Due a zero. Non parliamo di calcio, ma dello score in qualifica di questo avvio di stagione nel mondo Mercedes. George Russell è stato in grado di battere due volte Lewis Hamilton nell’esercizio del giro push. Se in Bahrain la distanza è stata minima, qua a Jeddah il gap si è aperto notevolmente. Sono quasi tre i decimi che il sette volte iridato ha pagato sui 6174 metri del tracciato saudita. T1 e T2 le aree di maggiore sofferenza, con un T3 in cui Russell pagava pochi centesimi.
Situazione forse figlia di un assetto leggermente diverso, visto che il terzo segmento è il tratto più veloce del nastro d’asfalto saudita. Questa potrebbe essere una risposta, ma non è ciò che ha riferito Lewis Hamilton dopo il turno di qualifiche. L’analisi del pilota di Stevenage, che proprio in questo weekend ha annunciato il divorzio sportivo dalla storica collaboratrice Angela Cullen, è stata molto lucida e non votata alle giustificazioni di facciata.
Mercedes W14/Hamilton: un matrimonio già in crisi?
La realtà è che Hamilton è la W14 non si prendono. “Mi sento come se avessi faticato con la macchina nelle curve ad alta velocità. Non sento la vettura sotto di me. Semplicemente non mi sento connesso a questa macchina e non so come superarlo. Quindi non so davvero cosa farò al riguardo. È dura, sto dando assolutamente tutto. Resto qui fino al più tardi possibile ogni giorno, mi preparo al meglio ma poi salgo in macchina e non riesco a connettermi“.
“Non so davvero cosa dire al riguardo, ma è positivo che George abbia fatto una buona corsa; quindi possiamo sperare di segnare dei buoni punti per la squadra. Io cercherò di recuperare”. Parole, quelle di Hamilton, che sanno quasi di resa, anche se nel finale lasciano aperta una flebile speranza che si possa rimettere in asse la situazione. D’altro canto, negli ultimi anni, Lewis riesce a dare sempre il meglio di sé sulla lunga distanza. E visto che Jeddah è una gara che presenta sempre degli imprevisti, il weekend potrebbe svoltare di colpo.
Restano comunque manifeste le difficoltà che l’ex campione del mondo sta incontrando. Un adattamento tecnico difficile, sicuramente, ma forse anche una problematica psicologica che investe chi aveva sperato che la monoposto 2023 potesse dare concrete possibilità di lottare per il titolo. La cosa beffarda, a ben vedere, è che se non esistesse la Red Bull, Mercedes non sarebbe poi messa così male.
Russell, difatti, è molto vicino alla Aston Martin di Fernando Alonso, non è distante da Leclerc ed è riuscito a tenere alle spalle in maniera piuttosto agevole l’altra Rossa, quella di Carlos Sainz. Se Lewis quindi parla di volontà di recupero senza fissare un obiettivo chiaro, George punta direttamente al podio, quindi a mettere in piedi una gara all’attacco, chiaramente favorita dall’assenza sia di Leclerc che di Verstappen i quali, però, potrebbero verosimilmente rimontare dalle retrovie e diventare pericolosi nelle ultime fasi del GP.
Mercedes: Hamilton spera negli update per ripartire di slancio
Hamilton, che è un combattente nato, non può permettersi di perdere troppo terreno dalla vetta e dal compagno di squadra. Le particolari condizioni che si sono venute a creare per i problemi tecnici di Leclerc e di Verstappen potrebbero contribuire a tenere il campo chiuso. Tale situazione potrebbe permettere di contenere i danni in un momento in cui tra la macchina e il pilota non è esploso il feeling giusto.
Toto Wolff, sempre molto protettivo nei riguardi del campione inglese, ieri ha detto che Lewis ha facoltà di guardarsi intorno qualora Mercedes non sarà in grado di offrirgli una macchina competitiva. Esternazioni che sembrano un po’ strane in un momento in cui le parti stanno discutendo per il rinnovo contrattuale di due anni.
La volontà di Hamilton è quella di rimanere sotto l’ombra protettrice della Stella a Tre Punte. Ma l’intento deve essere corroborato dalla capacità del team di fornirgli un mezzo all’altezza della situazione. Essere comunque all’interno di un gruppo di competitor coeso è un fatto positivo nel momento in cui a Imola arriverà una versione molto rivoluzionata della W14. Un “restiling” che dovrebbe permettere di trovare quelle performance per provare a staccare Ferrari e Aston Martin e per tentare di mettersi in scia della Red Bull.
Proprio la possibilità di riaprire il campionato deve essere la molla per il trentottenne di Stevenage per ritrovare quegli stimoli che in questi giorni sembrano essersi un po’ affievoliti. Magari serve solamente l’evento scatenante, quel dettaglio che fa riaccendere il fuoco in un conducente che non vuole permettere che Russell scappi in classifica con all’orizzonte l’arrivo di una vettura più efficace. Quindi, proprio per tale motivo, il Gran Premio dell’Arabia Saudita assume un valore molto importante nell’economia della stagione 2023 di Hamilton.
Se Lewis, come egli stesso ha riferito, sta lavorando giorno e notte per migliorare la W14, allora deve credere che questa possa progredire sensibilmente in modo da potergli dare la possibilità di sentirsi più a suo agio nel controllarla. La Formula Uno è uno sport di dettagli in cui anche il piccolo elemento può fare una differenza molto grande. Ed essere nella propria comfort zone di pilotaggio è qualcosa che aiuta a tirar fuori il potenziale da un mezzo che pare non averne troppo. Russell ci è riuscito ieri, bisogna capire se Lewis sarà in grado di farlo nei 308 chilometri del gran premio odierno.
Autore: Diego Catalano – @diegocat1977
Foto: F1, Mercedes AMG