Finalmente in casa Ferrari arriva l’ora della verità. Messe in archivio le prove libere è il momento di fare sul serio. Dopo la fitta analisi espletata sin dalla giornata di ieri attraverso un preciso programma di lavoro, piloti e tecnici del Cavallino Rampante hanno scelto la configurazione più adatta al tracciato saudita, nel tentativo di esprimere il potenziale massimo della SF-23.
L’ala mono-pilone a collo di cigno è stata promossa a pieni voti. Dopo i problemi a livello strutturale sofferti in Bahrain che ne hanno ritardato l’impiego, a Jeddah i riscontri telemetrici hanno confermato la bontà del lavoro messo in atto. Medesima quantità di carico se messa a paragone con la vecchia specifica e, allo stesso tempo, una migliore efficienza, aspetto cruciale nei lunghi tratti ad alta velocità di percorrenza nella pista che sorge sulle rive del Mar Rosso.
Durante l’ultimo turno di libere Leclerc e Sainz hanno ancora una volta svolto lavoro in chiave gara laminatosi ad un giro push negli ultimi minuti di attività. Il propulsore è stato settato ancora una volta a potenze molto basse ma qualche problemino d’assetto è stato riscontrato nei punti più critici del tracciato: il cambio di direzione della 22-23 e il tornantone 27 nel quale è stato soprattutto il madrileno a soffrire, remando a centro curva, appena si andava ad aprire il gas.
Prima di calarci nella diretta ricordiamo che Charles Leclerc, a causa dell’installazione della terza centralina di controllo della power unit, dovrà subire dieci posizioni di penalità in griglia. La sua prestazione, dunque, potrebbe essere condizionata da questa situazione. Lo sarà davvero?
Dopo le cattive notizie, quelle buone: da segnalare che la Ferrari dovrebbe essere l’unica tra i top team ad aver conservato cinque set di soft. Red Bull, Aston Martin e Mercedes avranno un treno di rosse in meno.
Gp Arabia Saudita 2023/Ferrari SF-23: live on board Q1
Eccoci sul Jeddah Corniche Circuit illuminato dalle luci artificiali. La temperatura dell’asfalto è di 32.3°C, quella dell’aria di 27°C. I venti soffiano da nord-ovest 18 a km/h. I ferraristi salgono a bordo delle monoposto ed osservano i monitor collocati davanti al cockpit pronti a scendere in pista per dare il massimo.
Il primo del duo rosso a prendere la pista è Leclerc. Gomma morbide per il monegasco. Subito dopo prende l’asfalto anche Sainz che monta parimenti un treno di Pirelli soft. Nel giro di uscita solite fitte indicazioni sul track position. La prima sezione della qualifica è caratterizzata da gran traffico ed è fondamentale non rimanerne invischiati.
Il primo assalto di Leclerc non è dei migliori visto che chiude momentaneamente alle spalle di Hulkenberg. La SF-23 mostra il solito problemino nel cambio di direzione veloce delle curve 22-23. Molto peggio va a Sainz che ha un giro decisamente negativo chiuso ad oltre due secondi di distacco della Ferrari n°16.
Segue un giro di cooling down con annessa ricarica. “ERS mode 11” per entrambi gli alfieri rossi. Prima dell’ultima curva arriva l’indicazione di switchare su off la ricarica. Si parte per un altro assalto. Il monegasco riesce a risalire in P3 alle spalle delle due Red Bull con un distacco di sei decimi. Miglioramento anche per Sainz che si attesta in sesta piazza con oltre nove decimi dall’apripista Verstappen.
Altro giro di ricarica che precede un terza tornata push con un treno di rosse arrivato al sesto passaggio. Leclerc molla subito, Sainz non migliora nel T1 ma accende di verde il T2. In quel momento Logan Sargeant va lungo in Curva 22: bandiere gialle e tentativo abortito per il madrileno. La comunicazione di Adami è tempestiva e Carlos alza il piede evitando rischi.
A un minuto e mezzo dalla fine della sessione i due ferraristi preparano un ultimo passaggio spinto. Il giro di Charles non parte benissimo visto che c’è un’incertezza nel cambio di direzione di Curva 2. Il monegasco molla immediatamente. Sainz, invece, va in progressione e illumina di verde gli ultimi due settori. Alla fine chiude in sesta piazza alle spalle del compagno di team con un ritardo di 35 millesimi.
Gp Arabia Saudita 2023/Ferrari SF-23: live on board Q2
Ci siamo, si accende il semaforo verde in fondo alla pit lane. Momento importante perché, solitamente, in questa fase le power unit vengono impostate su modalità più spinte. Anche per questa Q2 è Leclerc a prendere per primo la pista. Gomme soft nuove per entrambi gli alfieri del Cavallino Rampante. Track position comunicate sia da Marcos che da Adami nel giro d’uscita. Ci siamo. Valutiamo questo primo assalto.
Il giro di Leclerc è più pulito rispetto a quelli prodotti in Q1 anche se restano delle criticità in uscita di Curva 2. Dove la vettura è migliorata è nel cambio di direzione 22-23 e in uscita dalla 27 dove la SF-23 riesce a “trazionare” bene. 1.29.068 per il monegasco. Peggio va a Sainz (10°) che, come nei primi 18 minuti, parte maluccio e chiude a otto decimi dal collega.
Giro di raffreddamento e nuovo assalto per entrambi. 1.28.903 per il secondo giro di Charles che si migliora nel T2 e fa il miglior T3 fino a quel momento. La power unit Ferrari è salita di potenza e si vede chiaramente. Sainz invece molla e preferisce ritornare ai box per un installare nuovo set di soft. Nel frattempo si riscontrano problemi al cambio per Verstappen.
Se Leclerc sembra sicuro, Sainz ha bisogno di un nuovo giro push perché è fuori dai dieci. Lo spagnolo prepara con cura il giro stando attento a mettere in finestra termica i freni come consigliato da Adami. 1.28.957 e P4 al termine del giro per Carlos che si mette in zona sicura sulla sirena finale.
Gp Arabia Saudita 2023/Ferrari SF-23: live on board Q3
Ci siamo. Ecco il momento della verità per una Q3 nella quale mancherà Verstappen appiedato dalla sua RB19. Stavolta è Sainz ad aprire le danze in casa Ferrari. Il madrileno è in pista con gomma usata. Soft nuova per Leclerc. Pertanto ci concentriamo sul suo giro.
1.28.757 per il talento dell’Academy che è momentaneamente in P1. Piccola sbavatura nella in ingresso di Curva 1 e anche in uscita. Qualche correzione di troppo nel tornante finale. Sainz è normalmente attardato a causa del treno usato.
A breve l’ultimo assalto. Si è discusso sulla possibilità di fare due giri push, cosa possibile su una pista che non stressa troppo i compound. In pista troviamo Sainz che deve risalire dall’ottava piazza. Carlos deve abortire il primo tentativo perché si ritrova la Mercedes di Russell in piena traiettoria e deve alzare il piede. Nel secondo tentativo è solo quinto mentre il compagno di squadra risale in seconda piazza, anche se partirà dalla dodicesima piazzola. Nel giro di rientro l’ex McLaren commenta affermando che non capisce cosa sia successo nelle curve 1 e 2. Riccardo Adami conferma uno “snap” in quella zona.
Il pole position c’è Sergio Perez che bissa il risultato dell’anno scorso. Ecco come sono andate queste avvincenti qualifiche della terza edizione del Gran Premio di Arabia Saudita:
Autori: Alessandro Arcari – @berrageiz e Diego Catalano – @diegocat1977
Immagini: F1, Scuderia Ferrari