La F1 si sta spostando in Arabia Saudita per disputare il secondo gran premio stagionale su uno dei tracciati più particolari e criticati dell’intero calendario. Il Jeddah Corniche Circuit è un susseguirsi di 27 “curve non curve” per un totale di oltre seimila metri. Una pista nella quale le safety car sono grandi protagoniste data la vicinanza dei muretti e sulla quale è meglio evitare ogni sorta di esperimento. Sia esso la sprint race o il nuovo format “gommistico” che verrà invece inaugurato a fine a maggio, in quel di Imola.
Il tracciato che sorge sulle rive del fiume Santerno, negli ultimi tempi, è invece stato teatro di diversi test organizzativi. E quest’anno non sfuggirà a questa tradizione votata all’innovazione. Pirelli, Liberty Media e la FIA stanno spingendo per una maggiore razionalizzazione dell’uso delle gomme che alla base ha una visione ecologista. L’obiettivo è limitare lo produzione di coperture che non vengono usate e altresì di scongiurarne l’inutile trasporto.
Ecco che in occasione dell’evento che si terrà sul Circuito Enzo e Dino Ferrari ogni pilota avrà a disposizione undici treni di gomme slick in luogo dei canonici dodici. La divisione dei set sarà la seguente: tre di hard, quattro di medie e altrettanti di soft. Ad essere innovativa è la modalità di utilizzo perché si introduce il principio dell’obbligatorietà proprio per ottemperare alla suddetta razionalizzazione. Ne scaturirà che in Q1 sarà imposto di adoperare la mescola dura, in Q2 quella media e nel Q3 la morbida. Ciò, naturalmente, in presenza di pista asciutta.
F1, nuovo format gomme: la ritrosia dei piloti.
I piloti, per indole, sono abbastanza refrattari a certi cambiamenti. E lo diventano ancora di più quando, a giusta ragione, ne va di mezzo la propria sicurezza ed incolumità. Il timore è quello del freddo eccessivo. A fine maggio, in Emilia Romagna, le temperature potrebbero essere assai gradevoli, ma il timore che l’aria fresca possa ancora stanziare sul circuito imolese è concreta.
Nonostante l’uso delle termocoperte, altro elemento che la F1 sta provando a rimuovere anche stavolta con l’opposizione dei conducenti, un compound troppo duro usato per un giro push in condizioni di asfalto freddo non sarebbe il massimo.
“Spero che non faccia freddo a Imola, altrimenti sarà un po’ complicato guidare. È vero che tutti saranno nella stessa condizione, ma non vedo il fine o il motivo per inventarsi delle regole così in qualifica. Penso che sarebbe meglio concentrarsi su come rendere le vetture più competitive tra loro anziché ricorrere a questi mezzi artificiali nel tentativo di fare spettacolo”. Parole e musica di Max Verstappen che lancia un terra aria nei confronti di chi determina la linea concettuale della Formula Uno.
L’olandese, difatti, non solo critica l’iniziativa della quale sottolinea gli aspetti potenzialmente lesivi per i conducenti, ma più velatamente, anche se la cosa per ora lo avvantaggia, espone riserve su una scala di valori tutt’altro che compatta. A tutto svantaggio di quello spettacolo che Liberty Media prova a venderci con ogni forza.
E se il n°1 della categoria esprime perplessità figuriamoci chi arranca nell’affannoso tentativo di rimontare. Charles Leclerc ha fatto notare, in alcune considerazioni post qualifiche del Bahrain, replicando ad una domanda sull’argomento, come i valori espressi siano stati tutto sommato molto vicini sul giro singolo. Il rischio che le novità possano allargare la forbice anche nel turno del sabato favorendo chi gestisce meglio le gomme da un punto divista termico è forte.
F1. Razionalizzazione dei set di gomme: una necessità logistica ed ecologica
Al di là delle rimostranze espresse da chi si mette fisicamente nell’abitacolo, la strada è tracciata. Quello imolese è un progetto pilota che, se si rivelerà efficace e non produrrà problematiche prestazionali e relative alla sicurezza, diverrà il nuovo standard negli anni a venire. Pirelli pressa affinché possa accadere poiché – e le ultime stagioni lo narrano con lucidità – capita spesso che interi treni di pneumatici si spostino da un punto all’altro del globo per poi prendere polvere sugli scaffali.
Uno spreco di danaro, un controsenso nella movimentazione logistica. Una deriva impattante con la politica green di cui la categoria vuole essere sponsor e veicolo. Chi fornisce gli pneumatici assicura che non vi saranno problemi nell’usare gomme più dure nella Q1, anche in presenza di temperature leggermente sotto la media.
Il problema, semmai, potrebbe presentarsi in un futuro quando il format sarà sdoganato e ci si imbatterà in quelle tipiche giornate senza sole del Belgio o dell’Austria. Ma di questo, semmai, i dirigenti parleranno più avanti.
Autore: Diego Catalano – @diegocat1977
Foto: F1, Pirelli, Scuderia Ferrari