Red Bull RB19. A volte ci sono elementi che spiegano determinate dinamiche meglio dei numeri, delle telemetrie e dei comportamenti in pista di una data vettura: le facce dei protagonisti e i relativi registri comunicativi. La vettura di Milton Keynes ha avuto effetti terapeutici: durante ogni singola sessione dei tre giorni di test del Bahrain, dopo che la vettura rientrava nel garage, abbondavano i sorrisi e le facce distese.
Cose che non sempre abbiamo potuto osservare sbirciando nel box Ferrari o nell’hospitality Mercedes, le due scuderie che, sulla carta, dovrebbero dare filo da torcere ai campioni del mondo in carica. La Red Bull RB19, anche se siamo in una fase assolutamente embrionale della stagione, sembra non aver subito i temuti effetti delle limitazioni determinati dall’incastro tra balance of performance tecnico e penalità scaturente dal cosiddetto budget cap gate.
Milton Keynes ha solo il 63% del massimo consentito per poter operare sullo sviluppo della macchina che però partiva da un vantaggio piuttosto ampio che nella fase finale del 2022 era stato celato tenendo in fresco quel telaio alleggerito che pare sia uno dei punti di forza del modello 2023.
Red Bull RB19: guidabilità migliorata
L’auto, difatti, è al di sotto dei limiti di massa minimi consentiti dalla norme tecniche. Cosa che consente di apporre zavorre in punti strategici per andare a bilanciare meglio i pesi e la dinamica del veicolo. A tutto vantaggio della guidabilità e della gestione delle gomme, elementi che già erano un fiore all’occhiello dei “Tori caricanti” durante la seconda metà del campionato chiusosi con numeri record.
Ovviamente è prematuro fare bilanci definitivi. La concorrenza è agguerrita e il mondiale è lungo visto che sono ben 23 le tappe da affrontare nella tenzone più pingue di sempre. I valori (presunti) osservati nella tre giorni bahreinita potrebbero essere quindi rimodellati nel succedersi delle gare, ma ad oggi la fotografia sembra piuttosto netta nei suoi contorni: Red Bull è saldamente davanti al gruppo che deve definire il principale competitor che sembra essere la Ferrari. Ma non si sa con quale effettivo deficit.
Red Bull RB19: Verstappen e Perez non celano la soddisfazione
Max Verstappen ha concluso anzitempo il lavoro di preparazione. Non per problemi, ma per una rotazione interna definita a tavolino che prevedeva un’alternanza solo nella giornata centrale. “Penso che la macchina funzioni molto bene. Abbiamo provato un sacco di cose che volevamo provare ed tutto molto interessante. Sono stati giorni molto positivi per me. E in generale mi sto divertendo a guidare la macchina“. Queste le parole proferite venerdì sera dopo una giornata in cui la Red Bull RB19 aveva sciorinato un passo gara piuttosto preoccupante. Per gli avversari.
Nelle tre sessioni in cui l’olandese ha potuto saggiare le virtù della vettura ha notato una differenza nel modo in cui va condotta. Cosa sottolineata anche da Leclerc e che va ricercata soprattutto nelle modifiche apportate alle gomme Pirelli che voleva colmare quella differenza troppo marcata tra i due assi che generava un disequilibrio che portava ad un fastidioso sottosterzo. Ora l’asse anteriore sembra più solido, cosa che va in direzione dello stile di guida di Max.
Molto hanno fatto in Red Bull per mettere l’olandese nella sua comfort zone. E la cosa è avvenuta anche grazie a quel dimagrimento cui alludevamo in apertura e che è stato confermato dal diretto interessato: “Ci sono parecchie differenze sulle vetture. Quindi la guida è sicuramente un po’ diversa. Credo che questo sia anche un po’ legato agli pneumatici”.
“Nel complesso, però, credo che sia sicuramente un miglioramento rispetto all’anno scorso. Il problema principale che avevamo era una macchina enormemente sovrappeso. All’inizio, quindi, la monoposto era molto pigra e non girava perché il peso era anche nel posto sbagliato della vettura“.
“Nel corso dell’anno ci siamo liberati di questo problema – ha argomentato il bi-iridato – Quindi abbiamo potuto constatare che le prestazioni sono aumentate notevolmente e che la vettura è diventata più simile ad un’auto da corsa. Quest’anno, oltre alla continuazione di questo lavoro, abbiamo trovato degli elementi che sono chiaramente migliori. Abbiamo già delle cose in cantiere, si tratta solo di lavori in corso. Ma sappiamo quali sono i nostri limiti. E ci stiamo lavorando“.
Limiti che, in tutta onestà, ad oggi si vedono pochissimo e, se esistono, sono stati celati piuttosto bene. Sulla gara di domenica prossima, Verstappen si è così esposto: “Non si tratta solo di fiducia, ma anche di prestazioni effettive. Credo che le giornate di test siano state molto positive, abbiamo imparato molto. Speriamo di iniziare bene il weekend e poi vedremo dove andremo a finire. Il nostro obiettivo è vincere con la Red Bull RB19 portarci a casa un altro campionato“.
Sergio Perez, che nel 2022 ha sofferto l’evoluzione della RB18 che in prima battuta sembrava essere cucita sulle sue caratteristiche, si è detto altrettanto soddisfatto del lavoro compiuto durante l’inverno e sublimato in tre giorni di rara consistenza. E nulla ha a che vedere col miglior tempo ottenuto con la gomma C4. E’ la solidità generale ad aver soddisfatto il messicano che non ha nascosto il feeling positivo.
“I test sono stati piuttosto intensi perché sono molto brevi, quindi è molto importante ottenere il massimo. Nel complesso tutto ha funzionato molto bene, abbiamo ottenuto una buona comprensione della nostra vettura. I test in Bahrain sono molto difficili perché le condizioni cambiano ogni volta che si entra in pista. L’asfalto è molto ruvido e in generale le condizioni variano“.
“Penso che abbiamo fatto il massimo, analizzando molto l’assetto e la scelta degli pneumatici. Non abbiamo avuto grossi problemi, abbiamo fatto molti giri e in generale abbiamo avuto una buona affidabilità – ha puntualizzato il messicano – Il team in fabbrica ha fatto un lavoro straordinario, abbiamo una macchina con un buon passo e sicuramente possiamo lavorare ancora su questo aspetto. Scopriremo solo la prossima settimana a che punto siamo in termini di ritmo, perché nei test non riusciamo a vedere il quadro completo“.
La Red Bull RB19, quindi, si avvicina all’avvio del campionato con pochissimi dubbi e con certezze quasi monolitiche che derivano soprattutto da quel che si è potuto vedere nelle simulazioni di passo gara. Laddove Mercedes e Ferrari hanno palesato qualche problema di tenute delle gomme. Basteranno sette giorni per superarli?
Autore: Diego Catalano – @diegocat1977
Foto: F1, Oracle Red Bull Racing