giovedì, Novembre 14, 2024

Ferrari e il GP fantasma che si correrà nei prossimi giorni

Non può essere. Devono aspettare che la corsa finisca e poi discuterne con me. Sono solo dieci minuti”. Queste le parole di Carlos Sainz dopo che i giudici avevano deciso di sanzionare la Ferrari numero 55 per il contatto con Fernando Alonso dopo la terza ripartenza del Gran Premio d’Australia 2023.

Rabbia ed incredulità che si fondevano in un episodio che ha generato diverse polemiche figlie del caos che si era prodotto dopo una decisione di Niels Wittich sinceramente poco comprensibile. Ossia quella di ricorrere a una nuova partenza da fermo, a seguito dell’ennesima bandiera rossa, invece di far procedere il plotone delle vetture dietro safety car.

Ma si sa che lo spettacolo è la stella polare che Liberty Media insegue. Quindi, in nome dello show, si prendono delle decisioni che non sempre appaiono logiche e che mettono a rischio l’incolumità dei piloti che cercano, in pochi chilometri, di accaparrarsi quanto più è possibile con un driving che si fa automaticamente molto aggressivo.

Ferrari
I concitati momenti vissuti dopo la seconda bandiera rossa del GP d’Australia 2023

Ferrari chiede la revisione dell’esito del Gp d’Australia

Sainz, quarto sotto ai semafori dell’ultimo start, si è ritrovato, in virtù della penalità ricevuta, dodicesimo al traguardo. 12 punti potenziali che si sono trasformati in un deludente zero che è andato a contribuire al peggior avvio della Ferrari dell’era turbo ibrida dopo tre gare. Ma Maranello non ci sta. Già nei momenti immediatamente successivi al “fattaccio”, Frédéric Vasseur aveva annunciato che qualcosa si sarebbe mosso nei giorni. Quel momento è giunto.

Tecnicamente la decisione presa dai commissari è inappellabile perché è arrivata nel corso della gara. Ma il codice sportivo, all’articolo 14.1.1, viene in soccorso degli uomini in rosso. Questa sezione del corpus normativo offre alle scuderie la possibilità di fare una richiesta di revisione presso la FIA se sono emersi nuovi elementi in grado di sconfessare le decisioni precedentemente assunte. Tutto ciò a patto che le nuove evidenze vengano fornite entro e non oltre i 14 giorni dall’esposizione della classifica finale del gran premio.

Su questa base, dunque, la Ferrari vuole correre il suo “gran premio fantasma” per vedere tutelate le proprie ragioni e per ridare punti preziosi a Carlos Sainz che era stato autore di una bella rimonta dopo che il primo stop lo aveva particolarmente penalizzato.

Ferrari
La concitata partenza del Gp d’Australia 2023

Ad osservare bene le immagini di quei momenti confusi non sembrano emergere nuovi elementi che possano supportare le tesi difensive della Ferrari. Come se ne esce quindi? Bene, Maranello potrebbe puntare su un altro tipo di elemento, ossia sulla disparità di trattamento rispetto ad analoghi episodi che non sono stati messi sotto la lente d’ingrandimento del collegio dei commissari

Difatti il tamponamento da parte di Logan Sargeant ai danni di Nyck De Vries e il contatto fratricida tra Pierre Gasly ed Esteban Ocon non sono stati valutati nel merito e questo potrebbe essere il cavillo al quale a scuderia italiana si appiglia per vedere ribaltata la classifica. 

Ferrari: un ricorso di difficile accoglimento

L’approccio della Ferrari non è aggressivo. Vasseur, nell’annunciare il ricorso, ha parlato di commissari che sono costretti a prendere delle decisioni in tempi rapidissimi mentre in pista si produceva caos in diversi punti. Cosa che avrebbe potuto determinare la disattenzione circa altre analoghe fattispecie.

Ci sembra difficile che la FIA possa riammettere Carlos Sainz nei punti. Anche perché la cosa genererebbe un ulteriore effetto cascata con altri team che potrebbero a loro volta ricorrere per vedere ristabilito lo status quo post gara. Insomma ne potrebbe nascere l’ennesimo guazzabuglio in una Formula Uno che da questo punto di vista ha ancora molta strada da percorrere.

Ferrari
Frederic Vasseur (Scuderia Ferrari)

Il ricorso è un istituto giuridico previsto dal regolamento, quindi è giusto adirvi nel momento in cui una parte reputa di essere stata lesa. Ma resta il fatto che non è accettabile che il risultato di un gran premio possa essere scritto dopo diverse settimane, soprattutto quando esiste una var room dedicata proprio alla risoluzione di questi casi spinosi. 

Ferrari ha accettato a fatica il verdetto di penalizzazione di Carlos Sainz, ma probabilmente l’avrebbe fatto più a cuor sereno se avesse visto che anche altre fattispecie fossero state valutate nel merito con la stessa celerità. Il problema di questa vicenda sta tutto qua. Perché Sainz sì e altri no? Un dubbio che probabilmente nessuno fugherà.


Autore: Diego Catalano – @diegocat1977

Foto: F1
, Scuderia Ferrari

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1 commento

  1. Dopo mondiali rubati, Totti di ogni genere e la evidente incompetenza della liberty media, se fossi io a decidere, uscirei definitivamente da questo che è diventato un teatrino atto solo a produrre ricchezza per chi gestisce, e organizzerei un campionato a parte, invitando scuderie serie e anche di nuova formazione, Domenicali si è rivelato un vero pupazzo.

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