle appendici aerodinamiche al retrotreno. Fattore che ha inciso in maniera molto negativa sui lap-time dei piloti.


Autori: Niccoló Arnerich – @niccoloarnerich  – Alessandro Arcari – @berrageiz

Immagini: Vanja Hasanović

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