Dopo le intense sessioni di test e i tre turni di prove libere sul circuito del Bahrain, le qualifiche hanno emesso i primi verdetti, seppur parziali, in merito ai rapporti di forza tra le monoposto 2023. Le performance sotto tono della Mercedes W14 fino alla giornata di ieri avevano gettato nello sconforto Lewis Hamilton sinceramente preoccupato di dover assistere alla replica del disastroso inizio della passata stagione.
Il sette volte campione del mondo, spesso incline a esternazioni pessimiste allorquando la monoposto non asseconda il suo talento, aveva confessato che il livello prestazionale della W14 fosse addirittura peggiore della tanto “odiata” W13 “B”.
Affermazione al vetriolo che non dava adito a speculazioni di tipo dal paore della pretattica ma figlie di un reale senso di frustrazione. Nel terzo turno di prove libere disputate nelle torride condizioni ambientali del Golfo Persico, la “freccia nera” ha dato segnali di vita, inserendosi nel gruppetto di testa senza tuttavia sciogliere i dubbi sul reale potenziale della vettura “total black” rispetto alla concorrenza arricchita dalla sorpresa Aston Martin.
Un recupero probabilmente favorito da mappature più spinte dell’unità turbo-ibrida. L’incubo di assistere al sorpasso prestazionale di una scuderia cliente nei confronti del team ufficiale stava prendendo corpo in modo chiaro e netto, dinamica mai accaduta dal ritorno in veste ufficiale della stella a tre punte nella massima categoria del motorsport.
Se la campagna 2022 era stata inizialmente compromessa dall’imprevedibile fenomeno del porpoising, la W14 ha dimostrato di non esserne affetta. Toto Wolff, al pari dei piloti, ha espresso disappunto per quanto espresso dalla nuova monoposto sia in termini di prestazione assoluta che sul passo gara il cui gap dai migliori è stato stimato addirittura intorno al secondo al giro. In sostanza uno scenario apocalittico che ha spiazzato chi ha creduto ciecamente nella propria filosofia aerodinamica.
Mercedes: il cronometro conferma il gap
Finalmente le qualifiche hanno sgomberato il campo dai dubbi e le previsioni dei piloti e di Toto. Mercedes almeno dal punto di vista prestazionale è la quarta forza in campo alle spalle anche della Aston Martin di Alonso che ha dimostrato di non essere un bluff. George Russell e Lewis Hamilton partiranno rispettivamente in sesta e settima posizione divisi da pochi millesimi di secondo ma da oltre sei decimi da Max Verstappen, poleman di giornata.
Il confronto con le qualifiche della scorsa edizione del gran premio del Bahrain è impressionante. Lewis Hamilton si classificò quinto con un distacco di 680 millesimi da Charles Leclerc. Nella qualifica odierna Russell ha pagato un distacco di 632 millesimi dalla pole. In sostanza, il distacco è praticamente identico ma con due aggravanti. La presenza di una monoposto motorizzata Mercedes davanti agli alfieri del team ufficiale e il fatto che lo scorso anno la W13 “B” era gravemente “debilitata” dal porpoising.
Le previsioni di Lewis Hamilton sono state quindi confermate in pista. Il fuoriclasse inglese crede che in gara si possa lottare con i piloti della Ferrari ma ritiene fuori portata il duo Red Bull e udite udite Aston Martin. Le aspettative sulla distanza dei 300 chilometri non sono quindi molto diverse da quelle di 12 mesi fa.
Mercedes. Il Re è nudo: il problema è l’aerodinamica.
La scelta di continuare a credere nella filosofia aerodinamica zero-sidepods, nonostante fosse osteggiata da Lewis, ha fallito. Non è più un’opinione dal momento che Toto Wolff ha dichiarato che è giunta l’ora di prendere decisioni difficili. Per il team principal austriaco il quadro è “crystal clear”. Aston Martin fa ampio ricorso ai TRC (Transferrable Components, nda) forniti da Mercedes, utilizza la medesima galleria del vento del team anglotedesco ergo il problema non può che risiedere nell’aerodinamica.
Toto ha chiarito che un team come Mercedes non può permettersi di replicare i deludenti risultati della passata stagione, tuttavia i primi indizi lasciano intendere che anche il 2023 sarà un anno complesso se si intende convergere verso una differente filosofia aerodinamica.
Autore: Andrea Bovone
Foto: F1, Mercedes AMG F1