Nella giornata di ieri, Ferrari e le altre squadre non sono riuscite a simulare a lungo il passo gara. Complice la quanto mai puntuale e altrettanto inopportuna bandiera rossa a metà dell’unica sessione di libere a disposizione. I team, pertanto, successivamente hanno dovuto affrontare la bellezza di due qualifiche, diverse tra loro, dovendo andare un po’ ad occhi chiusi verso questa prima Sprint Race della campagna agonistica 2023.
Gli ingegneri, senza alcun dubbio, attraverso i dati raccolti nella mini gara di 100km, metteranno in atto uno studio approfondito per cercare di capire al meglio comportamento delle vetture che vedremo nella giornata di domani. Di fatto, questa Sprint Race è diventata una gara a sé, al contrario di quanto accadeva con i format in passato. La mini gara del sabato non influirà più sulla corsa vera e propria di domani. Per questa semplice ragione, i piloti potevano essere più aggressivi in pista e prendere qualche rischio in più.
La maggior parte delle scuderie ha scelto la gomma Media per affrontare i 17 giri previsti. La Pirelli a banda rossa e quella a tinta gialla, da quest’anno sono molto vicine in termini di prestazione. La media, ovviamente, offre una durata maggiore e per questo motivo è stata scelta dai più. Qualcuno ha scelto la gomma Soft, come ad esempio Stroll, per riuscire ad avere un etra grip alla partenza e provare a guadagnare qualche posizione in più. Tuttavia il canadese ha dovuto gestire maggiormente le mescole nell’arco delle varie tornate.
La Ferrari è consapevole di aver fatto ben due pole ma, al medesimo tempo, di non essere ancora all’altezza sul passo gara e soprattutto sulla velocità di punta. Nella primissima fase della Sprint Race, ancora prima del sorpasso, si è visto come Perez fosse in grado di mantenersi molto vicino alla SF-23 numero 16. Questa è un’indicazione del passo superiore che in gara può esprimere la monoposto blue racing.
Il secondo fattore scudetto risiede nella velocità di punta, che abbiamo quantificato inferiore ai 2 km/h a DRS chiuso e superiore agli di 8km/h a con l’ala mobile spalancata. In Ferrari hanno portato qui un’ala posteriore con un profilo principale più scarico per adattarsi alla pista, ma non è stato abbastanza. Detto questo, gli uomini in rosso hanno fatto un buon lavoro, in quanto son riusciti a garantire velocità piuttosto elevate pur mantenendo un buon livello di grip e bilanciamento.
Al nono passaggio il messicano ha attaccato Leclerc a DRS aperto e l’ha scavalcato agevolmente. Da li in avanti il monegasco si è trovato tra le due Red Bull. Raramente sempre è riuscito a mantenersi negli scarichi di Perez per per difendersi da Verstappen. L’unica arma a disposizione di Charles era la scia. A sua volta l’olandese solo in alcuni passaggi aveva a disposizione il DRS per avvicinarsi.
Il giovane talento di Hasselt ha mostrato una certa fatica a riempire di blue gli specchietti della numero 16 nel T3, per poi essere sotto al secondo al detection point e sfruttare al massimo il tratto ad altissima velocità di percorrenza. Complice beffardo il grande squarcio presente sulla fiancata sinistra in corrispondenza della pancia, causato dal contatto con Russell durante il primo giro.
Ovviamente un foro del genere in quella zona di una monoposto di Formula Uno sporca non poco il fluido diretto verso il posteriore e, di conseguenza aumenta sensibilmente la resistenza all’avanzamento limitando la velocità massima della vettura. Tale aspetto, oltre a limitare le velocità di punta, è stato un grande alleato per Leclerc verso la conquista del secondo poso.
Col passare dei chilometri Charles si è allontanato sempre più dalla Red Bull numero 11. Il ferrarista ha faticato molto nel settore centrale, dove serve molto grip, a conferma del fatto che in termini di gestione gomma la Ferrari deve ancora migliorare molto, questo perché la vettura di Milton Keynes, al momento, su questo fattore resta ancora di un’altra categoria.
Ciò che fa ben sperare per la gara di domani è il fatto che Sainz non abbia perso molto ritmo come è successo al compagno di squadra. Molto probabilmente il monegasco ha richiesto troppo alle sue mescole durante i primi giro, mettendole in stretta difficoltà. Tuttavia resta un fatto: i tecnici della rossa hanno senza dubbio accumulato un grande know how, molto importante per come utilizzare la mescola durante la gara di domani.
Gp Azerbaijan 2023/Sprint race: Ferrari a 4 decimi da Red bull
A seguire possiamo prendere in esame il passo gara relativo all’unico stint della Sprint Race. Perez ha saputo imporre un ottimo ritmo, rifilando ben 4 decimi al giro in media a Leclerc. In realtà questo ritmo l’ha costruito nell’ultimo terzo di gara, quando il ferrarista, in preda al degrado, ha mollato il colpo nel settore centrale. Nella giornata di ieri sul giro secco Leclerc fece una magia proprio nelle medesime curve dove oggi ha faticato di più.
Di fatto Leclerc non era molto soddisfatto, sottolineando come sebbene il passo avanti sia reale, il degrado della Ferrari resta ancora molto alto. Sainz ha girato a 2 decimi dal compagno di squadra e ha riferito come in casa Mercedes sembrano soffrire di un minor consumo, riuscendo a gestire termicamente meglio le mescola.
Quindi, malgrado il passo della SF-23 in gara sia migliorato dal punto di vista cronometrico, il limite relativo al degrado continua a inficiare negativamente sul rendimento della rossa. Un po’ come abbiamo visto specialmente in Bahrain, dove i piloti erano costretti a sottoperformare per non mandare in overheating le mescole.
Oggi il discorso è stato un po’ diverso, ma dobbiamo aspettare senza dubbio la giornata di domani per capire cosa accadrà, quando verrà fatto il pieno di carburante per la partenza e il peso della monoposto sarà decisamente superiore. Alonso ha fatto una gara nelle retrovie se pensiamo alle ultime corse, ma ha tenuto lo stesso passo di Sainz.
Autori e grafici: Alessandro Arcari – @berrageiz – Niccoló Arnerich – @niccoloarnerich
Immagini: Scuderia Ferrari