lunedì, Dicembre 23, 2024

Mercedes/F1: attestata la frequenza di rimbalzo

Senza dubbio alcuno, nella scorsa stagione Mercedes è stata la vettura che ha pagato il prezzo più elevato in termini di performance a causa del pompaggio. Le monoposto 2023 sono state concepite per annullare il tedioso fenomeno del porpoising, effetto collaterale della nuova generazione delle F1 ad effetto suolo che ha colto di sorpresa diversi ingegneri aerodinamici.

Nonostante la problematica fosse comune ad altri competitor, le oscillazioni verticali delle frecce d’argento erano caratterizzate da una frequenza sensibilmente superiore. L’incessante piano di sviluppo, protrattosi fino ad Austin, ha conferito alla W13 “B” l’equilibrio necessario per estrarre le performance, evidenziate in fase di simulazione nell’ultimo quarto della scorsa stagione.

Quanto abbia influito la direttiva tecnica anti porpoising nella rinascita Mercedes è ormai un esercizio fine a sé stesso. Soprattutto se contestualizzato in una stagione segnata dal dominio schiacciante della Red Bull RB18.

Parallelamente alla definizione della TD039 la FIA ha apportato la modifica al regolamento tecnico 2023, imponendo l’innalzamento di 15 mm del floor edge nella zona del fondo antistante all’asse posteriore. Con questo correttivo si intendeva minimizzare il saltellamento.

Tuttavia, proprio nel corso della prima sessione di test, la Ferrari SF-23 ha manifestato un evidente oscillazione verticale rapidamente risolta nella sessione pomeridiana. Quanto occorso sulla monoposto del Cavallino Rampante è tuttavia sintomatico di una caratteristica endemica delle wing car.

Mercedes
Charles Leclerc a borda della Ferrari SF-23 durante i test in Bahrain

Esiste ancora la latente predisposizione al pompaggio che si manifesta a fronte di particolari scelte di setup. Al momento i team hanno trovato la quadra sul circuito di Sakhir, ovvero le migliori regolazioni affinché il fenomeno non si presenti per massimizzare il carico generato dal fondo con i canali Venturi.

Il delicato equilibrio tra l’altezza da terra e la soglia di innesco del porpoising rappresenta il margine entro il quale si deve operare. Per qualche vettura, come la RB19, i gradi di libertà sono maggiori rispetto ad altri. Per quanto riguarda Mercedes il pompaggio sembra essere un lontano ricordo. Eppure la W14, fedele al concept aerodinamico “zero pod”, sembra essere ancora lontana dai diretti competitor.


Mercedes: Symonds attesta il contenimento del porpoising

La certificazione relativa alla guarigione dal porpoising dell’auto total black arriva direttamente dal responsabile tecnico della F1. L’ingegnere britannico, in base ai dati rilevati nelle prove in Bahrain, ha quantificato la bontà del lavoro svolto dal gruppo di lavoro diretto da Mike Elliott:

“Rispetto a questo punto della stagione scorsa, Mercedes sembra essere messa notevolmente meglio dal punto di vista della stabilità sulle altezze da terra. La differenza è enorme. Non conosco i dettagli a disposizione della squadra, ma i picchi di oscillazione sono circa un terzo rispetto all’inizio del 2022”.

E’ bene ricordare che il principale problema della W13 “B” non era l’ampiezza delle oscillazioni ma bensì l’elevata frequenza. Anche la Ferrari F1-75 mostrava un evidente pompaggio, ma la frequenza delle oscillazioni era nettamente inferiore a quella vista sulla vettura tedesca.

Mercedes
compare frequenza porpoising: W13 “B” vs Ferrari F1-75

Risulta alquanto anomalo che il direttore tecnico della F1 renda pubblico il comportamento di una monoposto, quantificandone il progresso rispetto al modello precedente, sebbene si tratti di un comportamento apprezzabile ad occhio nudo e dagli on board camera.

Del resto Symonds, in tempi non sospetti, giudicò in modo critico le azioni poste in essere dalla FIA per mitigare il porpoising: Penso che la federazione abbia un po’ esagerato dopo Baku. In Azerbaijan abbiamo visto l’impatto peggiore possibile del porpoising, perché un team aveva provato qualcosa che non aveva funzionato facendo la voce grossa. Ma se la FIA non fosse intervenuta, i problemi sarebbero stati risolti ugualmente, perché la maggior parte delle squadre aveva capito come tenere sotto controllo i sobbalzi.

In base a questa posizione, le recenti dichiarazioni dell’inglese prestano il fianco a chi ritiene che, l’intervento della FIA, sia stata una mano tesa al team capitanato da Toto Wolff nel momento di maggiore crisi tecnica.

Probabilmente, la preparazione delle auto 2023 in Bahrain, potrebbe mascherare la predisposizione al porpoising di alcune vetture come ipotizzato da Symonds: “Se cominci a spingere di nuovo i limiti il porpoising ritorna. Se lo vai a cercare, ovviamente si ripresenta” Incubo che gli ingegneri cercheranno di limitare senza disperdere il potenziale delle rispettive F1.


Autore e grafici: Roberto Cecere – @robertofunoat

Immagini: Scuderia Ferrari – Mercedes AMG F1 Team

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