venerdì, Novembre 15, 2024

Ferrari SF-23: Binotto si è portato via il manuale d’istruzioni

In Ferrari si tratta di capire, Binotto ipse dixit. Questo malgrado il buon ingegnere di origine svizzera, oramai, non faccia più parte della scuderia italiana. Impegnato a gestire gli “affari di famiglia”, nell’attesa di un nuovo impiego all’interno del Circus, chissà come lo spilungone ex team principal della rossa vive il momento delicato del Cavallino Rampante.

Un certo rammarico dovrebbe aleggiare all’interno della sua mente. Non potrebbe essere altrimenti, d’altronde. Si perché sebbene colpevolizzarlo in toto sull’attuale contesto legato ai risultati pare francamente esagerato, per non dire scorretto, una buona fetta del suo operato va necessariamente processato come fallimentare.

La Ferrari SF-23 non è un carciofo. È una vettura lenta? Al momento purtroppo si… ben dietro Red Bull e Aston Martin. Punto. Nelle canne al pari di Mercedes, scuderia genitore di un progetto errato secondo il pensiero schietto di Toto Wolff. Sono diversi i problemi riscontrati sull’auto emiliana e a quanto pare di assai difficile comprensione.

Questo il “piattino cucinato” dalla GES che ingolfa lo stomaco dei ferraristi. Ma il bicchiere, nella vita, a volte, va anche visto mezzo pieno. E seppure farlo risulti arduo, come in questo caso, cestinare un’opera di ingegneria aero meccanica dopo solo due gare pare un po’ troppo precipitoso.


Ferrari: Vasseur è incazzato

Usando un francesismo, possiamo dire che al tecnico di Draveil girano le balle. Credo che al suo posto tutti proverebbero tale stato d’animo. Frederic ha ereditato un contesto spinoso. E cavolo se punge. Sin troppo. E allora ecco che insorge un pensiero strisciante, quel “non raccontiamoci stronzate” condiviso all’interno della gestione sportiva dal transalpino, riportato dalle pagine del Corriere.

Il potenziale c’è, questo il Vasseur pensiero. La problematica riguarda la difficoltà nell’estrapolarlo in maniera continuativa. Gli sprazzi di performance nascondono uno scenario fattuale differente? Può darsi. Sta alla Ferrari, però, offrire risposte plausibili sul campo. O ancora meglio, sulla pista.

Ferrari
Frederic Vasseur, team principal della storia Scuderia Ferrari

C’è poi un fatto inopinabile sul quale vale davvero la pena soffermarsi. Lo spunto arriva dal nostro immarcescibile direttore Mariano Froldi, come sempre molto abile nell’esporre concetti in maniera chiara. Quello odierno, tra le altre cose, porta a galla un concetto davvero evidente. Inopinabile secondo lo scrivente.

Senza dubbio, per il team di Maranello sarebbe il tempo di considerare un’ipotesi che possa abbracciare concretezza e solidità, abbandonando quindi le mere questioni filosofiche. Caratteristica cruciale per ottenere risultati in Formula Uno. Come recita il “nostro” su twitter: “forse, al posto di #EssereFerrari, bisognerebbe fare la #Ferrari.” Osservazione che nasconde un mondo al proprio interno.

In ultima istanza, per concludere il breve scritto odierno, torniamo all’inizio. La provocazione insita nelle nove parole che compongono il titolo è chiara. Tra le varie e presunte telefonate informative tra Binotto e Vasseur, infatti, l’ex Alfa Romeo avrà chiesto una copia del manuale d’istruzioni?

Una guida, un metodo, un prontuario, un trattato o magari un vademecum. Qualcosa che possa spiegare al meglio il comportamento bizzarro della Ferrari SF-23, insomma. Perché il tempo è puntuale nel farci capire molte cose, ma troppo spesso lo fa in ritardo…


Autore: Alessandro Arcari – @berrageiz

Immagini: Scuderia Ferrari

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