mercoledì, Dicembre 18, 2024

Honda PU 2026: emergono ostacoli dalla partnership Red Bull

I progressi compiuti dalla power unit Honda sono stati fondamentali per consentire al team di Milton Keynes di aprire un ciclo vincente. L’era dominante della Red Bull, infatti, iniziata nel campionato 2021 attraverso la tanto chiacchierata vittoria dell’olandese nell’ultimo appuntamento iridato, sembra destinata a proseguire ancora per molto tempo. Tuttavia, se analizziamo nel suo complesso l’evoluzione della partnership con il colosso nipponico dell’automotive, notiamo come sia stata alquanto singolare.

Al ritiro in veste ufficiale annunciato in seguito al trionfo di Max Verstappen, è seguito un connubio tra risorse umane e supporto tecnico alla neonata divisione Red Bull Powertrains, incaricata di gestire le attività ricorrenti nel corso delle stagioni agonistiche. L’accordo tra le parti scadrà al termine della stagione 2025 ed entrambi le parti hanno definito scenari a lungo termine nella F1.

Il team campione del mondo ha annunciato la collaborazione con Ford a partire dal 2026, mentre Honda ha sottoscritto la propria manifestazione di interesse per la realizzazione delle power unit di prossima generazione. Il livello di competitività dell’unità di potenza nipponica e il know-how acquisito dagli ingegneri conferiscono al motorista del sol levante un enorme prestigio che favorirebbe l’accordo tra potenziali clienti.

Proprio alla vigilia del mondiale si è parlato di colloqui esplorativi con McLaren, nonostante la precedente collaborazione non resterà di certo negli annali della massima categoria del motorsport. A distanza di pochi anni la casa giapponese è riuscita a tornare su livelli di eccellenza paritetici a quelli di Ferrari e Mercedes.

Honda
la power unit 2022 che equipaggiava la Red Bull RB18

Tuttavia l’evoluzione del modello operativo in essere con Red Bull impone una seria riflessione sul rapporto costi/benefici in merito ad un ritorno ufficiale. Nel corso degli ultimi due anni la gestione complessiva delle power unit è stata ripartita tra Sakura e Milton Keynes. Molti ingegneri precedentemente allocati sul programma F1 sono passati su progetti a emissioni zero, mentre diverse aree tecniche sono state gestite da Red Bull Powertrains.

L’ingegnere capo della Honda e leader del progetto F1 Tetsushi Kakuda, ha specificato che la divisione di Sakura è attrezzata per la sola gestione esigenze dell’attuale partnership con Red Bull, non per lo sviluppo. La mancanza di pianificazione, pazienza e stabilità a lungo termine della Honda sono un antico retaggio del passato, a differenza della permanenza a lungo termine nel motociclismo.


F1: la discontinuità Honda è penalizzante

La marcia indietro in F1 è all’origine del disastroso ritorno nel 2015 sommato al fallimentare rapporto di collaborazione con McLaren. Il ritiro di Yasuaki Asaki responsabile del progetto sino a fine marzo, potrebbe rimettere in discussione la volontà della casa nipponica di tornare in Formula 1 dalla porta principale. Molto dipenderà dalle decisioni di Toshihiro Mibe, attuale CEO e presidente del colosso giapponese. Sotto questo aspetto, la massima categoria del motorsport rappresenta una piattaforma tecnologica ideale per sviluppare il chiaro indirizzo del suo mandato: raggiungere la completa “carbon neutrality”.

Tuttavia, la declinazione Honda della sostenibilità sarà perseguita attraverso l’accelerazione nell’elettrificazione dei prodotti in scia con quanto fatto con la “Honda e”, prima city-car elettrica commercializzata in Giappone ed Europa nel 2020. Senza dimenticare l’implementazione di iniziative da mettere in atto nell’area di produzione, come ad esempio l’utilizzo di energie rinnovabili ed il riciclaggio delle risorse.

Honda
Toshihiro Mibe, CEO e Presidente Honda Motor Co. Ltd.

Molto dipenderà dalla funzionalità degli investimenti rispetto al beneficio indotto sulla produzione delle vetture stradali. Come menzionato nello scritto, la potenziale partecipazione Honda in qualità di costruttore di power unit di F1 nel 2026 implicherà ingenti investimenti. Questo per gestire all’interno del proprio perimetro sulla governance delle aree tecniche che negli ultimi due anni sono state assorbite dalla divisione Red Bull Powertrains. I prossimi mesi saranno decisivi in quanto la realizzazione delle nuove power unit dovrà essere pianificata non più tardi del 2023.


Autore e tabella: Roberto Cecere – @robertofunoat

Immagini: Red Bull – Honda

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