La pole tanto bramata in casa Ferrari non arriva. Ciononostante i tecnici di Maranello si possono definire abbastanza soddisfatti del rendimento espresso in qualifica. Il potenziale in tale contesto è buono. Leclerc lo ha saputo ampiamente dimostrare. Mentre Sainz, purtroppo, non è stato in grado di produrre la sua massima prestazione mostrando una chiara difficoltà di approccio alla propria vettura.
Incominciamo osservando l’utilissimo grafico telemetrico nel suo complesso. Seppur nel primo settore l’Aston Martin si rimasta molto vicina a Perez, con il passare dei metri ha cominciato a perdere costantemente. L’ultima curva continua a non essere digerita al meglio dalla AMR23, esattamente come venerdì. Poi perde qualcosa in percorrenza e il distacco sale fin poco sopra il decimo.
Ferrari, al contrario, sino a curva 9 era addirittura davanti a Perez. In questo particolare tratto della pista ha fatto una magia Leclerc che ancora una volta ha messo assieme in giro davvero pazzesco a bordo della numero 16.
Gp Arabia Saudita 2023/telemetria T1: Ferrari meglio di Red Bull
Cominciamo ora a entrare in maggiori dettagli. Prendiamo in esame il grafico telemetrico nella prima parte della pista. Rispetto alle prime prove libere sul rettilineo principale la RB19 mostra un vantaggio molto più contenuto sulla SF-23. Sul main straight, infatti, dobbiamo rilevare un solo km/h di differenza tra le vetture del compare.
Nella chicane di curva 1 la monoposto di Charles guadagna molto in entrata. In questa zona il monegasco ha studiato un particolare handling attraverso i dati racimolati nel week end e, con il supporto preciso di Xavi Marcos, è riuscito a massimizzare il rendimento innalzando il rendimento della vettura.
Mentre nelle Fp3, nel cambio di direzione perdeva qualcosa rispetto all’auto austriaca, in qualifica il ferrarista si è mantenuto molto vicino a Perez. In trazione le due macchine sono molto simili, con la Ferrari che produce una curva molto piena, a conferma della bontà in merito alla nuova configurazione dello schema sospensivo all’avantreno.
Nella seconda chicane, molto più rapida, Charles riesce addirittura a guadagnare qualcosa in uscita. Al contrario qui la AMR23 di Alonso perde molto per preparare meglio l’uscita. La piega successiva, la 9, è una curva destrorsa velocissima dove la rossa, peraltro, mostra un leggero porpoising. Malgrado il tedioso effetto aero però, si evince un ulteriore anche se piccolo guadagno sul messicano.
Gp Arabia Saudita 2023/telemetria T2: Ferrari carente in rotazione
Nel tratto successivo, quello centrale, troviamo un tornantino da media alta velocità che precede un’altra chicane parecchio impegnativa per i piloti. All’imbocco del secondo settore è l’Aston Martin del due volte campione del mondo spagnolo a perdere ancora qualcosa in percorrenza.
Osservando il grafico, di fatti, notiamo una bella differenza a livello velocistico. Parliamo, a centro curva, di ben 8 km/h in meno rispetto alla Ferrari. La AMR23, pertanto, mostra una chiara scelta votata all’efficienza aerodinamica per guadagnare rendimento nei tratti a d alta velocità di percorrenza, punto debole della “verdona”.
Seppur in fase di accelerazione l’auto britannica di Alonso mostri una trazione davvero buona, controllando il gap chilometrico in realtà il guadagno non si palesa. In questa porzione del tracciato, nel complesso, Red Bull è la vettura in grado di aprire più margine sugli avversari di più.
Medesimo discorso per la chicane successiva. A tal proposito vale la pena rimarcare un fatto. La SF-23 produce una leggera carenza di rotazione che porta il pilota monegasco ad dover allungare la traiettoria. Comportamento che non aiuta di certo a percorrere la chicane, in quanto, allungando la linea di percorrenza al primo apice, ci si trova mal posizionati per poi affrontare la seconda curva.
Gp Arabia Saudita 2023/telemetria T3: Ferrari mantiene il gap
Arrivando all’ultima parte del tracciato di Jeddah la situazione è molto chiara. Al contrario di quello che ci potevamo aspettare, invece di guadagnare molto in rettilineo la Red Bull di Checo riesce a fare una netta differenza nella fase di entrata in curva, esattamente l’opposto di quello che succedeva il venerdì. Sotto questo aspetto entrano in gioco gli stili di guida diversi tra Verstappen e Perez.
Alonso, come abbiamo già confermato attraverso l’analisi prestazionale consultabile nella nostra web, non aveva le possibilità velocistiche per insediare la seconda piazza di Charles Leclerc. Mentre, al medesimo tempo, il monegasco non era in grado di attaccare la pole di Perez. Le due curve del gap, infatti, si mantengono sempre ben distinte dal primo settore in poi.
Autori e grafici: Niccoló Arnerich – @niccoloarnerich – Alessandro Arcari – @berrageiz
Immagini: Scuderia Ferrari