Manca poco all’avvio del Gran Premio dell’Azerbaigian 2023. Dopo la Sprint Race di ieri abbiamo potuto apprezzare quali sono i valori in campo, anche se l’uso della sola gomma a mescola media non ha offerto indicazioni definitive. Questa evidenza, incrociata con l’assenza di prove sul passo gara data la limitazione delle libere al solo turno del venerdì mattina, rende l’evento particolarmente imprevedibile.
Variabili nelle variabili su un tracciato che vede molto spesso la presenza della safety car che è andata sovente a sparigliare i piani tattici definiti a tavolino. Il circuito, che misura 6000 metri, dovrà essere percorso 51 volte. La gara breve del sabato, osservando soprattutto la prestazione di Lando Norris che aveva azzardato montando la gomma soft, ci dice che questo compound difficilmente verrà preferito nel primo stint.
Gp Azerbaijan 2023: le gomme a disposizione dei piloti
Prima di addentrarci nelle strategie diamo uno sguardo ai treni di gomme disponibili per ogni pilota facendoci aiutare dall’infografica della Pirelli.
Possiamo osservare che Ferrari, Mercedes e Red Bull hanno possono contare su un treno di gomme medie nuove ed è con questo compound che probabilmente i sei piloti dei suddetti team scatteranno al via. Diversa la situazione per quanto riguarda Aston Martin, con Fernando Alonso e Lance Stroll che non hanno conservato un set di Pirelli a banda gialla e potrebbero optare per una partenza su gomma hard per poi “switchare” sulla media – o addirittura sulla soft – nella fase finale.
Gp Azerbaijan 2023: le strategie di gara
Se non dovessero intervenire la safety car o la virtual safety car, la strategia più consona per affrontare i 51 giri del Gran Premio di Baku è quella di effettuare una sosta singola. La fermata, infatti, è parecchio penalizzante a causa della presenza di un tratto full gas di oltre 1800 metri.
I team, quindi, cercheranno di ottimizzare il materiale, gestendolo, per evitare due soste. A meno che la gara non presenti quegli inconvenienti che da queste parti sono all’ordine del giorno. Ecco che uno stop in più potrebbe diventare l’occasione per avere la meglio di chi potenzialmente ha più passo ma che non ha letto bene la situazione che cambia repentinamente con il potenziale ingresso della vettura di sicurezza.
In base ai dati affluiti dai team al gommista si ritiene che la strategia più efficace è quella ad una sosta composta dal primo stint con gomma media per poi puntare su gomma hard nella parte conclusiva delle operazioni. La finestra per il primo pit dovrebbe andare dal tredicesimo al ventesimo giro, per poi proseguire fino al termine con il compound più duro. Chiaramente, serviranno grandi doti di management degli pneumatici e i problemi saranno soprattutto di quei piloti che si troveranno in centro gruppo in aria sporca.
Data la mancanza di carico per soddisfare la necessità di essere veloci alle speed trap, il secondo settore diventa di vitale importanza. Sarà necessario evitare di attivare il fenomeno dell’overheating, cosa della quale si era lamentato Max Verstappen durante la mini-gara di ieri.
L’alternativa tattica è quella di partire con la gomma hard e allungare lo stint addirittura fino al quarantesimo giro per poi montare lo pneumatico soft che eviterebbe di andare in sofferenza perché dovrebbe percorrere una decina di tornate a serbatoi particolarmente scarichi e con una pista iper-gommata. Ma è difficile che qualcuno dei top driver opti per questa soluzione perché potrebbe essere particolarmente penalizzante nella fase iniziale della tenzone, con una mescola che poco si adatta al troppo carico di carburante.
La terza strategia, quella delle due soste, non verrà probabilmente adoperata da nessuno se non in caso di caos determinato da problemi che si possono verificare in pista e che causerebbero l’ingresso della safety car. La chiave della gara, in conclusione, è proprio quella relativa all’imprevedibilità di un evento che spesso è caratterizzato dalla presenza della vettura di sicurezza. Oltra alla sagacia dei piloti servirà anche quella degli strateghi per venire a capo del rebus che è il Gp dell’Azerbaijan.
Autore: Diego Catalano – @diegocat1977
Foto: F1, Scuderia Ferrari
Infografiche: Pirelli Motorsport