Sull’ultima opera di ingegneria meccanica austriaca, al secolo Red Bull RB19, benché abbia dimostrato grande solidità in pista, continuano i test aerodinamici. L’obbiettivo è quello racimolare quanti più dati possibili per fornire ai tecnici la possibilità di massimizzare il rendimento in pista.
Per farlo, come da copione, si effettuano prove con il “flow visualization”. Stiamo parlando della vernice che viene depositata in specifici punti dell’auto che, una volta in pista, si distribuisce sul corpo vettura e asciugandosi evidenzia le linee di flusso del fluido.
Sia ieri che oggi Perez ha girato con la vernice sui triangoli della sospensione anteriore. Con molta probabilità si cerca di verificare che il flusso non si stacchi dalla superficie e soprattutto che si verifichi un chiaro downwash verso il fondo.
Infatti, l’inclinazione così estrema dei triangoli che ha caratterizzato anche la RB18, ha sì uno scopo meccanico, ma anche uno aerodinamico. In quella zona si cerca di spingere il flusso verso il basso per farlo risucchiare dal fondo. Mentre le pance sono alimentate per la maggior parte dall’aria che scorre al di sopra della sospensione.
Verstappen ha girato con molta vernice dall’inizio delle pance sino alla zona soprastante il diffusore. Nella zona iniziale notiamo che il flusso deve “separarsi” per scorrere sopra e sotto il fondo. Per realizzare questa operazione aiuta possedere un bordo d’ingresso molto arrotondato, aspetto che Ferrari ha “copiato” alla Red Bull.
Red Bull RB19: pulizia dei flussi
Notiamo dalla freccia rossa nella foto in basso, che in quella zona si sviluppa un effetto un upwash. Buona parte dell’alimentazione del fondo avviene grazie all’incidenza del triangolo inferiore della sospensione anteriore. I fluidi sono molto ordinati al di sotto della scritta Oracle.
Sappiamo che in Red Bull adottano un canale diretto che fa defluire l’aria verso il posteriore grazie a un innalzamento delle pance. Un flusso molto pulito, che nel suo tragitto bisogna preservare e “difendere” dalle turbolenze generate dal rotolamento della gomma anteriore.
Per fare ciò, la soluzione adottata sulla Red Bull RB19 prevede la generazione di una zona di alta pressione già dall’inizio delle pance. L’intenzione mira a creare un muro tra il fluido che scorre attorno alle pance e quello che invece si muove esternamente e deve interagire il meno possibile con quello pulito.
Al di sotto della “A” di Oracle, le pance vanno ad allargarsi localmente. Questo, senza dubbio, risulta un punto molto sensibile della monoposto. Proprio per tale ragione, evidenziato nel cerchio arancione, ecco una serie di profili che, come in precedenza, innalzano localmente la pressione in modo da schermare il flusso attorno i sidepod.
Subito dopo, la freccia blu ci indica un effetto inwash. Questa tendenza del flusso è dovuta all’effetto Coanda, ovvero la capacità di un fluido di seguire le superfici. Proprio in quella zona le pance tornano infatti a restringersi. ù
Inoltre, in questa porzione di fondo, è anche presente la soluzione nel cerchio viola, utile a sigillare il pavimento. Il campo di pressione è quindi più alto, per cui è possibile che il fluido venga spinto proprio verso l’interno vettura.
Prendiamo ora in esame un altro confronto. In questo caso gli ingegneri di Milton Keynes hanno pitturato la parte finale delle pance. Notiamo come si sviluppa un effetto downwash (frecce blu) e come il fluido si diriga verso la spalla interna della gomma. Si intravede anche un “buco”, di cui parleremo tra poco.
Nel riquadro di destra osserviamo il posteriore della vettura. L’aspetto interessante da notare è come alcuni flussi che scorrono al di sopra del diffusore vengano attirati dalla bassa pressione esistente nell’estrattore (freccia rossa).
Red Bull RB19: slot per aumentare l’estrazione
Osservando l’immagine relativa al fondo del bolide blue racing, notiamo che sulla parte destra spunta un flusso (freccia azzurra) che potrebbe derivare proprio dallo slot a lato della gomma che abbiamo evidenziato precedentemente. La sua funzione risiede nell’incrementare l’estrazione.
Inoltre è possibile notare del flow viz anche sul marciapiede del pavimento (cerchio bianco). La sua funzione è quella di ridurre l’entità del tyre squirt che scorre proprio alla base della spalla della gomma. Come già detto più volte, le turbolenze degli pneumatici vanno controllate a dovere anche in questa zona, per garantire che i vortici vadano a penetrare all’interno dell’estrattore.
Autori: Niccoló Arnerich – @niccoloarnerich – Alessandro Arcari –@berrageiz
Immagini: Oracle Red Bull Racing