Ci siamo. Dopo un’attesa di oltre tre mesi la Red Bull, e la F1 in genrale, è pronta a tornare ufficialmente in pista dal 3 al 5 marzo per il GP Bahrain, prima tappa della stagione 2023. I test pre-season si sono conclusi lo scorso 25 febbraio, con una sessione di tre giornate complessive sempre presso il tracciato che sorge in Medio Oriente.
Seppure siano prove, e conseguentemente i riscontri cronometrici e le successive valutazioni sui valori in campo siano da prendere con le pinze, le prime indicazioni denunciano come la nuova RB19 possa ancora essere il punto di riferimento della categoria nonostante la penalità dovuta all’infrazione il budget cap nel 2021. La monoposto di Max Verstappen e Sergio Perez ha fornito ottimi riscontri cronometrici sia nella simulazione qualifica sia in quella del passo gara.
Red Bull RB19: bilanciamento ottimale con le Pirelli 2023
Oltre alle novità tecniche per quanto concerne l’area nevralgica del fondo vettura, giunte sulla scia della TD039 introdotta a partire dal GP Belgio 2022, il focus tecnico delle F1 2023 è rappresentato dalle nuove coperture Pirelli. Le attuali specifiche degli pneumatici, come dichiarato dal costruttore milanese, sono più veloci ma soprattutto sono state studiate per diminuire drasticamente la presenza del sottosterzo all’avantreno in modo da offrire un bilanciamento più equo tra i due assi.
Tuttavia, adattare la nuova monoposto alle nuove specifiche, ha richiesto da parte dei team uno studio approfondito per quanto concerne la distribuzione dei pesi, l’inserimento in curva ed il grip meccanico. Elementi che hanno portato alla ricalibrazione dei gruppi sospensivi.
Una serie di fattori tecnici che solitamente conducono, indirettamente, ad accontentare maggiormente più lo stile di guida di un pilota a discapito dell’altro, per poi correggere il tiro con i vari sviluppi nell’arco dell’annata. Ma anche sperimentando nuovi assetti. Cosa che Milton Keynes ha fatto l’anno scorso andando nella comfort zone del campione del mondo che non a caso ha bissato l’iride.
Red Bull RB19: una vettura adatta sia a Verstappen che a Perez
Alla Red Bull non hanno dovuto affrontare questa problematica, dato che la RB19 si sposa perfettamente con le caratteristiche di guida sia di Max Verstappen che di Sergio Perez. Nonostante stili differenti, la nuova monoposto ha mostrato una versatilità non indifferente per quanto concerne la pura guidabilità nelle differenti fasi: stabilità in frenata, trazione al posteriore, gestione del carico a centro curva e precisione di inserimento in ingresso.
Il fatto che ambedue i piloti abbiano fornito feedback positivi, si tradurrà in una maggiore flessibilità per quanto concerne gli assetti da testare nei differenti fine settimana di gara.
Analizzando gli stili di guida, vediamo che Verstappen predilige un avantreno molto preciso in inserimento curva riuscendo a gestire un posteriore meno stabile con una tendenza più al sovrasterzo. Pérez, invece, ama una vettura più docile nelle differenti fasi con una guida più “rotonda”. La passata annata, la RB18 si adattava meglio alle caratteristiche di guida del messicano, che era sul livello dell’olandese, prima che con gli sviluppi la monoposto venisse indirizzata verso lo stile di guida del bi-campione del mondo di Hasselt.
Infatti, quando la RB18 venne cucita su misura su Verstappen, Pérez disputò due fine settimana anonimi per quanto concerne la performance pura, in Francia e in Ungheria. A Le Castellet andò in crisi nella gestione degli pneumatici, sia medi sia duri. A Budapest, invece, fu autore di una qualifica da dimenticare chiusa col 12° tempo e l’esclusione nel Q2. Questo per sottolineare quanto sia complicato guidare una monoposto che non si sposa con le proprie caratteristiche.
Red Bull RB19: auto versatile, a differenza del passato
Un caso analogo lo aveva vissuto Alexander Albon con la RB15 e la RB16, rispettivamente nella seconda metà dell’annata 2019 e nel 2020 quando si trovò a guidare monoposto nate e sviluppate sotto i dettami del bi-campione del mondo.
Entrambe le auto erano contraddistinte da un avantreno molto forte, mentre il retrotreno era più instabile, soprattutto nelle sezioni a bassa velocità. Non che alla Red Bull mancasse grip meccanico in fase di trazione, ma semplicemente l’assetto meccanico ed il bilanciamento erano studiati in funzione della guida dell’olandese e nel massimizzare la stessa.
Caratteristiche di entrambe le Red Bull che non consentirono mai ad Albon di poter esprimere il proprio potenziale al massimo della forma. L’anglo-tailandese ha uno stile di guida molto sensibile e dolce, che tende quasi ad ‘accompagnare’ la monoposto al punto di corda per poi gestire la percorrenza della stessa con oculatezza in fase di trazione.
Con un avantreno puntato e un retrotreno tendente al sovrasterzo, l’attuale pilota della Williams ha dovuto riscontrare criticità non da poco, così come Perez le ha dovute affrontare a metà della passata annata. E proprio dal GP Francia 2022 il disavanzo da Verstappen è aumentato in maniera considerevole.
Tuttavia, con la nuova RB19, nella stagione F1 2023 non dovrebbero più esserci queste problematiche. La nuova creatura di Adrian Newey sembrerebbe già aver trovato la quadratura del cerchio per quanto concerne il bilanciamento tra i due assi in relazione alla nuova tipologia di pneumatici Pirelli. Per la felicità di entrambi i piloti.
Sicuramente non una buona notizia per le dirette concorrenti, perché se Perez dovesse andar veloce come Verstappen – ma anche leggermente meno – rappresenterebbe un pessimo cliente per Ferrari e Mercedes.
Autore: Silvia Napoletano – @silvianap13
Foto: Oracle Red Bull Racing