Dopo oltre un mese dall’avvio del campionato del mondo di F1 2023 possiamo delineare dei valori abbastanza chiari, con una Red Bull a comandare, Aston Martin a fare da inseguitrice e Mercedes e Ferrari a rappresentare le delusioni dopo i proclami invernali. Secondo qualcuno, in una prospettiva non proprio ottimistica, il team di Milton Keynes sarebbe in grado di gestire questo vantaggio ancora per altre due stagioni, ossia l’arco temporale che ci divide da qua alla nuova rivoluzione regolamentare che investe sia la sfera aerodinamica che quella motoristica. Il 2026 coincide anche con il debutto ufficiale della Audi.
Il competitor tedesco ha il compito di presentarsi come nuovo motorista che intende affermarsi con una certa rapidità. L’impresa, qualora venga compiuta, assumerà connotati ancora più grandi visto che scende in pista accanto ad un team, la Sauber, che non è abituato all’alta classifica. Insomma, Audi ha molta strada da percorrere per creare una miscela quanto meno efficace sin dal suo debutto nel Circus.
Nell’era delle limitazioni sempre più contingenti all’attività sui circuiti è obbligatorio calibrare bene il lavoro da fare in fabbrica e la casa tedesca si è messa all’opera con largo anticipo per non farsi sorprendere quando il cronometro conterà davvero. Ed è per questo che l’azienda dei Quattro Anelli prevede di ingaggiare un pilota di comprovata esperienza che possa lavorare allo sviluppo dei propulsori. Una cosa che dovrebbe avvenire entro il 2023 stando a quanto riferito da Adam Baker, responsabile del progetto Audi in Formula 1.
“Può sembrare che il nostro debutto sia lontano – ha spiegato Baker – ma vogliamo avere un driver di sviluppo entro la fine del 2023. Avere un pilota veloce è una priorità. Ma è anche molto importante avere qualcuno che abbia esperienza per sviluppare il nostro nuovo motore nei simulatori che abbiamo a Neuburg“.
Dall’ultima affermazione si evince che Audi non intende operare solo nella factory della Sauber. Cosa che comporterebbe una dilatazione temporale che potrebbe determinare pericolosi ritardi nel programma. Ancora, emerge chiara l’indicazione second cui il motorista sia già in possesso di strumenti all’avanguardia che la squadra di Hinwil userà in futuro per crescere ed issarsi laddove Volkswagen vuole: in vetta.
Nei mesi scorsi, per questo delicato ruolo, si era fatto il nome di Mick Schumacher che poi si è accordato con Mercedes di cui sarà pilota di riserva e testimonial. La ricerca continua e ad essa, in parallelo, si associa quella di nuovi tecnici che servono a strutturare il reparto powertrains.
“Siamo alla ricerca di esperti in materia con precedenti esperienze in Formula Uno. È la prima volta, dal 2009, che un motore per la categoria viene sviluppato in Germania e quindi se vogliamo personale specializzato dobbiamo cercare in Inghilterra, Francia o Italia“. E chissà che l’occhio lungo del colosso tedesco non possa posarsi su Mattia Binotto che, dopo il periodo di gardening, sarà libero di accasarsi con chi vuole.
F1. Audi/Sauber: doppio binario di sviluppo
In questa fase Sauber-Audi si muove su un doppio binario. Da un lato opera Baker che sta ottimizzando e completando la campagna acquisti, dall’altro è entrato in azione Andreas Seidl che dalla proprietà tedesca è stato scelto per diventare l’amministratore delegato della franchigia di Hinwil. Ciò a sancire il livello di compenetrazione del motorista all’interno del team che ha accettato di perdere potere decisionale in favore di chi investirà capitali umani e finanziari.
Audi, ad oggi, sembra voglia costruire un reparto motori snello e agile che conta su circa 300 operatori. Un numero apparentemente esiguo se rapportato a quello della Mercedes che conta tre volte il numero di impiegati. Ma la ragione di questa differenza sta anche nelle forniture. La Stella a Tre Punte offre i suoi propulsori, in cambio di lauti pagamenti, a tre squadre oltre a quella ufficiale. Per ora Audi non ha in cantiere di fornire altre scuderie, se non la Sauber. Ma questo non sta a significare che la campagna acquisti sia terminata.
F1, Audi: il reparto motori cresce con risorse interne ed innesti esterni
Negli ultimi tempi la casa dei quattro cerchi ha proseguito la sua opera di recruiting volgendo stavolta lo sguardo a chi è già presente in Formula Uno. Lo ha spiegato lo stesso Baker che ha descritto come lo staff sia frutto di un mix tra competenze qualificate provenienti da Audi Sport e intercettate dai competitor che già operano nella massima serie del motorsport.
Fino a questo momento sono circa cinquanta i tecnici provenienti dagli altri motoristi. Un numero che appare esiguo ma che in realtà non lo è considerando le difficoltà che la controllata di Volkswagen ha dovuto affrontare nel convincere specialisti in stanza in Inghilterra a trasferirsi in Germania.
Tale campagna di approvvigionamento non è ancora terminata: Audi intende accrescere ulteriormente un reparto propulsori che deve essere snello ma che abbisogna ancora di determinate competenze specifiche per poter competere con chi in Formula Uno è da anni e soprattutto con chi conosce alla perfezione le unità propulsive turbo-ibride.
Autore: Diego Catalano – @diegocat1977
Foto: F1, Audi Sport, Scuderia Ferrari