È una legge generale dello sport. Vale per la F1, vale per la Red Bull, vale per Max Verstappen: il campione del mondo in carica è colui il quale parte favorito nella stagione successiva. Una consuetudine che quest’anno è avvalorata anche dalle risultanze che emergono dai test invernali del Bahrain.
La Red Bull RB19, l’ultima nata in casa Milton Keynes, è sembrata immediatamente una vettura ben bilanciata, consistente, che va in continuità con il modello che l’ha preceduta. Un’auto che si è contraddistinta per riscontri solidissimi sin dal primo assaggio dell’asfalto. Cosa accaduta sia sul giro secco, specie con Sergio Perez che ha lavorato molto sulle gomme C4, sia sui long run. Ciò che ha spaventato gli avversari nelle simulazioni di passo gara è la spiccata attitudine dell’auto a gestire le gomme, caratteristica che è stata mostrata anche dall’Aston Martin e, in parte, dalla Alpine.
I rivali più accreditati, quindi Ferrari e Mercedes, non si sono altrettanto contraddistinti per una perfetta gestione termica dei compound. L’essere veloci sul giro secco e, contestualmente, essere consistenti sulla lunga durata mette naturalmente i “tori caricanti” in una posizione privilegiata nel panorama iridato.
Nel consueto giro di conferenze stampa che si tengono il giorno prima dell’inizio dell’attività in pista, il campione del mondo in carica si è nascosto non nascondendosi. Sembra paradossale, ma è così. Il pilota olandese, difatti, ha sottolineato quanto nella squadra si sentano preparati per questo avvio di campionato. Ma, allo stesso tempo, ha invitato gli osservatori a lanciare lo sguardo anche nel campo avversario.
Red Bull RB19: punto di riferimento per la F1 2023?
“Buoni test e vettura veloce? Sì, ma tutto è relativo. Sono stati tre giorni positivi, abbiamo compiuto dei passi avanti, ma dobbiamo vedere se si confermeranno nel weekend. In ogni caso, oltre a questo fine settimana, si continuerà a gareggiare. Dunque si dovrà sviluppare la vettura anche perché ogni pista è diversa. Se devo dire come sono andati i test, però, non posso nascondere che siano andati bene”. Queste le prime parole di Max Verstappen riferite ai media.
Il due volte iridato mette in guardia dal fatto che la Formula Uno non è uno sport individuale. Il contesto fa la differenza: è il posizionamento degli avversari che determina quella che sarà la vera scala valoriale. Durante le prove di fine febbraio abbiamo visto Ferrari e Mercedes, che ribadiamo possono essere i più credibili competitor della franchigia austriaca, lavorare con assetti molto particolari.
La SF-23, soprattutto nella seconda giornata, ha spinto molto sui setup per capire dove si attivava il pompaggio aerodinamico. Uno “stress test” in piena regola per verificare quali fossero i punti di debolezza – qualora ce ne fossero – di una vettura che non è un semplice sviluppo del modello che l’ha preceduta. Parimenti, in Mercedes, si è operato tenendo fisse delle costanti e facendo poi ruotare altri elementi per valutare un mezzo che doveva affrancarsi totalmente dal porpoising.
L’operazione pare che sia riuscita: la W14 è una lontana parente di quella W13 che saltellava e sobbalzava in maniera incontrollata. Quindi è lecito affermare che sia Maranello che Brackley hanno lavorato più per capire le caratteristiche del progetto che per trovare la prestazione. Cosa che invece hanno fatto in Red Bull perché la RB19 – e questa è una delle grandi virtù della monoposto creata da quel genio che è Adrian Newey – è sembrata una macchina “plug-in”: va in pista, sciorina tempi, dimostra di essere forte.
Red Bull: l’imperativo è non abbassare la guardia
“Ovviamente i nostri avversari più pericolosi sono i team che ci sono più vicini – ha affermato il pilota di Hasselt – Però, in fin dei conti, credo che la minaccia possiamo essere noi stessi perché dobbiamo restare sul pezzo e non possiamo permetterci di commettere troppi errori. Non possiamo essere perfetti, tutti commettono errori, però dobbiamo cercare di ridurli il più possibile”.
E dall’affermazione su riportata in grassetto che si comprende la forma mentis di un team vincente. Quale è Red Bull. I campioni in carica sono ben consci di avere tra le mani una macchina potenzialmente dominante. Quindi provano ad allontanare il rischio di rilassamento . Nella stagione 2023, lo ricordiamo, la scuderia di Chris Horner avrà meno ore di sviluppo a disposizione rispetto alla concorrenza per via degli effetti del balance of performance tecnico e della sanzione arrivata dopo l’infrazione del budget cap.
Questa particolare condizione imporrà probabilmente l’impossibilità di approntare un piano di sviluppo della macchina tanto massiccio quanto quello che potranno mettere in cantiere Ferrari, da un lato, e Mercedes, dall’altro. Pertanto, è probabile che in sede di progettazione della RB19, gli ingegneri abbiano spinto sulla ricerca delle prestazioni proprio per garantirsi quel vantaggio che servirà durante l’anno e che potrebbe essere eroso dalla particolare situazione operativa summenzionata.
A leggere le dichiarazioni di Verstappen, e in generale del mondo Red Bull, sembra di vedere quanto affermavano gli uomini della Mercedes negli anni del lungo dominio tecnico. Nello sport, a volte, è necessario affiancare alle “virtù progettuali” la capacità di essere costantemente sul pezzo. In questa fase sembra che i campioni del mondo in carica debbano premurarsi maggiormente di tenere alta l’asticella della concentrazione piuttosto che curarsi degli avversari.
Chiaramente si tratta di una sensazione “fumosa”, che scaturisce dalle prove svolte sul tracciato di Sakhir la passata settimana chiuse con un Sergio Perez mattatore sulla singola tornata. E non solo. La pista potrebbe sovvertire questa idea imperante nel paddock? Ovviamente sì, ma non saremmo meravigliati se già da oggi, per i primi turni di prove libere del Gran Premio del Bahrain 2023 che potrete seguire con le nostre consuete live on board, la RB19 scendesse in pista e iniziasse ad alzare la voce rispetto ad una concorrenza che deve ancora capire dove realmente si trova.
Autore: Diego Catalano – @diegocat1977
Foto: F1, Oracle Red Bull Racing, Scuderia Ferrari