Una rivoluzione non programmata quella della Ferrari che nei tempi e nei modi sta cambiando volto all’assetto organizzativo della gestione sportiva. Un riassetto resosi necessario a in relazione alla volontà di diverse figure apicali della GES di cambiare aria. Va da sé che avvicendamenti in ruoli chiave di una struttura organizzativa possono determinare una certa instabilità nell’immediato, in virtù delle difficoltà di sostituire individui che unitamente alle competenze lasciano un vuoto in termini di conoscenza della organizzazione.
In questi giorni si sono moltiplicate le voci secondo le quali anche Laurent Mekies, racing director della rossa, sia sul piede di partenza. Al netto dello spessore professionale percepito dall’esterno, l’ingegnere francese ha rivestito negli ultimi anni un ruolo fondamentale in pista, sostituendo in diverse circostanze l’ex team principal Mattia Binotto sui campi di gara.
Nei suoi cinque anni di militanza alla corte di Maranello l’ex ingegnere della federazione internazionale ha avuto modo di apprezzare da un punto di vista privilegiato virtù e aree di debolezza del Cavallino Rampante. L’eventuale uscita di scena di Mekies sarebbe un gran problema per Frederic Vasseur.
Il manager francese in carica da appena tre mesi ha giovato del supporto di Mekies per effettuare un primo screening del reparto corse avvalendosi dei feedback del connazionale attraverso una visione più ampia dopo l’uscita di Binotto. La sensazione è che l’eventuale partenza dell’ingegnere italosvizzero abbia scoperchiato il vaso di Pandora, provocando l’uscita di diversi tecnici desiderosi di voltare pagina accettando proposte anche da competitor decisamente meno blasonati.
Ad esempio, nel caso di Mekies, si parla di un passaggio in Alpha Tauri che, pur rappresentando un’eccellenza italiana, non è minimamente paragonabile alla dimensione del team di Maranello. Come in ogni divorzio le ragioni della separazione sono molteplici. Una prima ipotesi può essere ricondotta al ridimensionamento delle deleghe rispetto alle scorse stagioni, in cui rappresentava l’interfaccia verso gli sponsor ed era responsabile della gestione dei piloti.
L’esodo dalla Ferrari sta creando terra bruciata attorno a Vasseur?
L’eventuale trasferimento di Mekies in Alpha Tauri rappresenta un ridimensionamento nel percorso professionale del manager francese a meno di non divenire il team principal della scuderia faentina. Ipotesi abbastanza remota nonostante le ultime stagioni della squadra italiana siano state avare di soddisfazioni. Cosa può spingere il numero due del Cavallino Rampante a gettare la spugna?
Da escludere che la scelta sia stata determinata da contrasti con Vasseur, essendo amico di Laurent sin dai tempi in cui frequentavano la scuola superiore di tecniche aeronautiche. Un’altra ipotesi potrebbe essere una precisa volontà dei vertici della Ferrari che anche nelle fasi di valutazioni del successore di Binotto non hanno mai preso in considerazione la figura del manager di Tours.
Ulteriore motivazione potrebbe riguardare la sfiducia di Mekies nei piani a medio termine della storica scuderia modenese. In ogni caso, l’eventuale partenza di Laurent rappresenterebbe un duro colpo per Vasseur intorno al quale, senza particolari colpe, si stà creando terra bruciata. Un’altra defezione che obbligherebbe Frederic a ricorrere a una soluzione ad-interim per gestire una delle fasi più tribolate della recente storia della Ferrari.
Ferrari: le poche certezze del presente
Che l’aria nella GES fosse pesante era prevedibile, sulla scorta del deludente avvio di stagione. Tuttavia la riorganizzazione reattiva in corso a fronte di spontanee dimissioni, piuttosto che pianificata nel tempo sta mettendo in grossa difficoltà Vassuer.
D’improvviso il Cavallino Rampante, da metà agognata sta diventando un ambiente tossico dal quale fuggire anche a costo di accettare un ridimensionamento delle aspirazioni professionali. Lo stesso David Sanchez ha cercato miglior sorte in un team (McLaren, nda) che, seppur blasonato, naviga in pessime acque dal punto di vista tecnico.
Al team principal della rossa tocca l’arduo compito di costruire praticamente da zero lo zoccolo duro di un team. Obiettivo messo in conto sin dal principio della sua esperienza in Ferrari, ma che probabilmente sperava di realizzare in tempi e modi completamente diversi. La stella polare intorno a cui costruire il futuro della scuderia non può che essere Charles Leclerc che, nonostante le legittime ambizioni personali, dovrà essere il punto di forza di un team impantanato nelle sabbie mobili di un presente caotico.
Il futuro del giovane talento monegasco, che a breve dovrà essere ridiscusso, lascerà intendere quali saranno gli obiettivi del management Ferrari nel breve periodo. Perché al pari dei tifosi, Charles intende consacrare il proprio talento nel più breve tempo possibile laureandosi campione del mondo di Formula Uno.
Autore: Roberto Cecere – @robertofunoat
Immagini: Scuderia Ferrari