domenica, Dicembre 22, 2024

Ferrari crede ancora nel progetto 675: obiettivo tornare in vetta

Un brutto risveglio per il mondo Ferrari. Malgrado gli evidenti problemi osservati tra test e prove libere in Bahrain, infatti, la speranza di osservare una rossa decisamente più competitiva erano presenti. Purtroppo così non è stato. Un passo gara deficitario che ha relegato la SF-23 a “vettura di contorno”. Prodotto di un overheating al retrotreno che ha impedito di spingere e mostrare il reale ritmo a disposizione.

Le cause di tali risultanze possono essere molteplici. A tal proposito è in fase di elaborazione uno scritto dedicato che cercherà di spiegare le motivazioni papabili che hanno portato a un contesto del genere. C’è poi il grattacapo relativo all’affidabilità. Brutta tegola per il Cavallino Rampante in considerazione allo sforzo profuso durante l’ultimo anno per ribaltare una prospettiva deficitaria a livello motoristico.

Le difficoltà riscontrate sulla power unit che hanno messo KO la numero 16 di Charles Leclerc sono state individuate, concernenti sistema ibrido e pacchi batterie della vettura italiana. Proprio in queste ore tutti i check del caso sono in atto, per scongiurare ulteriori fenomeni negativi che aggraverebbero una situazione generale di per se già complicata.

Ferrari
Charles Leclerc (Scuderia Ferrari) abbandona la sua SF-23 durante il giro 40 del Gran Premio del Bahrain edizione 2023

L’attuale panorama Ferrari non si può certo definire ottimistico se in aggiunta menzioniamo l’ala posteriore mono-pilone a collo di cigno. Una specifica che doveva garantire un connubio tra spinta verticale ed efficienza aerodinamica maggiore e invece, come abbiamo constatato, ha espresso problemi strutturali non convincendo i tecnici nemmeno a livello fattuale.


Ferrari punta forte sulla SF-23

Una monoposto di F1 deve progredire, questo il “must” che non può fare assenza nell’arco di un campionato della massima categoria del motorsport. Ancora. In fase di disegno, valutando i limiti finanziari imposti dal budget cap, definire aggiornamenti stagionali e relativi obbiettivi assume un’importanza cruciale in relazione ai target competitivi prefissati.

Sotto questo aspetto, secondo le informazioni raccolte da Formula Uno Analisi Tecnica, sappiamo che il progetto denominato 675 convince appieno i tecnici della rossa. Si tratta di un punto fermo della gestione sportiva, sicura che una volta risolte le criticità attuali, le potenzialità della Ferrari SF-23 emergeranno perentorie nell’intento di lottare al vertice.

Carlos Sainz - Scuderia Ferrari
lo spagnolo Carlos Sainz (Scuderia Ferrari) a bordo della sua SF-23 in Bahrain

Resta da capire, lo faremo durante il prossimo mese, peraltro tenendo presente l’enorme solidità mostrata dalla Red Bull RB19 addizionata all’estrema competitività della splendida Aston Martin AMR22, come il raggiungimento prestazionale suddetto cambierà i valori in pista nel futuro a breve termine.

A supporto delle bramosie dirigenziali ferrariste si delinea un fatto: l’ultima opera di ingegneria aero-meccanica partorita a Maranello ha evidenziato una certa fattualità sul giro secco. Inopinabile. Tale caratteristica definisce la bontà del “prodotto modenese” sul mero piano velocistico. Aspetto difficilmente trascurabile all’interno di un’analisi sincera e opportuna.

Le redini operative possiedono un quadro manifesto del corrente status. Deficit e carenze della SF-23 riempiono i taccuini degli ingegneri in attesa di essere processati e risolti. Questo l’anelito che il team capitanato dal pragmatico Vasseur intende tradurre in realtà il più presto possibile.

Ferrari
Frederic Vasseur – Scuderia Ferrari

In ultima istanza una riflessione sul nefasto fine settimana bahreinita. Il primo risultato stagionale non stabilisce valori assoluti, specialmente quando diversi fattori sfavorevoli concorrono al mancato raggiungimento dell’obbiettivo stabilito a monte.

La coerenza di pensiero deve valutare d’ufficio questo fatto perché nel caso contrario, considerando un contesto vittorioso, varrebbe il medesimo ragionamento. Accumulare trionfi all’alba di un campionato non implica la gloria finale. Esattamente quello che si è verificato nel 2022 quando, l’inizio sfolgorante della rossa ha lasciato presto il passo al dominio Red Bull.


Autore: Alessandro Arcari –@berrageiz

Immagini: Scuderia Ferrari

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