mercoledì, Dicembre 18, 2024

Analisi prestazionale Ferrari: buona trazione e bilanciamento, potenziale ancora inespresso

Ferrari ha lavorato bene. Questo ci sembra di capire dopo la prima giornata di prove libere a Melbourne. Ciononostante resta abbastanza complicato avere un’idea precisa. Si perché i problemi al Gps della FIA nelle Fp1 e la pioggia nelle Fp2, hanno complicato tremendamente le cose. Motivo per il quale le prove high fuel verranno concentrato nelle Fp3.

I team favorito del week end, Oracle Red Bull Racing, ha deciso di realizzare prove comparative in merito al carico prodotto al retrotreno. La differenza tra i due pacchetti si nota sull’ala posteriore. Perez ha usato la versione più carica abbinata a una specifica frontale con qualche punto di down force in più, necessario per bilanciare la forza prodotta tra i due assi. L’ala più comune, quella da medio carico, è stata invece montata sulla vettura numero 1 del campione del mondo in carica.

Il pacchetto più deportante mira a generare un grip maggiore al retrotreno per alzare le performance nel T3. Nell’ultimo tratto della pista il messicano era più veloce di 1 decimo rispetto al compagno di squadra, andando però a perdere rendimento nel resto del tracciato.

Nei primi due settori è infatti necessaria una buona dell’efficienza, in quanto ci sono più tratti ad alta velocità di percorrenza dove la velocità di punta recita un ruolo cruciale. Da quanto abbiamo potuto osservare durante le prime libere, il minor carico installato sulla vettura di Verstappen è più adatto a Melbourne, nonostante tecnici e piloti debbano ancora trovare il bilanciamento corretto.

In curva 1 e 3, a tal proposito, abbiamo visto qualche correzione di troppo a centro curva e Max ha sofferto di una certa instabilità al posteriore durante la percorrenza. L’olandese ha deciso di utilizzare da subito la Pirelli a banda rossa per godere dell’extra grip fornito dalla mescola. Mentre Checo ha cominciato con la Medium per poi passare anch’egli alla Soft.


Melbourne: Ferrari lavora parecchio sul set up

Lavoro decisamente diverso per la scuderia di Maranello che ha deciso di adottare un approccio decisamente più graduale. Nel primo stint si è utilizzata la gomma Hard, incubo nella seconda parte della gara a Jeddah. L’obbiettivo era quello di avere una mescola più costante per lavorare sul setup. Come abbiamo durante i giorni passati, il Cavallino Rampante non è ancora riuscito a delimitare al meglio la finestra di messa a punto della SF-23.

Il problema alla base consiste nell’utilizzare le altezze da terra prestabilite dal progetto. Durante le due sessioni, maggiormente nella prima, il porpoising ha fatto presenza soprattutto nel tratto veloce che unisce curva 6 alala 9, elemento che sottolinea una maggior vicinanza del fondo al piano di riferimento (asfalto).

Ferrari ha scelto come in Arabia l’ala mono pilone a collo di cogno. Tale specifica, a quanto pare, ha trovato un adattamento superiore al tracciato di Melbourne. Nell’arco delle sessioni abbiamo notato diverse modifiche al setup frontale della monoposto, così come sulle barre anti rollio.

Accorgimenti che hanno migliorato l’handling delle vetture modenesi, minimizzando un lieve atteggiamento sottosterzante che era presente anche a Jeddah e che, come sappiamo, ha caratterizzato l’interno fine settimana del Bahrain.

Attraverso il grafico relativo ai micro settori verifichiamo in quali tratti della pista dove la Ferrari, necessariamente, dovrà lavorare per massimizzare le prestazioni. La nota positiva riguarda la “non carenza” di carico prodotto. La conferma arriva dai riscontri a centro curva, dove le differenze con la poderosa Red bull sono davvero minime.

Prendendo in esame l’immagine a seguire creata dalla nostra redazione, durante la seconda sessione di prove libere del Gran Premio D’Australia edizione 2023, emergono zone dove la monoposto emiliana è risultata addirittura più rapida della RB19 malgrado, in generale, abbia accusato un gap importante alla fine della tornata.

Ferrari
analisi micro settori Fp2: Red Bull vs Ferrari

Stiamo parlando di curva 1, 6 e l’ultima tornata. In termini di velocità di punta il gap si accorcerà parecchio quando salirà la potenza di motore endotermico e sistema ibrido, tenuta volutamente bassa per cercare di preservare al massimo l’affidabilità delle varie componenti.

Tra curva 6 e curva 9, dove le vetture procedono in flat out va per la maggior parte del tempo, la SF-23 perdeva ben due decimi. Differenza che appunto sparirà una volta si alzeranno le rivoluzioni del propulsore. La trazione invece dimostra valori molto buona. La conferma arriva negli allunghi presenti nel primo settore, dove le due Ferrari non perdono praticamente nulla nei confronti dei bolidi austriaci.


Melbourne: Ferrari al top nelle velocità minime a centro curva

Al momento sembra che Ferrari e Aston Martin abbiano un quantitativo di carico similare. Tuttavia, non appena la rossa salirà di potenza, la forbice con la “verdona” si dovrebbe allargare a favore dell’auto di Maranello.

Ferrari
compare top speed

Osserviamo adesso il resoconto grafico in alto. L’immagine mette a confronto velocità massime e minime dei top team rilevati durante le Fp1. Nella particolare classifica dedicata alla speed-trap, per il momento, domina ancora la Red Bull RB19. La monoposto di Milton Keynes, di fatti, riesce a spingere la vettura austriaca con Verstappen sino a raggiungere i 326km/h.

Per quanto concerne la rossa, invece, considerando come abbiamo detto l’atteggiamento molto prudente sulla potenza espressa dall’unità di potenza italiana, non si becca un gap sostanzioso come a Jeddah. La numero 16 fa segnare 317km/h di punta, mentre Sainz si spinge sino a 320 km/h.

Ferrari
velocità minime a centro curva

In ultima istanza diamo una rapida occhiata all’ulteriore grafico in alto. Attraverso i confronto, possiamo facilmente notare un altro dato legato alle Ferrari senza dubbio molto incoraggiante per il resto del week end.

Il monegasco, impegnato nella sua tornata migliore, riesce a produrre a centro curva le migliori velocità minime. Rispetto alla Red Bull del del giovane talento di Hasselt, infatti, l’ex pilota Alfa Romeo è più rapido di circa 5kmh. Segno di un buonismo grip meccanico espresso a velocità più ridotte.


Autori: Niccoló Arnerich – @niccoloarnerich  – Alessandro Arcari – @berrageiz

Immagini: Scuderia Ferrari 

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